Capitolo 31: Scoperte incredibili

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Piccolo battibecco tra la Nanetta isterica e lo Stronzo playboy.


Quel giorno avevo deciso – sotto costrizione di una certa bionda – di fermarmi nel pomeriggio a scuola per tenere compagnia a Britney che voleva assistere agli allenamenti di football del suo adorabile ragazzo.

L'unica cosa che mi piaceva degli sport, sopratutto maschili, era vedere quei meravigliosi corpi scolpiti sudati dopo un intenso allenamento; e se alla fine qualche maglietta svaniva tanto meglio. Ah no... c'era anche un'altra cosa che mi piaceva tanto: la violenza. Adoravo vederli darsene reciprocamente in campo pur di vincere. Era divertente vedere come la competitività e il testosterone maschile diventasse un tutt'uno.

Ed ero pronta a godermi lo spettacolo in prima fila con una grande porzione di popcorn in mano. Il fatto che a giocare ci fosse anche William-io-sono-un-Dio-del sesso-in-terra-White non centrava assolutamente niente. Piuttosto tifavo per Jake.

Britney sorrideva raggiante guardando il suo ragazzo fare stretching, non badando a nessun altro. Faticavo ancora a pensare a questa relazione e sopratutto a venire a patti con la convinzione che quei due sarebbero stati insieme per sempre.

Perché ero sicura che sarebbe successo. Si sarebbero sposati quanto prima possibile e messo su una grande famiglia. Scossi la testa per i brividi.

Una ventina di minuti dall'inizio degli allenamenti e l'orangotango dell'arroganza per accellenza ne combinò una delle sue. Riuscì solo a vedere il viso dolce di Jake scivolare a terra tenendosi il ginocchio al petto con fare dolorante.

Questa volta aveva davvero superato il limite! Come si era permesso di colpire dritto verso Jake solo perché avevo chiuso la faccenda del patto? Era assurdo. Non riuscivo a credere alla sua infantilità e mania di possessione.

Era un bambino capriccioso che se non otteneva più ciò che voleva preferiva distruggerlo piuttosto che cederlo a qualcun altro. Sapeva che venerdì avrei avuto l'appuntamento con Jake e aveva fatto di tutto per impedire che ciò accadesse.

E come? Lanciandogli addosso una pallonata che gli aveva reso impossibile camminare. Che razza di scimmia cavernicola immatura! Questa l'avrebbe pagata cara.

Mi diressi a passo spedito verso lo spogliatoio dei ragazzi, intenta a fargli una lavata di testa bella e buona. Eh si, perché no, proprio davanti a tutti quanti.

Spalancai la porta con forza facendola sbattere rumorosamente contro il muro. Tutti i ragazzi intenti a rivestirsi dopo la doccia si bloccarono appena si resero conto dell'intrusa.

Tutti tranne quella testa di rapa di White, che si allacciava impossibile i bottoni della camicia. Assottigliai lo sgaurdo inferocita dal suo atteggiamento menefreghista.

Per quanto ero incazzata non mi resi conto del cenno sottile che uno dei ragazzi aveva fatto agli altri, che annuirono decisi a squagliardela inosservati.

- Si può sapere quale cazzo è il tuo problema? - Ringhiai stringendo le mani in due pugni. Ero talmente arrabbiata con lui che un pugno in faccia nonglielo toglieva nessuno. Lo scimpanzé alzò un sopracciglio con fare annoiato, rivolgendomi un'occhiata di sufficienza.

- Non so proprio di cosa parli. - Scosse leggermente le spalle.
- Non fingere di avere improvvisamente l'alzheimer, perché è da codardi. -

White piegò le labbra in un sorrisino diabolico e disse: - non me lo ricordo proprio, ti va di aiutarmi a recuperare la memoria? - Mi stava sfottendo come sempre.

- Sembra che la tua materia grigia non funzioni bene, e i tuoi piedi sembrano avere degli spasmi involontari. Ti consiglierei caldamente di passare a fare un controllo accurato. - Sentì un paio di risate contenute provenire dagli altri ragazzi, tutti intenti a fingere di guardare la magnificenza del soffitto bianco. Branco di idioti.

