CAPITOLO 12

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Non sognai niente la notte.
Buio, buio ed ancora buio.
Aprii gli occhi con difficoltà sentendo la testa scoppiarmi.
Come fosse stretta ed avvolta da qualcosa. Tastonai con le mani sentendo delle fasce avvolgerla, ed incominciai a preoccuparmi.
Aprii gli occhi per poi richiuderli ,dato che la luce che entrava nella stanza mi faceva sentire a dir poco male.
Provai a chiamare qualcuno ma uscirono solo mugolii soffocati.
Sentivo le labbra bruciarmi da quanto erano secche.
Continuai a mugolare per il forte dolore alla testa per almeno cinque minuti. Poi dei passi rapidi si avvicinarono e sentii una porta scricchiolante aprirsi.
-Elijha sei sveglio?-
Le orecchie mi fischiavano leggermente, ma riconobbi la voce di Silvy che pareva preoccupata.
Tentai di alzarmi ma la testa faceva ancora più male ad ogni movimento.
-aspetta ti aiuto io!-
Mi prese per una mano, mettendo un braccio dietro la schiena aiutandomi a sedermi.
-ce la fai a parlare?-
La sua voce mi rimbombava nelle orecchie.
-abbastanza-
Dissi secco.
-bene. Vuoi dell’acqua?-
Annui soltanto, lei sistemò dei cuscini dietro di me per farmi poggiare la schiena e poi la sentii uscire dalla stanza e ritornate dopo pochi secondi.
-ecco tieni!-
La luce era troppo forte e non riuscivo ad aprire gli occhi.
-aspetta abbasso le tapparelle-
Annui per ringraziarla e riprovai ad aprire gli occhi riuscendoci a fatica.
Vedevo tutto sfocato ma riconobbi camera mia.
-come ti senti?-
La mia attenzione si spostò su Silvy che sembrava davvero preoccupata.
-sto davvero male e mi sento la testa stringere-
Cercai di togliermi quelle che sembravano probabilmente erano bende.
Silvy mi fermò brusca
-lascia fare a me!-
Dopo poco aveva srotolato tutte le fasce e mi parve di sentire il sangue tornare ad affluirmi alla testa.
-cosa è successo-
La vista tornò normale anche se la luce mi dava ancora problemi.
Silvy mi guardò fissa negli occhi
-non so i particolari. Questa notte verso le tre ed un quarto, quel ragazzo con cui dovevi uscire, Richard, mi ha telefonato con il tuo numero dicendo di essere al pronto soccorso, e che avevi subito un trauma cranico dopo una stupida gara di bevute-
Pronunciando le ultime parole la vidi guardarmi con la rabbia negli occhi.
Sapevo di aver fatto qualcosa di stupido ma non pensavo tanto.
-quando sono arrivata, eri già stato bendato ed il ragazzo aveva in mano degli antidolorifici per te, che devi prendere in questi giorni-
Indicò un Piccolo contenitore blu dal tappo ed etichetta bianchi, che conteneva alcune pillole.
-ti abbiamo caricato nella mia macchina e lui mi ha accompagnato restandoti accanto tutta la notte, se ne è andato circa mezz’ora fa-
Concluse sospirando.
-devo restare a letto per molto? Ho turno oggi!-
Mi guardò stupita.
-sul serio pensi al lavoro in un momento del genere?-
Le sue parole mi fecero quasi sentire in colpa.
-ho già chiamato Gioisy che ti darà una settimana di malattia, pagate-
L’ultima parola mi fece sospirare dal sollievo.
Se avessi perso giorni di lavoro lo stipendio non sarebbe bastato per le spese.
Vidi Silvý allontanarsi, con passo cauto
-se hai bisogno chiamami sono in salotto, per oggi rimarrò io con te-
Disse per poi sparire dietro la porta della camera.
Affondai la testa nel cuscini cercando di rilassarmi.
Sentì il cellulare sul mio comodino vibrare, lo presi abbassando subito la luminosità perché dava fastidio.
C’era un messaggio da parte di Richard
-Come stai?-
Ripensai alle parole di Silvy di poco prima e mi sentii in dovere di ringraziarlo per essersi preso cura di me.
-Molto bene grazie a te.-
Risposi.
Dopo pochi minuti un altro messaggio.
-Era il minimo, dovevo stare più attento-
Sorrisi al pensiero di quel ragazzo che conosco da poco più di due giorni, che si preoccupa tanto per me.
-Che ne dici se mi vieni a trovare oggi?-
-Ma non stai male?-
Chiese rapidamente
-Si ma preferisco la compagnia al rimanere da solo a casa.-
Lo vidi scrivere
-Va bene arrivo dopo pranzo-
E si scollegò.
Chiamai Silvý, la ringraziai e gli dissi che per pranzo poteva tornare a casa perché sarebbe arrivato Richard.
Sembrò tranquillizzarsi e dopo poco la sentii andare via.

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