Capitolo 20: Ballo scolastico. Parte uno

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** IMPORTANTE: LEGGERE L'ANGOLO AUTORE IN FONDO AL CAPITOLO. GRAZIE E BUONA LETTURA XX**

- Ward, non è che potresti darci una mano? - chiesero le tre moschettiere del cheerleading.
Quelle tre.... ogni volta che le vedevo mi facevano sentire un prurito, impossibile da contenere, alle mani.

Solo a sentire le loro voci graffianti da galline in calore mi faceva venir voglia di buttarmi, di mia spontanea volontà, nel lago gelato della città.

Alzai gli occhi al cielo ripensando a come ci ero arrivata qui. Ah, si. Per colpa di quella traditrice della mia migliore amica e di quel bisonte strabico del professore di biologia. Maledetto vecchio bisbetico.

Ok, può sembrare confusionario. Perché parto raccontando di tre cheerleader insopportabili che assomigliano alle copie in serie mal riuscite di Barbie? Semplice: perché sono finita in un bel guaio, ma bello grosso. So che non capirete nulla quindi partiamo dall'inizio.

Quella mattina mi ero svegliata male, come la maggior parte d'altronde, eppure, appena messo piede sul suolo maledetto del liceo di Oakville mi ero innervosita ancora di più. Avevo subito percepito una strana stretta allo stomaco che mi faceva piegare in due dal dolore.

E ciò accadeva unicamente quando sentivo che qualcosa di brutto stava per accadere.
Neanche a farlo apposta, dopo la fine delle prime lezioni mattutine, subito dopo la fine del suono dell'intervallo, il preside mi aveva chiamata nel suo ufficio.

Al suono di quella benedetta campanella uscì dalla classe con Brit al mio fianco che chiacchieravamo. - Sai che manca poco al ballo scolastico, vero? - chiese come se già non lo sapessi. Annuì sospirando esasperata. Brit non faceva che parlare di quella faccenda da mesi, ormai. Blaterava in continuazione del gran giorno; a cui, tanto per dirlo, aveva preso parte.

Si era offerta come organizzatrice dell'evento essendo la vice presidentessa del comitato studentesco della scuola, visto che la presidente non c'era per via del viaggio all'estero offerto per sua borsa di studio.

Così, la bionda tutto tacchi e borsette firmate, si era presa la responsabilità di organizzare, controllare e assemblare l'intero evento. Per lei rappresentava la cosa più eccitante e importante, visto quanto amasse le feste, e ripeteva in continuazione quanto desiderasse fosse perfetto per tutti.

Scossi il capo. - Lo so, non fai che parlarne da settembre - sussurrai mesta facendole intendere quanto ne fossi ormai stufa. Brit fece finta di non aver colto la nota di esasperazione nella mia voce, così sorrise e battendo le mani eccitata disse: - mancano due settimane per organizzare l'intero evento e io ne sono la completa responsabile visto che Silvy non c'è. - Poveri noi.

Che ci trovava di tanto eccitante? Doveva sistemare le decorazioni, ingaggiare la band che avrebbe suonato, trovare un tema adatto, procurare gli snack e le bevande e sperare che nessuno si facesse male. Che noia, per fortuna che io non c'entravo nulla.

- Sai, dovresti partecipare anche tu all'organizzazione, avresti dei crediti extra - mi sorrise con quei occhi scuri sperando di avermi convinta. Il mio bel viso liscio si stirò in una smorfia di disgusto. - No, grazie. Piuttosto do la caccia ai Dissennatori. - Brit ridacchiò sguaiatamente rischiando di andare a sbattere contro qualcosa lungo la strada dalla classe al cortile.

- Hai già un accompagnatore? - se ne uscì all'improvviso con quella domanda irritante. Alzai gli occhi al cielo. - A che mi serve se non ho intenzione di andarci? - Brit si fermò bloccandosi in mezzo alla strada. - Cosa? - I suoi occhi rossi pieni di rabbia avrebbero fatto venire i brividi a chiunque, non a me.

Scossi le spalle. - Sai che odio i posti affollati con un sacco di idioti tutti sudati a ballare in una stanza. Preferisco fare paracadutismo, bungee jumping, scuba diving e altri sport che possano dare una scossa di adrenalina. -

Missing Moments: Eryn x Will = Chimica combinazione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora