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«Di addio a tutto ciò che ami.» una voce robotica tuonò nel suo orecchio. Allontanò quindi il telefono per poi guardare il numero sullo schermo.

Sconosciuto.

«Metta in viva voce.» sussurrò l'agente Martin.

«Chi sei?» domandò Zayn, il cuore gli batteva all'impazzata. Che se avesse potuto attraversare il corpo, lo avrebbe di sicuro fatto.

«Ti avevo avvisato ma tu hai voluto sfidarmi. Non mi hai ascoltato.» gracchiò la misteriosa voce. «Pensavo che l'incidente fosse stato d'aiuto per farti capire come dovevi comportarti.» aggiunse.

Liam aprì la bocca per poter rispondere allo sconosciuto ma un pugno nello stomaco da parte del ragazzo lo bloccò dal parlare.

Gli mimò con le labbra un stai zitto per poi riporre l'attenzione sul telefono.

«Cosa ti ho fatto? Cosa vuoi da me?»

«Oh non mi hai fatto assolutamente niente. Sei solo una stupida celebrità piena di soldi. Non hai niente che io già non possegga.» ridacchiò.

Zayn piano piano si sentiva sprofondare dalla paura, la gola bruciava e il corpo non osava a star fermo.

«Ma c'è un ma, sai. Con il tuo essere finocchio stai compromettendo il mio lavoro, ed io quando la gente compromette ciò che ho.» ringhiò per poi aggiungere «Quindi te lo ripeterò una seconda volta. Stai alla larga da Liam o da qualsiasi ragazzo, perché questa volta non mi limiterò ad investirvi.» disse per poi attaccare.

I tre ragazzi si guardarono, cercando di pensare a cosa dire.

«Vuole ancora chiudere il caso?» proferì parola Liam, furente di rabbia.