Capitolo 4: Agguato e pretese. Parte uno

1K 37 0
                                    

Capitolo del primo libro. Riprende dal capitolo in cui Will propone a Eryn il patto.

Sorrisi alle parole di Brit e scossi la testa. Certo che sbronza era completamente fuori controllo. Si era messa a flirtare con il manichino posto come figurino al banco dei drink. Si era lanciata in un racconto divertente di qualche strano episodio che reputava esilarante cercando di fare colpo. Non aveva bevuto così tanto eppure era completamente andata. Sospirai tirandola via dal ennesimo idiota che ci provava.

- Smamma cretino. Ma non vedi che è ubriaca? - Gli lanciai un occhiata omicida trattenendomi dal ringhiare soffiando fuoco dal naso come i draghi.
Certo che di tipi intelligenti in giro non ce n'erano più. Tutti schiavi dei propri impulsi. Così patetici e mediocri da provarci con una povera bionda sexy che però era sballata di qualche succo di ananas corretto con l'alcol.

Eravamo in un locale poco lontano dal centro. Ci stavamo divertendo prima che bevesse... non sapevo nemmeno come si chiamava quella roba sospetta che aveva bevuto, figuriamoci sapere cosa c'era dentro. E non volevo nemmeno saperlo. Era meglio così. - Ma come siamo aggressive. Cose, ti irrita che non ci abbia provato prima con te? Perché se è così lascia che rimedi subito zuccherino. - Mi guardò dal basso in alto mordendosi il labbro inferiore.

Se pensava di risultare in qualche modo sexy doveva guardarsi più spesso allo specchio. Sembrava tanto affascinante quando un ippopotamo con un tutù rosa confetto che ballava in punta di piedi cercando di non distruggere tutto ciò che aveva attorno. Storsi il naso trattenendo l'impulso di vomitargli addosso il mojiito che stavo bevendo.

- No grazie. Ne faccio ameno. - Il tizio si allontanò con le braccia sollevate scomparendo nella folla di persone che si dimenavano a ritmo di musica. - Non avevo mai notato quanto fossero belli i tuoi capelli. Sono così morbidi e profumati. - Brit sorrise in maniera inquietante mentre guardava ammaliata i miei capelli. Che diamine ci avevano messo nel suo drink? Crack?

- Si si, dopo ti darò la ricetta del shampoo che uso. Adesso però vediamo di cercare di uscire di qui, prendere un taxi e tornare a casa. Non sei in grado di guidare senza combinare qualche guaio. - Le strinsi le spalle girandola nella direzione del uscita. Sarebbe stata un impresa epica riuscire a passare attraverso tutta quella folla.

Con le mani sulla schiena la spinsi leggermente guidandola verso la porta. Non era nemmeno in grado di camminare da sola. E sospettavo che una buona parte di quella colpa fosse dovuta ai sandali tacco quindici che indossava. Un giorno o l'altro quelle trappole le avrebbero rotto le gambe.

- Quanti colori. - Ridacchiò seguendo le luci del globo. Sospirai. - E meno male che dovevo essere io a ubriacarmi e divertirmi. Tu dovevi solo fare la mammina come sempre. - Avevo avuto bisogno di non pensare a quella faccia insolente di White. Non dopo l'ennesima volta che rifiutavo la sua stupida proposta scandalosa. Che faccia da schiaffi. Come aveva potuto chiedere una cosa simile? Per chi mi aveva presa, per una squillo?!

Facendo non poca fatica riuscimmo a uscire al aria aperta potendo finalmente respirare a pieni polmoni. La sorressi quanto più potevo vista la mia miserabile altezza di un metro e un tappo in confronto al suo metro e settanta. Continuava a ridacchiare spensierata dicendo idiozie senza senso.

Non potevo davvero credere di essere in mezzo alla strada a dimenare il braccio come un ossessa mentre reggevo la mia migliore amica ubriaca. Capitava raramente che si ubriacasse, così come capitava a me. Ci piaceva bere drink con un basso tasso di alcool. Eravamo entrambe convinte che bere fino a trasformare lo stomaco in una spugna assorbente non garantisse il divertimento. Per niente. Solo una sbornia seccante il mattino dopo con tanto di crampi e martellate in testa.

Missing Moments: Eryn x Will = Chimica combinazione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora