CAPITOLO 9

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Sentii qualcosa vibrare vicino al viso.
Mi svegliai a fatica, stropicciandomi gli occhi e passandomi la mano per tutta la faccia.
Presi il telefono dalle fessure del divano vicine al cuscino.
La notifica di un messaggio di Richard,  lampeggiava sul mio ormai datato iphone.
Regalo che mi era stato fatto per i miei tredici anni.
<<Buon giorno!>>
Sorrisi, guardando l'ora in cui mi aveva mandato il messaggio, mezzanotte in punto.
<<Hai davvero aspettato la mezzanotte per darmi il buon giorno?!>>
Nel mentre che attendevo una risposta mi alzai dal divano, mi diressi jn camera, presi un asciugamano ed un paio di boxer puliti.
Entrai in bagno, ed aprii l'acqua calda nella piccola doccia.
Mi diedi una guardata allo specchio, notando lo stato pietoso in cui ero ridotto.
I capelli completamente arruffati, ed un segno sulla guancia sinistra, probabilmente della fodera del cuscino, colsero subito la mia attenzione.
In quel momento mi arrivò una nuova notifica. Distolsi lo sguardo dallo specchio prendendo il cellulare.
<<Abbiamo un maniaco di protagonismo qui! Comunque no, semplicemente non avevo sonno e volevo darti noia.>>
Mi piaceva il suo modo di scherzare, probabilmente cercava di rompere il ghiaccio, e lo trovai carino.
Un altro sorriso si fece strada fra le mi labbra.
Non sembrava poi un ragazzo tanto timido.
Sorrisi ancora per poi poggiare il telefono sul lavabo, sentendo il vapore dell'acqua calda infittirsi.
Mi buttai sotto il gatto, la differenza di temperatura fece correre un brivido lungo tutto il corpo .
Pochi minuti dopo mi arrivò una nuova notifica.
<<Allora per oggi confermi?>>
Mi asciugai rapidamente la mano, per non rischiare di bagnare il telefono,  rispondendogli con un semplice si, per poi tornare sotto la doccia.
Finito di lavarmi presi l’accappatoio e mi asciugai in fretta.
I capelli fradici ,coperti dall’asciugamano in cui erano avvolti, spuntavano ovunque.
Li strofinai per bene, per poi buttare tutto nel cesto dei panni sporchi ed indossare i boxer.
Presi il telefono ed uscii dal bagno.
Diedi uno sguardo al guardaroba.
Indossai una maglia a maniche corte verde menta e dei pantaloncini blu. Mi diressi in cucina, mentre  leggevo la risposta di Richard.
<<Ok a stasera allora!>>
Poggiai il telefono sull'isola bianca, e dalla dispensa presi un pacco di biscotti, che incomincia a masticare lentamente.
Misi a bollire dell'acqua per il tè e quando fu pronto, mi accostai alla grande finestra del soggiorno, sorseggiandolo e guardando le luci della città farsi sempre più flebili.
Il resto della giornata la passai cercando di non pensare all'incontrocon Richard la sera.
Sarà passato più di un anno, da quando sarò uscito con un ragazzo l'ultima volta, ed almeno qualche mese da quando ne ho avuto uno.
L'ansia iniziava a farsi sentire, ed io proprio non sopporto la sensazione che mi provoca.
Le ore sembravano non passare mai e quando giunsero le 18, decisi di iniziare a prepararmi.
Indossai una maglia con scollo a V bordeu, sopra vi misi una giacchetta nera. Poi infilai dei jeans dello stesso colore e scarpe abbinate alla maglia. Mi sistemai i capelli, ed alle 19 fui pronto.
Scesi le scale lentamente, per non rischiare di rovinare l’outfit.
Non appena aprii il portone, suoni di Clacson ed i normali rumori della città, si fecero strada tra le mie orecchie.
Manhattan sembrava cambiare dal giorno alla notte.
Mentre la mattina si sentivano bambini giocare ed a volte piangere, rumori di passi, e taxi che correvano spesso anche troppo. La sera diventava tutto più pacato, ma allo stesso tempo quasi più fastidioso.
Mi guardai intorno e nella penombra, fra due alberi, scorsi una macchina blu elettrico su cui vi era appoggiato un distratto Richard, intento ad usare il telefono.
Mi avvicinai lentamente, lui sembrò accorgersi della mia presenza, alzando la testa e chinandola leggermente in segno di apprezzamento, con annessa alzata di sopracciglia.
-sei molto bello- ammise sorridendo dolcemente, ed io non potei che sentirmi imbarazzato per quel complimento inaspettato.
Lo guardi bene da capo a piedi.
Indossava una giacca giallo ocra leggera ,con sotto una camicia blu ed una cravatta abbinata.
portava un pantalone classico rosso e delle scarpe di cuoio, giallo ocra come la giacca.
Era molto affascinate quello stile classico,  misto alla sua aria giovanile.
-forse avrei dovuto indossare qualcosa di differente?!-
Indicai prima il suo completo e poi il mio. Lui semplicemente si avvicinò prendendomi la mano e dandovi un lieve bacio sopra, che trovai estremamente galante e dolce.
-al contrario. Sono io che mi sento a disagio difronte a te-
A quelle parole arrossì, rendendomi conto che non era proprio il timido ragazzo che pensavo fosse, fino alla mattina prima.
Non mi accorsi che mentre ci stavo pensando, sulle mi labbra, spuntò un piccolo sorriso,  che lui notò subito.
-sei ancora più bello quando sorridi-
Quella voce così dolce mi stava facendo scogliere, mentre lui iniziò ad avvicinarsi lentamente a me.
Misi le mani sul suo petto, più muscoloso di quanto pensassi, fermando entrambi.
-credo che dovremmo andare…-
Si allontanò leggermente, lasciando la mia mano per poi avvicinarsi a l’auto aprendola.
Sembrava quasi deluso, o forse amareggiato.
-allora che aspetti? Non sali?-
Non me lo feci ripetere due volte, aprendo la portiera e sedendomi al posto del passeggero.
Il tragitto proseguì tranquillo, ci scambiamo solo qualche occhiata ma senza parlare.
Spesso mi ritrovavo con lo sguardo del biondo su di me, cosa che iniziava a mettermi in imbarazzo.

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