CAPITOLO 24

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Nell’attesa dell'appuntamento con Richard, intorno alle quattro del pomeriggio, sentii bussare il campanello più volte.
Dalla porta d’ingresso provenivano voci sommesse, sia di uomo che di donna.
-avanti è aperto!-
Urlai dal divano, spegnendo la televisione e sistemando coperte e cuscini.
La porta però non si aprii mentre le voci in sottofondo continuavano imperterrite, facendomi preoccupare leggermente.
Mi alzai, diretto all’entrata che aprii lentamente. Una coppia stava discutendo davanti alla porta, la ragazza sembrava spazientita mentre il ragazzo annoiato.
Riconobbi subito la chioma fluente di Claudia, ed arrivai a presupporre che 5 accanto, alto, massiccio, capelli mori ed occhi scuri fosse il suo fidanzato.
I due si accorsero pochi istanti dopo della mia presenza e mentre la mora fece spuntare un sorriso imbarazzato, il ragazzo sbuffò guardando in aria.
-Elijah ciao, come stai? ti trovo in forma!-
Mi guardò un attimo e poi mi porse una bustina colorata, simile a quella delle pasticcerie.
-Claudia che sorpresa! Non mi aspettavo una tua visita, se mi avvertivi prima avrei messo in ordine-
In realtà non lo avrei fatto comunque, ma così lei non avrebbe pensato fossi una persona disordinata.
-Mi spiace… se ti siamo di disturbo ripassiamo dopo-
Il ragazzo sembrò accennare un espressione soddisfatta, che la fidanzata anticipò con una leggera gomitata al braccio.
-certo che no figurati, entrate pure non mi date alcun disturbo, tanto non avevo niente di importante da fare-
Mi scostai facendo passare entrambi, notando un rapido sguardo freddo del ragazzo, che però non considerai.
Feci attenzione invece al pacchetto che mi aveva dato Claudia.
-ti ho portato un dolce, spero ti piaccia è al cioccolato-
Sentendo l’ultima parola un espressione di orrore mi apparve in faccia.
-C'è qualcosa che non va?-
Chiese la ragazza preoccupata, guardandomi il volto.
-Niente di che tranquilla, non mi fa impazzire il cioccolato ma la assaggerò lo stesso-
-Sei sicuro? perché altrimenti ne prendiamo un'altra-
Nonostante la forte tentazione di risponderle si, negai sorridendo per rassicurarla ed iniziando a mangiarla, nonostante dopo pochi bocconi già non la sopportavo più.
-Comunque Elijha, questo è il mio ragazzo, mi sono dimenticata di presentartelo-
Affermò imbarazzata.
-piacere Elijah!-
Mandai giù l’ultimo boccone, e gli allungai la mano pulita per salutarlo.
-Trevor piacere-
Si presentò freddo, con lo sguardo fisso su dime.
Un po' intimorito, li osservai attentamente per un attimo. Lui Indossava una camicia rosa che faceva risaltare ancora di più la carnagione pallida, dei pantaloncini blu così come i mocassini. Il viso era squadrato e vi si poteva vedere un filo di barba.
Lei invece indossava una maglia scollata rosa, un cardigan e degli shorts viola chiaro e delle scarpe a motivi floreali.
Mi schiarii la voce per riprendere a parlare.
-Bene ora che ci siano presentati, posso sapere Claudia come mai siete venuti a trovarmi? Non voglio essere scortese, la mia è pura curiosità-
Affermai per non darle strane idee e la ragazza arrossi.
-perché pensi una cosa del genere? Volevamo solo farti un saluto, tutto qua!-
Tentò di apparire tranquilla il più possibile, mostrando anche un sorriso a trentadue denti.
-Se fosse così, non avreste avuto il tempo di recarvi ad una pasticceria per prendere una torta e di solito regali del genere non si fanno a caso, ora posso sapere perché siete venuti?-
Claudia espirò come sconfitta.
-È vero Elijah hai ragione, sei perspicace per avere diciassette anni-
Sorrisi imbarazzato, mettendomi una mano dietro la nuca e chinando il capo leggermente.
