4. hope

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Quando riapro gli occhi sono ancora stesa sulla neve.

Diverse mani passano sul mio corpo senza toccarmi davvero, diverse voci mi chiamano ma nessuna riesce a risvegliarmi.

Sono persa, come se fossi finita in una specie di limbo da cui non posso scappare.

Abbasso lo sguardo, e vedo ancora le mie mani sporche di sangue nero: il suo.

Ho ucciso un lupo, ho causato la morte di Emily e ora sto portando Daniel alla distruzione.

Questo sangue mi ricorda quanto sono colpevole, e io non riesco più a sopportare tutto questo: non riesco più a pensare di essere travolta da tutti questi eventi senza riuscire a far nulla, non voglio affogare dentro il nero.

Mi metto seduta a fatica mentre alcune persone si muovono intorno a me, forse per preoccupazione.

"Selene, stai meglio?"

È Caleb, e i suoi occhi verdi tremano davanti a me: sembra così innocente, ma anche lui è macchiato dal sangue nero.

Non parlo, ma afferro la sua mano, cercando di farmi leva per rialzarmi: non sono ancora stabile, ma mi sforzo di credere di esserlo.

Non voglio cadere di nuovo.

"Avevamo paura fossi ferita." Confessa Alex, passandomi una mano sulla spalla, gentile.

Sposto lo sguardo, non volendo ascoltare queste parole inutili, tutte queste false preoccupazioni.

Non riesco a guardarli senza pensare che loro sapevano e non hanno fatto nulla: come si può essere così crudeli?

Non voglio essere come loro, non più.

Faccio dei passi, che presto si trasformano in una camminata veloce e poi una corsa, che termina proprio davanti all'abitazione di Alba.

Lei è già fuori e sta parlando con un suo sottoposto ma, non appena posa lo sguardo su di me e vede i miei vestiti, non ha bisogno di spiegazioni.

"Ha parlato?" Chiede, quasi come se fossimo due vecchie amiche al bar che parlano del tempo.

Prendo un profondo respiro e poi, con tutta la violenza e la rabbia che possiedo, mi avvicino a lei, stampandole con forza uno schiaffo sul viso.

Alba cade a terra, e io faccio un passo indietro, massaggiandomi la mano mentre il fiato mi si fa corto.

"Perché non mi hai detto cosa gli stavi facendo? Perché non mi hai detto che gli stavate bruciando gli occhi e pugnalandogli le orecchie? Siete dei mostri, siete dei dannati mostri che si proclamano degli eroi."

"Selene." Alex mi afferra il polso, sia per trattenermi che per proteggermi dalla possibile furia di Alba, che si sta rialzando.

Ha la guancia arrossata, ma ciò che davvero mi spaventa sono i suoi occhi: più freddi della neve che cala sopra di noi.

Non mostra rabbia, non mostra dolore: solo un assoluto niente.

"Abbiamo fatto il necessario per assicurarci la nostra sicurezza." Dice, e la sua voce è dura come il metallo.

"La vostra sicurezza?" Esclamo, allibita, staccandomi con forza dalla presa di Alex "Daniel vi è forse sembrato un tipo minaccioso da quando è qui? Non vi ha mai ferito, non vi ha mai offeso, e voi pensate che sia grazie a quelle stupide torture? Lui sta scegliendo di non attaccarvi, e voi lo state trattando come una bestia da macello."

"Non lo trattiamo meglio di come fai tu."

Questa non è una frecciatina, ma è solo una dura constatazione della realtà.

THE BAD WOLF: the blood bondDove le storie prendono vita. Scoprilo ora