11. flames

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Non posso crederci, non voglio crederci.

E non faccio altro che continuare a ripetermi quanto tutto questo sia impossibile, eppure, ogni volta che sposto lo sguardo, Jona è proprio davanti a me che mi sorride come se fosse felice di vedermi.

E, fra l'altro, ho scoperto che questa è una dannata prigione.

Cosa è successo alla mia vita per farmi passare dall'essere fra le braccia di Daniel a dentro una prigione con Jona?

"Non ci posso credere." Esclamo, continuando a camminare.

"Questa è tipo la decina volta che lo dici." Sottolinea Jona, seduto a terra e con gli occhi chiari puntati su di me. Sorride, e io non capisco il perché: magari si diverte a vedermi così disperata?

Mi volto verso di lui, cercando di non sentirmi una pazza: mio fratello è ancora vivo, ma questo non vuol dire che sia io quella fuori di testa.

"Perché non sei morto, Jona? Io ho visto il tuo corpo, ti ho visto mentre ti seppellivano." Esclamo, confusa e arrabbiata.

So che è brutto da dire, ma io non ero per niente triste quando ho scoperto che Jona e i miei genitori erano morti: a loro non era mai interessato di me, e questo sentimento era totalmente ricambiato.

E quando li vidi morire dal fianco caldo di Daniel, ero convinta che finalmente la mia vita sarebbe potuta migliorare.

Ora mi sembra di essere ricaduta nel tunnel di dolore della mia infanzia, e la cosa non mi piace per niente.

"Non sei felice di vedermi, eh?" Chiede, abbassando appena lo sguardo, quasi come se fosse..triste? "Non posso biasimarti, non sono mai stato un buon fratello maggiore."

"Tu non sei mai stato mio fratello." Ribatto, piena di rabbia "Tu volevi solo farmi del male, Jona."

Il biondo si morde il labbro inferiore, rialzandosi, così da ritrovarsi faccia a faccia con me.

"Hai ragione, Selene." Dice, e mi sorprendo nel vedere sincerità nei suoi occhi: come è possibile? "Ti ho fatto del male, mi sono divertito nel farlo e pensavo che fosse la cosa più giusta da fare. Ero così arrabbiato, ma ora capisco che ho sbagliato tutto con te: siamo fratelli, siamo una famiglia, e dobbiamo sostenerci e volerci bene."

Alzo un sopracciglio, completamente sconvolta.

Fratelli? Sostenerci? Volerci bene?

"Tu sei pazzo, Jona." Sbraito, continuando a camminare, così da scaricare la tensione: ormai ho percorso centinaia di volte questa cella.

"Non sono pazzo, Sel." Ribatte, serio "Ho passato gli ultimi cinque anni chiuso in questa cella, e ho avuto tempo di ripensare ai miei errori. Ho capito di averti fatto soffrire, di averti impedito di splendere, come avresti potuto, e voglio rimediare."

Jona si avvicina a me, afferrandomi per una spalla, così da impedirmi di evitarlo.

Mi guarda, e non riesco a non pensare a quanto i nostri possano essere simili.

"Voglio un'altra possibilità, Selene, voglio darti la prova di quanto mi sono pentito e di voler essere tuo fratello."

Scuoto la testa, non riuscendo a credere alle mie orecchie.

Mi scosto violentemente da lui, odiando anche solo il fatto di sentire il suo tocco su di me.

"Io non ti voglio come fratello, Jona." Urlo, completamente fuori di me "E non so perché sei ancora vivo, ma sicuramente ti preferivo da morto."

Jona sbatte le palpebre, e noto subito che le mie parole lo hanno davvero colpito, e la cosa mi sorprende.

Il vecchio Jona ci avrebbe riso sopra, quindi perché la persona che ho davanti sembra essere ferita?

THE BAD WOLF: the blood bondDove le storie prendono vita. Scoprilo ora