-Il fatto è che l’altro giorno ti abbiamo visto al parco, con quel gruppo di ragazzi. Noi conosciamo la loro fama soprattutto quel Thomas, è un teppista dei bassifondi-
Si fermò un attimo notando la mia espressione divenire dura.
-Mi sono preoccupata molto, inoltre Trevor lavora nella polizia e quella faccia non gli è nuova, quel ragazzo non ha la fedina penale pulita, parlo di spaccio, furto e varie denunce per aggressione-
Alzai la testa e Claudia sembrava davvero preoccupata, mentre il fidanzato annuiva come a confermare le sue parole.
Sorrisi del fatto che quella ragazza che conoscevo da così poco si preoccupasse già per me.
-Stai tranquilla Claudia, ti ringrazio dell'avvertimento, ma purtroppo lui è il fratellastro del ragazzo con cui mi frequento. Neanche a me piace, ma devo sopportarlo per lui-
Mi fermai un istante ripensando a ciò che avevo detto.
La mia affermazione non era errata, Richard anche aveva messo in chiaro cosa eravamo. Eppure usare quel termine mi dava sensazioni contrastanti.
-Va bene Elijah mi fido di te, solo stai attento ok? Nel caso succede qualcosa non esitare a chiamare me o Trevor-
Il moro la guardò contrariato ma la ragazza non ci fece caso.
-spero di non averne mai bisogno-
Conclusi mettendo sul ridere la discussione.
Dopo che iniziammo a dialogare su argomenti più tranquilli feci accomodare i due ospiti.
Trevor si dimostrò più simpatico di quello che sembrava, nonostante ci vollero alcuni minuti prima che iniziassimo a parlare.
I due raccontarono di come sia erano conosciuti nelle scuole secondarie e di come si siano messi insieme nonostante i problemi causati dal padre di lei, mentre mangiavano la torta al cioccolato scambiandosi qualche sguardo di intesa.
Mi incantati nel ascoltare la loro storia, ma intorno alle 18:30 fui costretto ad interromperli, perché altrimenti non sarei riuscito a prepararmi in tempo per l’appuntamento.
Li accompagnai fino alla porta, dove aspettai finché non li vidi sparire dentro il loro appartamento.
Appena voltate spalle corsi in bagno a lavarmi e poi a vestirmi indossando qualcosa di più comodo del solito.
Richard fu puntuale come un orologio, ed alle 19:00 in punto mi arrivo il messaggio, per avvisarmi che mi aspettava nei pressi del portone.
Uscii di casa chiudendomi la porta alle spalle e pregando per l’ennesima volta, che l’appuntamento finisse bene.
Richard era proprio davanti al portone del palazzo, con addosso solo una camicia bianca a puntini blu ed un pantalone lungo blu. Le scarpe si abbinavano al semplice completo che indossava.
-Ciao bellissimo-
Mi salutò tentando di baciarmi, ma d’istinto voltai la testa e le sue labbra toccarono la mia guancia.
Dopo un attimo d’imbarazzo ricominciò a parlare.
-Stai…bene vestito così, il verde ti dona molto-
La voce era un tantino insicura ed era palesemente rosso in viso.
Sorrisi guardando la felpa verde ed i pantaloncini bianchi, e poi lo ringraziai.
-Bene possiamo andare ora-
Afferrò la mia mano e mi trascinò verso l’auto.
Mi aprii lo sportello facendomi accomodare, poi lo chiuse ed in un attimo fu accanto a me al posto del guidatore.
Mise in moto e partimmo verso una meta ancora a me ignota.
Si girò puntando uno sguardo soddisfatto sul mio volto.
-Credo proprio che piacerai ai miei-
Affermò sorridendo.
Io annuii e mi ci vollero alcuni secondi per elaborare veramente ciò che aveva appena detto. Sgranai gli occhi, appoggiai la mano destra sullo sportello e la sinistra sopra il porta oggetti, come se mia stessi reggendo, ed urlai in preda al panico
-Cosa?!-

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