«Non vedo l'ora di chiudere questa faccenda, sono stanco e voglio tornare a casa mia.» sbuffò Liam mentre con una mano si scompigliava i capelli.
«Da quanto sei qui?» domandò l'agente Martin, cercano d'iniziare una conversazione.
«Ho perso il conto dei giorni.»
«E la tua vita lì? Non lavoravi o, che ne so, frequentavi qualche facoltà?»
«Non avevo molto lì, nessun amico, nessun lavoro. Lavoravo come editore ma mi son licenziato pochi giorni prima di partire, l'azienda stava fallendo e non mi pagavano da mesi ormai.» la conversazione cadde lì, il silenzio predominò per un paio di minuti l'abitacolo, questo prima che Liam iniziasse a singhiozzare prendendo in contropiede l'agente Martin.
«Zayn è la cosa più bella della mia vita, l'ho aspettato per così tanto tempo ed ora che è stato rapito, non so cosa cazzo fare.» portò le mani in faccia, il corpo scosso da dei singhiozzi. Odiava essere così debole quasi quanto odiava in quel momento Zayn per essere stato così imprudente.
L'agente Martin rimase in silenzio, non sapendo cosa fare, come consolarlo. Alla fine nulla sarebbe stato appropriato da dire.
E quel silenzio sarebbe continuato se solo Liam non avesse ricevuto un'altra chiamata. Era un numero sconosciuto.
Premette il tasto per accettare la chiamata e mise in vivavoce, le orecchie dell'agente tese ad ascoltare.
L'unico suono che si poteva sentire erano dei colpi regolari, nulla di più nulla di meno.
«Che diamine significa?» sbraitò Liam. «Che cazzo vuoi ancora?»
«Liam aspetta un attimo, fammi ascoltare.»
Il suono proseguiva e Liam era sempre più confuso, a lui non sembravano altro se non dei fastidiosi ticchettii.
«Alfabeto morse.» disse d'un tratto l'agento.
«Eh?! Alfabeto che?»
«Non c'è tempo per spiegare, apri le note sul telefono e segna quello che ti dico.» Liam s'affrettò subito a fare come gli aveva detto.
«Linea e tre punti, punto linea punto...» nel mentre che dettava simboli incomprensibili a Liam, Martin trovò un parcheggio ed accostò. Prese poi in mano il telefono con il quale l'altro ragazzo stava scrivendo e terminò la composizione, spense poi il telefono.
«È un messaggio in codice, alfabeto morse per essere precisi.»
«Quindi? Che cazzo significa? Cosa dice?» sbraitò Liam, dando un colpo al finestrino.
«Prima di tutto ti calmi, posso sbatterti in galera con un solo schiocco di dita se continui così. Secondo poi, è il nome di una via. Precisamente "254 Broadwick Street".»
«E quindi che facciamo?»
«Chiamiamo rinforzi e andiamo a vedere cosa diavolo c'è alla 254 esima di Broadwick Street.»
ciao a tutti, è passato un po' di tempo no? forse troppo tempo. sono consapevole del fatto che non pubblichi più regolarmente da molto ormai ma non so come, ne perché, non trovo più quella vena poetica che mi aiutava a scrivere qualcosa di quantomeno leggibile. ultimamente sono successe un sacco di cose, sia belle che brutte, quindi non ho proprio avuto la testa per mettermi seduta a scrivere. spero che con l'anno nuovo (a proposito buon anno) io riesca a concedervi qualche capitoli in più e magari pubblicare quei due libri che da una vita sono fermi lì ad aspettare una mia attenzione. spero vivamente d'essere più attiva perché mi manca davvero tanto scrivere. detto questo ci vediamo al prossimo capitolo🖤
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dms // ziam
Fanfiction"your clothes would look nice on my bedroom floor." tutti i diritti riservati a: @ waitingvhar iniziata il: 22 giugno 2017 11# dms 3# mayne 24# payne [8.4.19]