Prologo

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In un tempo lontano, ove creature magiche e regni incantati dominavano questa terra, una pericolosa strega, minacciava la quiete nel mondo di Ametist.

Tutto iniziò quando Re Argo della Città d'Argento, sovrano di tutte le terre di Ametist, prese in sposa la bellissima Melodia, duchessa di Agata. Il loro amore andava oltre le stelle, oltre i confini del mare, e fu proprio da questa passione, che nacque la piccola Mia, unica figlia ed erede al trono.

Ma come in tutte le favole, anche in questa sopraggiunse l'oscurità. La perfida strega Zefonia, sorella di Melodia, spinta dall'odio verso il Re, e dalla gelosia per la sorella, condusse il suo esercito di pietra contro la Città d'Argento.

In risposta, Re Argo mandò i suoi Argentei soldati, a cavallo dei possenti neri unicorni, contro la perfida strega. Con facilità, essa si sbarazzò dell'esercito, poiché i suoi Pietrasoldati, erano protetti dalla sua magia.

Zefonia abbatté il portone, entrando nelle sale del castello, dove il Re e la Regina la stavano aspettando.

«Zefonia, perché mai avete attaccato questa città, cuore di Ametist?» chiese Argo.

«Sei sorpreso di vedermi, mio caro Argo?» disse la strega ponendo la mano sotto al mento dell'uomo, avvicinandolo con un sorriso «Dové la piccola principessa Mia? La zia vuole vederla».

«Mai mia figlia vedrà il tuo viso sorella, poiché lei non è più qui» disse Melodia «Perché il tuo cuore è così ricolmo d'odio verso di noi?» le prese il braccio cercando di farla ragionare.

Zefonia l'allontanò da se con uno schiaffo «Tu mi hai portato via l'uomo che amavo, e lui, ha distrutto ogni mio desiderio d'amore!».

Il Re estrasse la spada «Zefonia, non ho mai visto del bene in te, ma non pensavo che arrivassi a tanto!». Ma la magia della strega era più forte di qualsiasi lama, ed il tentativo del re fu vano.

Una risata riecheggiò agghiacciante in tutte le sale del castello. «Da oggi, io maledico la vostra città! Il tempo in queste terre si bloccherà a questo giorno e nessuno, potrà rompere questo incantesimo, poiché nessuno è in grado di fermare la perfida Zefonia, che voi stessi avete creato!».

Alzò le mani al cielo, per lanciare l'incantesimo cheavrebbe intrappolato la Cittàd'Argento: «Nessunsole mai piùsorgerà,nessuna luna mai piùcalerà,nessun fiume mai piùscorrerà inqueste lande, e nessun uomo mai più camminerà inquesto regno. Per sempre!» .

La Principessa del TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora