Camila chiuse gli occhi in quell'istante, non aveva voluto pensarci, con molta probabilità Lauren si sarebbe staccata nel giro di una manciata di secondi, ma a lei non importava non aveva resistito e si sarebbe goduta quell'attimo. Le labbra morbide e delineate, quella pelle liscia e bianca che le ricordava il latte, quei capelli scuri e mossi che le ricadevano scompigliati sul viso. Erano il suo vezzo, la cubana aveva notato fin dal primo momento come lei li toccasse sistemandoli con le mani da una parte all'altra ogni volta che era nervosa o frustrata per qualcosa. Il contatto fu proprio come se lo ricordava, perfetto. Dio aveva un sapore incredibile e non appena sentì le labbra dell'altra accoglierla schiudendosi leggermente un fremito la percorse dallo stomaco fino al basso ventre.
Lauren stava ricambiando quel bacio, non ci poteva credere. Sentì chiaramente la sua bocca muoversi mentre i suoi occhi si erano chiusi per un attimo. Camila sgranò gli occhi incredula e forse il suo comandante se ne accorse perché anch'ella li aprì notando ci fosse qualcosa che non andava.
Ma Camila non le diede nuovamente tempo per pensarci. Si avventò sulle sue labbra questa volta con più coscienza, convinta che non sarebbe stata rifiutata. Il bacio duró qualche secondo e si fece man mano sempre più voglioso e intenso. Le bocche si cercavano, le lingue lottavano, i respiri si mischiavano.
Camila strinse le braccia attorno al collo di Lauren per attirarla maggiormente a se, la buna cercava di tenerla salda tra le braccia per non farla cadere.
C'era ricaduta e pensó che se fosse stata abbastanza onesta con se stessa ci sarebbe ricaduta ancora e ancora perché Camila era di una sensualità fuori dal comune. Le sue provocazioni erano state fin troppo dure da sostenere e lei di certo non era una santa, non lo era mai stata.
Spinse Camila contro il muro appoggiandola e sistemandola sempre in braccio ma stavolta tra le sue gambe, in modo da ritrovare un precario equilibrio.
"Dio non ci credo... finalmente" disse ancora con il respiro spezzato la figlia del Presidente.
Lauren le sorrise, fu un piccolo accenno, ma era la prima volta che reagiva così al trasporto che era palese ci fosse tra loro.
"Credi davvero sia una buona idea?" Le Chiese il suo capo della sicurezza evitando i formalismi.
" non mi interessa Lauren. Non mi importa se questa domani ci sembrerà la più grande cazzata della nostra vita, vorrà dire che ci penseremo domani. Ma l'unica cosa a cui adesso riesco a pensare sono le tue labbra e le tue mani. "
Laure alzó un sopracciglio divertita da quel discorso.
"E credimi... nei miei pensieri non c'è nulla di casto da quando ti conosco" continuò la cubana avventandosi di nuovo sulle labbra di Lauren per non darle tempo di pensare.
Lauren la sistemò toccandole il sedere e tenendola salda per le natiche sode mentre un mugugno di approvazione abbandonava le labbra di entrambe.
si staccò solo per un secondo "dimmi almeno che non sei ubriaca". Disse guardandola dritta negli occhi.
Camila deglutì perdendosi non in quelle parole ma in quello sguardo. Mio Dio quanto era bello, intenso e seducente. Non era solo il colore dei suoi occhi, era il taglio, Quello che raccontava con quegli occhi. Tutte le emozioni, rabbia, eccitazione, desiderio erano perfettamente descritti ogni volta in quegli occhi.
"Ci vuole ben altro per farmi ubriacare...e tu dovresti saperlo".
Lauren annuí e prendendola saldamente la portò al di là del muro, proprio dov'era la sua camera da letto.
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La figlia del Presidente
FanficLauren Jauregui è il nuovo capo della sicurezza della figlia del Presidente degli Stati Uiniti d'America, Camila Cabello.