Chapter XIV

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«Lauren, sono le 8am» riconosco la voce di Chris «è tardi!»
Mi alzo di scatto.
«Merda!» esclamo.
È davvero tardi.
«Noi stiamo andando, ci raggiungi alla seconda ora, okay?» mi dice.
«Cerco di sbrigarmi. Scusatemi a dopo!»
Loro vanno verso scuola mentre io mi preparo di cosa per magari tardare solo di un po' di minuti.
Riesco ad entrare a scuola solo con 10 minuti di ritardo ed il professore non se ne accorge nemmeno.
«Adesso mi spieghi come diammine hai fatto?» mi domanda Chris sorpreso.
«Non me lo chiedere, non lo so nemmeno io.» gli sorrido.
L'ora passa lentamente ed io non vedo l'ora di andare da Camila.
«Jauregui mi sta ascoltan...?» il professore non finisce la frase «salvata dalla campanella.» conclude per poi tornare a sedersi dietro alla cattedra.
Esco il prima possibile e mi fiondo in corridoio dove aspetto di trovare Camila.
Eccola finalmente.
«Ehi» le dico avvicinandomi ma lei nemmeno mi saluta e svolta l'angolo «Ehi? Perché fai così?» domando seguendola.
Si guarda in giro e poi mi fa entrare in uno stanzino dove ci sono solo scope e secchi per pulire.
«Perché faccio così eh? Ieri sera ti ho lasciato non so quanti messaggi, ma tu non li hai nemmeno visualizzati. Non voglio fare la ragazza gelosa o psicopatica, ma mi piacerebbe che ogni tanto mi rispondessi, ecco.» dice tutto d'un fiato.
Sono stata un'emerita stupida a non guardare il cellulare ieri.
«Scusami, hai pienamente ragione. Stavo insieme alla mia famiglia e non abbiamo mai utilizzato il telefono. Scusami Camila davvero.»
Incrocia le braccia al petto e guarda in basso.
«Scusami Camz, scusami ti prego.» la supplico alzandole il mento facendo incontrare il suo sguardo con il mio.
«Va bene, ti perdono. Ma ti prego di starci più attenta.» mi dice.
«Te lo prometto Camz.» le rispondo per poi abbracciarla.
«Buongiorno comunque.» le dico.
«Buongiorno a te.» dice con un piccolo sorriso.
La prendo in braccio come il giorno prima e le domando se ha dormito bene.
«Si abbastanza.» mi dice con le braccia intorno al mio collo e le mani che accarezzano i capelli dolcemente.
«Mi merito un bacio?» le domando a pochi centimetri di distanza.
«Veramente no.»
Ci rimango un po' male e il mio sorriso si spegne lentamente.
«Ma io me lo merito quindi» fa una piccola pausa «fatti sotto Jauregui.» mi dice facendomi tornare il sorriso.
Le mie labbra si uniscono alle sue.
Premo delicatamente la lingua sul suo labbro superiore così che posso avere il pieno controllo.
Il suono della campanella che annuncia la fine della pausa e l'inizio della seconda ora di lezione ci fa tornare alla realtà.
«No.» si lamenta triste.
La faccio tornare con i piedi a terra e la saluto dandole appuntamento alla fine della quinta ora.
«Vieni a pranzo da noi.»
«Non voglio essere d'impiccio.» dice prima di aprire la porta.
«Ehi» chiudo la porta di scatto «smettila di ripetetelo, non sei d'impiccio.» finisco per poi lasciarle un bacio a fior di labbra ed uscire.

Ally mi sta aspettando nel laboratorio di chimica.
«Grazie del posto.»
«Figurati» mi risponde sorridendo «ehm, Laur, hai del lucida labbra sulla bocca.» mi avverte quasi imbarazzata.
Mi tocco le labbra e mi accorgo che ha ragione.
«Grazie ancora Ally.» le dico premendo un fazzoletto sulle mie labbra e levandolo del tutto.
«Può venire Camila a pranzo? È un problema?» le domando.
«Assolutamente no, non c'è nessun problema» mi mette una mano sul braccio «tranquilla.»
La lezione comincia ed iniziamo gli "esperimenti" del professore, cioè versiamo semplicemente un liquido dentro un'altro per vedere la reazione.
«Emozionante direi.» dico alla mia compagna di banco.
«Troppo davvero.»
Sorrido per la risposta.
«Divertiamoci un po' dai.» le dico.
La boccetta contenente i liquidi è sollevata tramite un ferro.
Metto un dito sotto e la faccio scaldare, fino a farla bollire.
«Professore, che cosa sta succedendo?» domanda Ally facendo finta di non capire.
«Chi ha accesso il fuoco?» ci domanda, ma dopo si accorge che la bombola del gas è da tutt'altra parte della stanza.
«Ha fatto da solo.» gli rispondo.
«Okay, ora lasciatelo là e andate in un banco libero» si guarda in giro e non lo vede «ehm, va beh per questa volta andate al bagno, tanto tra poco suona. Non fate rumore nei corridoi.» finisce di dire.
Che fortuna.
Usciamo ed andiamo nel corridoio deserto senza fare niente.
«Tu ora che hai?» mi domanda.
Guardo l'orario su un foglietto.
«Francese e poi due ore di ginnastica.» le rispondo.
«Allora ci vediamo direttamente a casa.» mi saluta e se ne va per la sua strada mentre io mi avvicino all'aula di francese che si trova un po' distante dal laboratorio.

B🌈

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