Per tutto il tempo sono stata fuori dal mondo, non ho pensato a niente, ho solo scollegato il cervello.
Per tutta la giornata Camila mi cerca nei corridoi, ma la evito per non arrabbiarmi ulteriormente.
«Laur» mi chiama Ally in classe mentre aspettiamo l'insegnante dell'ultima ora «raccontami cosa è successo ieri sera, non voglio vederti così. Sei a pezzi e ustioni e ciò mi fa capire che sei veramente arrabbiata.»
«Si Ally, hai ragione sono molto arrabbiata.» le inizio a spiegare tutta la situazione e lei mi ascolta.
«Mi dispiace veramente tanto Lauren. Sinceramente non so come aiutarti, ma per qualsiasi cosa ci sono, lo sai. Faccio di tutto per vedervi tutti felici, proprio come te.» mi dice facendomi l'occhiolino.
Mi alzo dal banco e la vado ad abbracciare ringraziandola.
È sempre un'angelo.
Ascolto la lezione per modo di dire, come prima penso, ma non so precisamente a cosa.
Che situazione stupida davvero.
Quando suona anche l'ultima campanella, Ally e le altre tornano a casa mentre io passo prima in un negozio per fare un piccolo regalo ad Ally.
Le chiedo cortesemente di lasciarmi qualcosa di caldo per dopo.Mi incammino verso i negozi della cittadina.
Cosa potrebbe piacerle?
Guardo molto vetrine quando alla fine riesco a trovare un braccialetto con un fiore di rosa, il suo fiore preferito.
È perfetto.
Faccio fare alla commessa un pacchetto e poi a piedi torno a casa, mettendo il piccolo pacchetto dentro lo zaino.
Ascolto la musica mentre guardo il paesaggio che mi circonda.
Gli alberi sono alti, le foglie, gli animali.
Posso percepire la loro paura nel sentirmi passare.
A volte mi piace incutere paura ad animali più piccoli di me.
Ma non voglio essere tanto cattiva con loro.
Sto guardando per terra quando, per poco, non vado a sbattere contro qualcuno.
«Lauren!»
È lei.
Mi stava cercando.
«Ti prego perdonami. Non volevo farti stare male assolutamente. Non ci ho pensato a come rispondere al messaggio, stavo parlando di te con quella mia amica. Ho parlato di te sempre e se non ci credi, te lo farò dire da lei. Io non voglio perderti!» delle lacrime nascono nei suoi occhi ed alcune ricadono lente sugli zigomi «mi dispiace davvero tanto. Sto troppo male e mi manchi tantissimo credimi. Ti prego.» continua a piangere e a guardarmi.
«Vieni qua.» dico presa dall'emozione.
Si fionda tra le mie braccia e continua a piangere.
«Smettila per favore» le prendo il volto tra le mani e le asciugo le lacrime con i pollici accarezzandole di conseguenza le guance « ci credo, mi sei mancata anche te tanto e non voglio perderti nemmeno io, ma la prossima volta, se ci sarà una prossima volta, non sbagliare perché fa veramente molto male.» le dico seria.
«Lo prometto.» mi dice finendo di asciugarsi le ultime lacrime con la manica della felpa «possiamo tornare come prima?»
«Baciami.» le sussurro all'orecchio.
Non esita nel farlo, è dispiaciuta.
Lo posso percepire anche da un suo bacio.
«Scusa Lolo, scusami davvero.»
«Ehi» le alzo la testa leggermente «basta» metto le mie mani sulle sue guance nuovamente «basta è passato.»
Poggia le sue mani suoi miei fianchi e si alza sulle punte per potermi baciare di nuovo.
«Vieni a casa con me?» le domando.
«Volentieri.» mi risponde.
«Solo se mi sorridi però.»
Mi sorride come solo lei sa fare e la bacio di nuovo.
Mi prende per mano ed andiamo verso casa.
«Chi era quella ragazza?» le domando un po' gelosa.
