12. big plans

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Nathan continua a togliersi distrattamente dello sporco da sotto le unghie, mentre Jona mi osserva come se pensasse che potrei scoppiare da un momento all'altro.

E forse è davvero così.

Schiocco la lingua contro il palato, decidendo finalmente di smetterla di pensare a tutte le cose negative che frullano nella mente, alzandomi ed andandomi a sedere vicino a Nathan, che nemmeno mi degna di uno sguardo.

"Quindi siamo dentro il castello?" Chiedo, e lui appena annuisce, soffiando sopra l'aerea interessata, mandando via della polvere.

"Come sono arrivata qui?"

"Sel," mi interrompe Jona, preoccupato "non è necessario un interrogatorio."

"Ovvio che è necessario un interrogatorio, Jonathan." Ribatte Nathan, spostando finalmente l'attenzione su i presenti "La tua cara sorellina è spaventata e confusa, ed è forse per questo che pensa che sia io la persona più affidabile nella stanza."

"Hai detto di sapere tutto." Ribatto, a mia difesa, e subito il riccio si volta verso di me, alzando un sopracciglio.

"Io vedo tutto, ma riesco a concepire solo una piccola parte."

Scuoto la testa, portandomi le gambe contro il petto "Io non capisco."

"Può essere difficile." Ammette Nathan, confortandomi "ma non impossibile."

Si sistema meglio sul pavimento, avvicinandosi abbastanza a me da farmi sentire il suo profumo: come può essere così pulito se sta dentro ad una cella? Io e Jona siamo due disastri.

"Praticamente è come se avessimo tutto l'universo nella testa: possiamo avervi accesso si, ma non sempre siamo noi a decidere quando e quanto." Spiega, cercando di chiarirmi le idee "È come se le stelle ci lasciassero dei messaggi, avvertendoci delle cose più importanti, quelle che dobbiamo necessariamente sapere. Se così non fosse, se potessimo vedere contemporaneamente e in ogni istante sia passato, che presente e futuro, probabilmente impazziremo."

"Capisco bene come ci si sente." Commento, sarcastica, mentre sposto lo sguardo su mio fratello "Vale lo stesso per te?"

Jona annuisce, facendo una leggera smorfia "Non sono ancora bravo a vedere nel futuro, o il passato, ma me la cavo con il presente."

"Il mio?"

Si inumidisce le labbra, e noto i sensi di colpa nascosti su suo viso "Ero preoccupato per te, Sel, e lo sono ancora: stare con quel lupo non è la cosa più giusta per il tuo bene."

"Perché tu sai qual è la cosa più giusta per me, vero, Jona? Pensi davvero di poter dire una cosa del genere"?

Jona si zittisce, abbassando lo sguardo e, per la prima volta da quando siamo di nuovo insieme, mi sento in colpa per averlo ferito.

Non ne capisco il motivo, dato che ho totalmente ragione, ma ho questa sensazione, e non riesco a togliermela di dosso.

"Scusa." Dico, quindi, e Jona rialza subito lo sguardo, decisamente sorpreso "Non volevo ferirti."

"Oh, siete così teneri." Commenta Nathan, facendo una voce smielata "Fratelli davvero adorabili."

Alzo gli occhi, evitando di commentare le stupidaggini del riccio.

"C'è ancora una cosa che non ho capito." Dico, in parte mentendo: in realtà non capisco la maggior parte delle cose che mi succedono.

"E sarebbe?" Chiede il Flames, leggermente sarcastico.

"Tu." Ribatto, semplicemente "Sei un umano? E sei..morto?"

Nathan fa un leggero sorriso, ma noto che dietro al suo sguardo si nasconde tanta amarezza.

THE BAD WOLF: the blood bondDove le storie prendono vita. Scoprilo ora