White non sembrò per niente toccato dal divertimento generale. - Io avrò anche bisonti di un controllo medico, ma il povero cucciolo indifeso deve smetterla di farsi difendere dalla sua dolce principessina. - Ghignò sorridente.

Un'altra ondata di risate si diffuse per la stanza. Mi girai giusto il tempo di vederli tutti ammassati all'ingresso. Sembravano intenzionati ad andarsene ma che poi avevano cambiato idea all'ultimo momento.

Nel frattempo finì di abbottonarsi la camicia, mise le mani in tasca e con la schiena si appoggiò all'armadietto. Mi guardò, come in attesa di una risposta.

- Inanzitutto Jake non è un cucciolo, ma educato e rispettoso. Ragiona dieci volte prima di fare qualcosa, non come qualcuno che conosco che parte subito a menare le mani. E seconda cosa, non sono qui per difenderlo, perché non ne ha bisogno, non sa nemmeno che sono qui. -

Mi avvicinai di un passo puntandogli il dito contro il petto, guardandolo in modo minaccioso.
- Sono venuta per dirti di smetterla di fare il coglione e aggredirlo continuamente. -

White socchiuse le labbra e si passò lentamente la lingua su quello superiore, guardandomi intensamente. Conoscevo quello sguardo, era eccitato.

Svincolò i nostri sguardi giusto il tempo di guardare qualcuno dietro di me, poi tornò a guardarmi ancora. Con la punta dell'occhio vidi i ragazzi lasciare lo spogliatoio in silenzio. Assurdo, era bastata una sola occhiata da parte sua affinché i ragazzi ci lasciassero soli.

Approffittando della mia momentanea distrazione abbassò il viso all'altezza del mio orecchio sinistro e sussurrò provocatorio:
- sennò che succede, dolcezza? -

Riuscivo a sentire la tensione attorno a noi, e anche la sua eccitazione. La sua voce era roca, il respiro affannato e il corpo teso. Peccato che non avesse capito che se Eryn decideva di chiudere qualcosa, lo chiudeva per sempre.

Con un sorriso innocente mi allontanai giusto lo spazio per guardarlo negli occhi. - Le conseguenze non ti piacerebbero. - Sembrò non aver capito la serietà nella mia voce, perché mi strizzò l'occhio malizioso.
- Hmm... invece credo che potrebbero piacere a entrambi. -

Misi una mano sul collo facendogli mozzare il fiato per qualche secondo, poi la feci scendere lentamente sul suo petto e avvicinai le labbra al suo orecchio. Ci soffiai sopra facendolo reagire di conseguenza, mi strinse forte i fianchi cercando di attaccare i nostri corpi, ma glielo impedì.

- Se ti azzardi ancora a prendere di mira Jake scordati di poter usare correttamente il tuo migliore amico. - Gli morsi il lobo dell'orecchio e premetti il ginocchio contro il suo inguine, facendolo imprecare sottovoce.
Sorrisi soddisfatta e me ne andai.

Una volta fuori dallo spogliatoio vidi Ken che scuoteva la testa in mia direzione. Che aveva? Si avvicinò e disse sottovoce: - non dovresti prendertela con lui perché inveisce contro Davis. -

- Ho il diritto di impedirgli che faccia seriamente del male a Jake, e lui non ha nessun motivo di comportarsi da psicopatico. - Ribattei stizzita, vedendo sorridere Brian in modo consapevole.

Sembrava che quel biondo sapesse più di quanto mostrasse. Io non avevo detto nemmeno a Britney di quanto successo con lo Psicopatico Cavernicolo delle nevi, quindi lui poteva saperlo solo tramite quello stronzo.

- Seriamente e non capisci? Vederti essere così gentile e disponibile con Davis manda Will fuori di testa. Lo fa incazzare la costante presenza di Davis accanto a te. È geloso marcio. -

Le sue parole, per quanto divertite, confermarono il mio sospetto: White gli aveva davvero detto tutto.

Ridacchiai divertita. - Il tuo amichetto del cuore non è geloso, è possessivo, che è ben diverso. Pensa che tutto sia suo ma non ha ancora capito un bel niente; le persone non sono oggetti e non hanno padroni. - Me ne andai prima, ma lo vidi entrare nello spogliatoio per assicurarsi il benessere della scimmia dispettosa.

Missing Moments: Eryn x Will = Chimica combinazione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora