2. his blood

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Il bosco non mi è mai sembrato tanto freddo, tanto vuoto e spento.

Niente sembra essere cambiato da ieri, eppure non provo più le stesse sensazioni di calma e tranquillità mentre mi perdo con lo sguardo fra le fronde innevate.

Manca qualcosa, manca qualcuno.

Inizio a pensare che forse non è mai stato il bosco ad attirarmi tanto, ma chi c'era dentro, al fatto che, un giorno, avrei potuto vedere il riflesso chiaro degli occhi di Daniel ricambiare il mio sguardo.

Sospiro, passandomi le mani sul viso, cercando di riprendere il controllo.

Non posso permettere che ogni mio pensiero vada sempre a lui, anche se so che questa sua testardaggine lo sta portando alla morte.

Alba non è il tipo di persona che scherza, e so che al tramonto del terzo giorno, se lui non avrà ancora parlato, verrà ucciso.

Probabilmente Alba lo farà con le sue stesse mani.

Inizio a sentire la mancanza di un tempo che non ho mai vissuto, uno tempo in cui tutti vivono in pace, senza guerre e giudizi: tutti sono felici, e io posso stare con Daniel.

Nessun segreto, nessuna bugia: solo io e lui che ci stringiamo la mano mentre i nostri sguardi si incontrano, facendo scattare i nostri sorrisi.

È solo un sogno.

Ora è tutto in frantumi, e non so nemmeno a chi dare la colpa.

Forse sono stata troppo stupida, troppo sognatrice, e si sa: la realtà fa sempre male se non si è preparati a sopportarla.

Dovrei solo provare a dimenticare, ma come potrei? Ormai ho il nome di Daniel tatuato sul cuore.

Infosso la testa fra le gambe, lasciando che i capelli lunghi mi cadano lungo il corpo.

Penso spesso che dovrei tagliarli, eppure non ci riesco.

Vorrei toglierti i capelli che ti coprono sempre il tuo bel viso.

Le sue parole, le sue labbra, i suoi occhi: ecco cosa mi blocca dal poter vivere la mia vita.

È questo il brutto di essere legati ad una persona: il non trovare una vita oltre a questo.

È una dannazione, non una salvezza.

"Stai bene?"

Sobbalzo, alzando subito il viso, allarmata, ma poi mi calmo quando vedo che è Alex.

Il ragazzo si siede al mio fianco sulla neve, non curandosi del fatto che si bagnerà tutti i vestiti.

Mi guarda, e poi fa un leggero sorriso che, per via di tutte le cicatrici che lo sfigurano, non mi trasmette la tranquillità che dovrebbe.

"Disturbo?" Chiede, e io scuoto la testa, tornando a guardare verso il bosco.

"Stavo solo cercando di riflettere." Dico, rimanendo vaga.

"Oh, anche io lo farei se fossi nella tua situazione." Ribatte, semplicemente "Con Alba non si scherza."

"Sembra che tu la conosca molto bene per essere dei semplici estranei." Esclamo, tornando a guardarlo.

Lui fa un sorrisetto, ma non è per niente felice.

"Non ho mai detto che siamo due estranei."

THE BAD WOLF: the blood bondDove le storie prendono vita. Scoprilo ora