Erano le due e trenta passate e di Richard neanche l'ombra.
A pranzo non avevo toccato cibo sebbene Silvý mi avesse preparato qualcosa da mangiare.
Alzandomi dal letto e con andatura barcollante, tentai di arrivare in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, dato che quella sul mio comodino era sparita.
Mi avviai verso il soggiorno con addosso solo boxer e quel lenzuolo che tanto odiavo.
Mentre cercavo una bottiglia d'acqua, dato che in frigo non ve ne erano, sentii suonare al campanello.
-Avanti!-
Urlai così forte da farmi fischiare le orecchie.
Dopo lo scricchiolio e la successiva apertura della porta, apparve sul uscio una donna sulla trentina dai boccolosi capelli castani legati dietro la testa, occhi verde smeraldo ed una carnagione a dir poco pallida.
Avevo già visto da qualche parte quella ragazza, il cui viso, dalla bocca piccola ed il grande naso a patata, mi incuriosiva parecchio .
-Salve...sono Claudia la sua vicina...-
Lasciò in sospeso la frase mentre quello strano vuoto di memoria sembrava sparire, ed i ricordi di tutte le volte che l'avevo vista sul pianerottolo o per le scale del palazzo riaffioravano.
Salutai la ragazza alzando la mano e facendo cadere una parte del lenzuolo e mettendo in mostra, senza volerlo la spalla sinistra ed una parte del busto.
La ragazza arrossii e chinò la testa, mentre io cercavo di coprirmi e di trovare qualcosa da mettere.
Raggiunsi un vecchio giubbino ed un pantalone, buttati sopra a un mobile in un angolo del soggiorno.
Neanche ricordavo fossero li.
Li indossai rapidamente per poi permettere alla ragazza, ancora imbarazzata di avvicinarsi.
Chiusi la porta di ingresso e l'accompagnai verso uno degli sgabelli dell'isola in cucina.
-perdonami se ti disturbo, ma questa mattina, sul presto, abbiamo sentito forti rumori io ed il mio ragazzo.
Ci siamo preoccupati e così ho pensato di venire a fare un saluto, spero di non essere stata invadente-
-ma no tranquilla, mi dispiace avervi fatto preoccupare, ho avuto solo dei malori ad una festa tutto qui-
Tentai di sdrammatizzare.
-Comunque il mio nome è Elijah, tanto piacere-
Le sorrisi e lei fece lo stesso.
Mi avvicinai alla dispensa, cercando qualsiasi cosa da offrirle.
-vuoi qualcosa da bere? Un succo di frutta, thè caldo, qualsiasi cosa-
Riflettete un attimo per poi accettare di bere un thè.
Lo preparai per entrambi, e lo sorseggiammo nel mentre che passavamo da un discorso ad un altro, per conoscerci meglio.
-Davvero hai solo diciassette anni?! sembri molto più maturo!-
L'aria stupita e curiosa di Claudia mi fece ridere ed arrossire allo stesso tempo.
-si diciassette, ne faccio diciotto l'otto febbraio!-
Aggiunsi all'affermazione.
-E sei già autonomo, lavori ed hai un tuo appartamento, incredibile! Se tutti i ragazzi fossero come te...-
Negai sorridendo, non riuscendo più a nascondere l'imbarazzo.
-beh anche tu hai già un ragazzo, un lavoro ed una casa-
Scoppiò a ridere fragorosamente, battendo la mano destra sul tavolo bianco.
-si ma alla tua età non avrei mai avuto il tuo stesso coraggio-
Prese un ultimo sorso dalla tazza e la posò delicatamente sul tavolo.
-beh credo sia ora di andarmene, ti ho fatto sprecare anche troppo tempo-
Si alzò dalla sedia frettolosamente per poi dirigersi verso l'uscita.
-Ma figurati mi fa piacere avere compagnia ogni tanto-
Le dissi nel tentativo di ringraziarla.
Lei annuì di rimando
-allora la prossima volta che finisco il thè verro a prenderlo qui-
Rise nel mentre che apriva la porta ed usciva.
-quando vuoi!-
Affermai per poi salutarla e chiudermi la porta alle spalle.
Di certo Claudia non era una vicina di cui lamentarsi, pensai.
Raccolsi le tazze sporche dall'isola, e le posai nel lavello.
Mi diressi in camera per indossare qualcosa di più confortevole, e mi distesi sul divano per godermi qualche programma in televisione.
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E&T
RomanceLa storia parla di Elijah Jackson Moon, ragazzo di Miami gay da poco trasferitosi nel distretto di New York a Manhattan. Qui cerca di cominciare una nuova vita, tentando di dimenticare tutti gli affetti ed i problemi lasciatosi alle spalle. Trova la...