1. on the edge

7.3K 398 8
                                    

Il mondo non cambia mai, rimane sempre lo stesso: può modificarsi l'apparenza, ma lo sostanza è sempre la stessa.

La terra sotto ai nostri piedi, l'aria che respiriamo, l'odio nei cuori di chi ci osserva e l'amore nascosto in una mano gentile: sono tutte cose che non cambiano.

Il mondo non cambia: ci appare in modi diversi, ma resta sempre lo stesso.

E ora che siamo nella Sezione Cinque, mi sembra di essere ancora nella mia vecchia Sezione, sempre pronta a dover difendermi dagli sguardi pieni di doppi sensi della gente e dei commenti sfuggevoli.

Siamo qui da una settimana, eppure nessuno mi ha ancora rivolto la parola, ad eccezzione di Caleb ed Alex, ovviamente.

Ed Alba, anche se la nostra conversazione sarebbe più da etichettarsi come interrogatiorio, dato che non ha fatto altro che chiedermi informazioni su Daniel, Louis ed Emily.

Fosse stato per me non avrei proferito parola, tanto era il peso dell'angoscia che sentivo, e che sento, ma Alex mi ha convinto a parlare, dicendomi che se non l'avessi fatto sarebbe andata solo peggio, e con una persona come Alba sicuramente non voglio avere dei conti in sospeso.

La fiera comandate del gruppo di ribelli della Sezione Cinque ha i capelli più neri dell'ebano, e i suoi occhi trasmettono una dolcezza che non si riflette in ciò che dice o prova.

Così coraggiosa da affrontare il bosco per raggiungere le zone escluse con la sua famiglia e completamente fiera di sé, la ragazza dalla pelle ambrata comanda questi ribelli come se fosse nata per questo, e, come mi sarei dovuta aspettare, io per lei valgo tanto come una buona informatrice, ed è diventata così questa la mia mansione: far parlare Daniel, fargli rivelare tutti i suoi segreti.

Solo che, beh, non riesco nemmeno a guardarlo in faccia, e anche per questo motivo sono quasi felice che lo abbiano rinchiuso nella Gabbia, una cella sottorannea costruita dai genitori di Alba appositamente per contenere un licantropo.

So che è una cosa crudele da dire, ma il pensiero di averlo vicino mi destabilizza.

Penso alle sue bugie, alle sue parole non dette: ha ammesso di aver ucciso, e quante di quelle persone erano degli innocenti?

Le mani che mi hanno sfiorato sono sporche di sangue puro, e io non riesco a levarmi questa sensazione di peccato da dosso.

Eppure la sua collana è ancora al mio collo, e nelle notti più disperate, quando il pianto e il dolore non riescono più ad essere nascosti, io la stringo, maledicendo quel dannato lupo per essere entrato nella mia vita.

Vorrei che scomparisse dalla mia mente, dalla mia vita: vorrei non aver più bisogno di lui.

Eppure so che non è così, che il nostro legame non si può sciogliere solo con la distanza e la rabbia, e questa cosa mi fa impazzire.

Il brutto di essere così legati ad una persona è che i suoi sbagli fanno affogare anche te, portandoti sempre più giù, fino nelle profondità, e da lì nessuno ti può salvare.

"Selene?"

Alzo lo sguardo, vedendo Caleb sedersi al mio fianco mentre mi osserva con tenerezza.

Lui prova pietà per me, e io provo invidia per lui, che in sole poche ore è riuscito a diventare parte integrante di questa comunità.

Io rimango il solito il Lupo Cattivo, e nessuno mi vuole al fianco.

"Devo proprio?" Chiedo, passandomi le mani sudate su i jeans, alzandomi dalla piccola panchina lasciata sul parapetto dell'abitazione di Alba.

"Ti starò vicino." Dice, semplicemente, aprendo la porta per lasciarmi passare.

Prendo un sospiro, e lui mi stringe la mano, facendomi un piccolo sorriso.

"Non ti preoccupare, okay?"

