Passo vicino all'armadietto di Austin.
«Ciao bellezza.» mi saluta appoggiandosi agli altri armadietti, lasciando aperto il suo.
Premetto che è vietato fumare a scuola o per lo meno all'interno.
Faccio un cenno con la testa.
«Come stai?»
«Molto bene.» rispondo per poi provare ad andare via.
«Già, te ne vai?» mi domanda bloccandomi il braccio.
Lo guardo in malo modo.
«Lasciami e smettila, siete solo ridicoli con le vostre stupide scommesse, te e quel coglione di Shawn» apre la bocca sorpreso «non verrò mai e poi mai al letto con te, mettitelo in testa.» gli dico, mollando la presa dal mio braccio.
«Come sapevi della scommessa?» mi domanda bloccandomi ulteriormente.
Guardo il suo armadietto dove ci sono dei fogli e rifletto.
«Te lo avrà detto quella puttana di Camila.» sputa acido.
Mi libero brutalmente dalla presa e gli do una spinta, buttandolo contro gli armadietti, provocando un rumore acuto.
«Prova ad insultare un'altra volta la mia amica e credimi, scomparirai dalla faccia della terra.» lo minaccio.
Mi guarda spaventato.
Approfitto per avvicinarmi al suo armadietto e in un secondo riesco a dare fuoco ai suoi fogli.
«Impara a scrivere meglio.» finisco di dirgli.
«Cosa?» mi domanda.
Mi allontano e nemmeno dopo un minuto sta urlando "al fuoco" per tutto il corridoio.
Un professore esce fuori dall'aula più vicina con un estintore e spegne velocemente le fiamme che però hanno già distrutto più della metà dei suoi appunti.
«È stata Jauregui!» urla per il corridoio.
«Signorina Jauregui, venga qua immediatamente.»
Mi avvicino al professore tranquillamente.
«È stata lei?» mi domanda l'insegnante.
«Assolutamente no.» rispondo calma.
«Non mentire!» dice il ragazzo alterato «professore cerchi l'accendino.»
Gli lascio lo zaino per terra e alzo le mani.
L'adulto inizia a cercarlo per bene nello zaino e pure nelle mie tasche.
«Non c'è niente, è pulita.» dice consegnandomi lo zaino.
«Glielo avevo detto.» dico al professore con aria superiore.
«Se ne vada.» mi dice scocciato «per quanto riguarda lei Manohe, verrà in presidenza.» gli sento dire prima di essere troppo lontana.
Un sorriso soddisfatto compare sul mio volto mentre me ne vado nell'aula di francese.
La lezione passa veloce ed arrivano le due ore di ginnastica.Nello spogliatoio ci cambiamo tutte.
Sto per andare in palestra quando sento qualcuno che mi chiama.
Sono rimasta sola nella stanza.
«Chi è?» domando cautamente, preparando già la mano, che inizia a bruciare.
Ipotizzo possa essere Manohe.
«Lauren, al bagno.»
Vado in bagno e trovo una sorpresa.
«Camz, cosa ci fai qua?» vado verso di lei e la prendo per i fianchi facendola volteggiare in aria.
«Mi mancavi e volevo salutarti anche se ci vediamo tra due ore.»
«Aspetta.» la prendo in braccio e lei incrocia le gambe sulla mia vita.
Entriamo in uno dei box del bagno dove sempre sollevata la appoggio contro la porta.
«Camz, sei dolcissima.» le dico baciandola sulle sue labbra rosee e soprattutto morbide «cosa hai adesso?» le domando mettendola giù.
«Due ore di letteratura inglese.» dice scocciata.
«Mi dispiace» sorrido per la faccia schifata che ha fatto per la materia.
«Non ridere» mi da uno schiaffo sul braccio.
«Dai Camz, ora vai, ci vediamo dopo. Ho parlato con Ally e mi ha detto, che ovviamente non ci sono problemi per dopo.»
«Va bene Lolo.» mi dice tenendomi i fianchi.
«A dopo piccola Camz.» le dico lasciandole un bacio.
«A dopo scema.»
Rido uscendo dal bagno.
Prendo anche un richiamo dal professore per il ritardo ma mi giustifico dicendo che ho avuto "problemi femminili urgenti".
Giochiamo un'ora a pallavolo e poi a baseball.
Nell'ora di baseball c'è anche Dinah ed ovviamente capitiamo in squadre diverse.
Ad un certo punto tocca a me battere e a Dinah lanciare.
Mi guarda con aria di sfida mentre io afferro per bene la mazza.
«Sono pronta.» le dico guardandola.
Mi lancia una palla abbastanza difficile che però riesco a mandare fuori campo, facendo segnare alla mia squadra ben due punti.
Alla fine dell'ora il professore si complimenta con me e anche con Dinah.
Ci andiamo a cambiare e soprattutto a dare una rinfrescata e nel mentre mando un messaggio a Camila.
«Mi cambio e poi ci vediamo davanti al cortile principale, okay piccolina?»
La risposta non tarda ad arrivare ed è affermativa.
Mi cambio e non posso far a meno di notare come alcune ragazze, che io reputo snob, mi continuano a fissare.
«Volete un autografo?» dico con aria di sfida.
«Stai calma, ci chiedevamo solo perché avessi quello sulla caviglia.» mi risponde una che odio abbastanza.
Mi guardo la caviglia e vedo che ho un morso di Chris, di quando lo svegliai con l'acqua qualche giorno fa.
Non ci ho fatto caso, anche perché noi sentiamo meno il dolore.
«Non sono affari vostri.» dico fredda, vestendomi velocemente ed andando via.
Che urto le persone che non si fanno gli affari propri.
Le odio.
Cammino soprappensiero e non mi rendo conto di essere arrivata fuori dal cortile fin quando Camila mi chiama.
«Lauren? È tutto okay?» mi domanda mettendomi una mano sul braccio.
«Si, ho solo voglia di baciarti.» le sussurro senza farmi sentire da nessuno.
«Andiamo a casa.» mi risponde iniziando a camminare.
Sorrido seguendola e raggiungendola subito.
Non appena siamo fuori dalla portata di occhi indiscreti, la prendo per mano e la faccio girare verso di me per poi baciarla.
«Andiamo a casa.» ripeto e lei mi sorride per poi annuire.B🌈
