15. bye, daddy

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Louis batte le dita sul copriletto di stoffa rossa mentre mi guarda con attenzione.

Da quando ha accennato ai nostri affari nessuno dei due ha più proferito parola, e ora sono circa due minuti che ci studiamo nel silenzio più assoluto.

Lui non aspetta altro che io faccia un passo falso, e io non vedo l'ora di farlo fuori.

"Quindi," esclamo, rompendo finalmente il silenzio "che cosa vuoi da me?"

"Te l'ho già detto." Dice, facendo un sorrisetto "Tu mi aiuterai ad ottenere il potere."

Aggrotto la fronte, non capendo totalmente cosa intende dire.

So che ovviamente non è niente di buono, ma deve nascondere sicuramente qualcosa di più importante se ha bisogno di coinvolgere anche me.

"E se io non volessi?" Ribatto, acida.

"Se tu non lo farai," sussurra, avvicinandosi a me con la pura crudeltà negli occhi "giuro che troverò mio fratello e lo farò fuori proprio davanti ai tuoi occhi, per poi sfogare tutta la rabbia rimasta su Arianne."

Stringo i denti, sapendo con certezza che queste non sono solo parole al vento.

"Va bene." Accetto, quindi, esasperata "Dimmi cosa devo fare."

Louis sorride vittorioso, rialzandosi "Andiamo."

E così mi ritrovo a seguirlo, anche se ho ogni singola particella del mio corpo che grida dal dolore e so che tutto questo non mi porterà a niente di buono.

Louis mi porta in giro per il castello, facendomi perdere in tutti questi corridoi e stanze segrete ma, dopo circa cinque minuti di camminata, arriviamo finalmente a destinazione: una porta chiusa.

Tiro un profondo respiro, cercando di scuotere le gambe, così da liberarle leggermente dal dolore.

"Una stanza chiusa? Wow, emozionante." Commento, mentre Louis si volta verso di me, facendo un sorrisetto.

"Questa è la camera di mio padre."

Subito il fiato mi muore in gola, mentre punto lo sguardo verso la porta intarsiata in mogano, iniziando a sudare freddo.

"Non entro lì dentro." Ribatto, facendo qualche passo indietro, ma subito Louis mi afferra per il braccio, costringendomi a tornare al suo fianco.

"Tu lo farai, almeno se non vuoi che Arianne e Daniel paghino per te."

Stringo i denti, subito bloccata dal pensiero che i miei amici possano soffrire.

"Cosa vuoi che faccia?" Chiedo quindi, completamente subordinata all'obbedienza.

"Niente di che." Louis sorride, afferrando la mia mano, costringendomi a non muovermi nemmeno quando mi ritrovo stretta nel pugno un coltello dal manico dorato "Solo uccidere mio padre."

Sgrano gli occhi, sentendo il peso del coltello nella mia mano.

"Non posso farlo." Dico, ormai al limite della follia.

"Oh, tranquilla, basterà poco per convincerti a farlo." Commenta, aprendo la porta "Avanti."

E io così mi ritrovo spinta dentro la stanza con solo due possibilità: uccidere il re dei lupi oppure sfidare Louis.

In ogni caso, la morte sembra l'unica fine plausibile.

Un letto a baldacchino è l'unica cosa che vedo mentre entro nella sala dove il rosso sembra il colore predominante: tende bordeaux, mobili in mogano, coperte in seta color porpora.

THE BAD WOLF: the blood bondDove le storie prendono vita. Scoprilo ora