«Una mia amica d'infanzia. Si chiama Taylor, è andata via da qui due anni fa per lavoro, ha 22 anni ed era di passaggio perché va in un altro paese che ora per ora non ricordo il nome. C'era anche il suo ragazzo, te non lo avrai visto dato che è stato tutto il tempo con Sofi.» mi spiega tranquillamente.
«Va bene.» le rispondo sorridendo.
«Puoi stare tranquilla Lolo, a me piaci te, nessun'altra.» si ferma e mi prende anche l'altra mano, avvicinandosi a me.
Stiamo a qualche centimetro di distanza per interminabili minuti.
«Dio sei bellissima.» le dico per poi precipitarmi sulle sue labbra.
Mi sono mancate quelle labbra questa mattina e ora me le godo.
«Ehi, ehi, ehi» mi ferma «andiamo a casa dai.» mi dice sorridendo.
Dopo poco arriviamo.«Buon pomeriggio ragazze!» ci saluta Dinah per poi essere seguita da tutte le altre.
«Buon pomeriggio a voi ragazze, Chris.» lo saluta con un bacio sulla guancia.
Le stringo la mano.
«Non essere gelosa.» mi sussurra.
Mi fa ridere leggermente.
«Laur, il pranzo è pronto.» mi dice Ally.
Sono quasi le tre del pomeriggio, ma okay.
«Grazie mille!» dico per poi andare in cucina accompagnata da Camila.
Mangio ciò che mi ha lasciato Ally e poi lavo il tutto.
Camila si mette a guardare la TV con mia sorella ed io vado un attimo in camera.
Sento bussare alla porta.
«Posso?»
«Avanti.» rispondo.
«Avete risolto?» mi domanda Ally curiosa.
«Si per fortuna, grazie.» le rispondo.
Sta per richiudere la porta quando mi ricordo del regalo.
«Ehi aspetta!» esclamo e lei entra per bene in camera «Non ho avuto tempo di scriverti un biglietto» vado verso lo zaino e tiro fuori il pacchetto «questo è un piccolo pensiero per te, perché mi aiuti sempre e sei la persona più solare che possa esistere sulla faccia della Terra e per questo ti ringrazio con tutto il mio cuore.» finisco porgendole il regalo.
«Ma Lauren, non dovevi, sono contenta se ti riesco ad aiutare, grazie mille davvero.»
Apre il pacchetto e si sorprende nel vedere la rosa incisa nel l'argento.
«Mio Dio Laur, è bellissima veramente! Grazie mille!» mi dice felice abbracciandomi.
Dopo aver ricevuto il regalo va nella sua stanza a finire un progetto di scienze.Sistemo i vestiti del giorno precedente nell'armadio, quando delle mani mi accarezzano la pancia fino ad arrivare sotto il seno.
Mi giro piano e mi ritrovo una Camila contenta di aver risolto con me.
«Ciao piccolina.» la saluto guardando se la porta fosse chiusa.
«Ciao occhi verdi.» mi saluta con un'espressione maliziosa.
«Che intenzioni hai?» le domando curiosa.
«Solo stare con te.» mi risponde decisa.
Inizio a camminare in avanti verso il mio letto e quando le sue ginocchia toccano quest'ultimo, si lascia cadere ed io la seguo senza farle male.
«Sono contenta di aver litigato con te oggi sai.» le dico.
«Cosa? E perché?» si distanzia da me leggermente.
«Perché ho avuto la conferma che tieni a me come io tengo a te.» le spiego e lei mi sorride.
«Scusami ancora.»
«Tutto okay piccola Camz.» le dico mettendole una mano sulla guancia e lei mi sorride ancora.
Con il pollice le solletico le labbra e le provoco piccoli brividi lungo la schiena.
La coccolo un po', sfiorandole anche i capelli e si addormenta tra le mie braccia.
Crollo anche io però dato che non ho dormito molto la notte.