"Non è normale che mi abbia convocato." Gli faccio notare, ma lui fa finta di nulla, facendo un sorriso di reverenza alla ragazza seduta alla sua scrivania.

"Caleb." Lo saluta, contenta, ma poi punta subito i suoi occhi su di me, ed è seria come non mai "Selene."

Alex è proprio dietro di lei, ma si tiene a debita distanza, e la cosa non mi sorprende, dato che fin dal primo momento mi è sembrato che fra i due non scorresse buon sangue, come se si conoscessero già e fosse successo qualcosa di brutto.

Non ho mai chiesto nulla, e penso sia meglio così: alla fin fine ho capito che le persone tengono ai loro segreti più di qualsiasi altra cosa.

"Abbiamo un problema." Esclama la ragazza mentre punta i suoi occhi d'ebano su di me.

Alba è il genere di ragazza che non ha bisogno di molte parole o molti gesti per mostrare la sua autorità, e questa è una delle cose che più le invidio: lei rimane forte, anche quando tutto sembra pesare sulle sue spalle.

"Cioè?" Chiedo, cercando di nascondere il fatto che vorrei essere in qualsiasi posto tranne questo, forse non riuscendoci così bene.

Alba alza un sopracciglio, facendo un'espressione piena altezzosità e disturbo.

"Il lupo non parla."

Non rispondo, ma non posso nemmeno dire che la cosa mi lasci perplessa: sapevo che Daniel non avrebbe parlato così facilmente, soprattutto vedendo che io gli ho voltato le spalle in modo così drastico.

"Non so come aiutarti." Ribatto, semplicemente.

Alba fa un sorrisetto ironico, alzandosi dalla sua sedia, sedendosi poi sulla sua scrivania, incrociando le gambe toniche.

"Devo forse ricordarti perché tu sei qui, perché voi siete qui? Alex mi aveva promesso delle informazioni, e tu le avevi promesse a lui: quindi è ora di iniziare a ripagare la nostra ospitalità."

Ricambio il suo sguardo di ghiaccio, sentendo immediatamente Caleb afferrare la mia mano, come monito a controllare le mie emozioni, dato che ad Alba non importerebbe niente uccidermi.

"Non voglio parlare con lui." Dico, quindi, cercando di trattenere la rabbia e il nervosismo.

"Non vuoi parlare con lui?" Chiede, Alba, ironica, e subito Alex fa un passo avanti, prendendole il polso con delicatezza.

"Alba, aspetta: non andare subito a conclusioni affrettate."

La ragazza squadra il ragazzo con cattiveria e rancore, e poi si libera, saltando giù dalla scrivania.

"Questo sarebbe proprio da me, non è vero, Alex?" Sputa, rabbiosa, prima di voltarsi di nuovo verso di me "Hai tempo tre giorni per far parlare il tuo lupo, dopodiché non potrete più considerarmi così ospitale."

La ragazza afferra la giacca dall'attaccapanni ed esce fuori dallo studio, lasciandomi sola con un Caleb, sempre più preoccupato, e Alex, che ha ancora lo sguardo puntato sulla porta dietro cui la ragazza è appena scomparsa.

"Stai bene?" Mi chiede Caleb, e io subito annuisco, rialzandomi.

"Ho bisogno di aria."

"Non sta scherzando."

Mi volto verso Alex, che ha ancora lo sguardo puntato altrove, mentre i suoi tratti si fanno duri "Lo ucciderà se non inizierà a parlare."

Socchiudo le labbra quando gli occhi di Alex puntano su di me, sottolineando la sincerità delle sue parole.

Prendo un respiro, cercando di ritrovare un punto di stasi: non posso crollare, non posso.

Eppure, mi sento come se fossi già sull'orlo del precipizio e nessuno, nessuno, può salvarmi.

Angolo

Buongiorno, eccomi con il primo capitolo del sequel :)

Spero che questo sia di vostro gradimento, e che continuerete a seguire la storia :)

Come vedete, ci sono un bel po' di casini hahaha chissà come andrà a finire!

A presto,
Giulia

THE BAD WOLF: the blood bondDove le storie prendono vita. Scoprilo ora