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"Mamma, papà, zio Atemio, Lavi, amici miei... Ho fallito nella mia missione, vi prego di perdonarmi" fu tutto ciò che Mia pensò mentre cadeva nel vuoto, ormai convinta che questa volta niente sarebbe arrivata a salvarla, quando qualcosa arrestò la sua corsa verso la morte.

Sentì degli artigli affondargli appena nelle spalle, poi un forte calore avvolgerla.

Non capiva, era sicura di morire, cosa era successo? Guardò in alto, e vide Nix, la fenice che l'aveva accompagnata per tutto il viaggio, sorreggerla.

«Nix!» gridò Mia mentre il cuore le batteva a mille, mentre la fenice continuò il suo volo, sino a posarla dolcemente a terra accanto al burrone che circondava il castello.

"Mia, hai capito quali sono i segreti del medaglione?" la principessa sentì quei pensieri nella sua mente, ma sapeva che era stata Nix a parlare dentro di lei.

«Credo di sì. Le otto virtù che la strega ha perduto» disse Mia prendendo il medaglione. «E quello che dicevano i folletti: sei li hai già, due li devi ancora trovare, si riferivano ai miei compagni di viaggio, loro possiedono le virtù che la strega ha perduto quando si è schierata dalla parte del male».

"Esatto" la guardò la fenice «E tu mi hai aiutata mostrandomi la strada» le disse la principessa finalmente realizzando il tutto.

"Io ti ho solo aiutata ad incontrarti con loro, sei stata tu a far sì che tutto succedesse".

«Ma come faccio ora? Dove sono gli altri?» chiese preoccupata.

"Proprio qui" Nix si spostò e dietro di lei vide di corsa arrivare tutti i suoi amici, salvi.

«Li hai salvati tu?» chiese alla fenice.

"No, sono state le loro virtù a farli sopravvivere".

Quando il gruppo arrivò da lei, chi con qualche ferita, chi con solo qualche graffio, l'abbracciò felice di rivederla. Manny la trattenne a se più di tutti, ed il medaglione si illuminò di nuovo «Dov'è Lavi?» chiese.

L'attenzione di Mia fu attirata dallo Spezzatempo. "Sbrigati, lei sta arrivando" le trasmise Nix con il pensiero.

Mia guardò verso l'alto, e vide la strega discendere velocemente librandosi in aria. Atterrò a pochi metri da loro, sull'orlo del burrone.

Il gruppo la guardò intimorito, ma questa volta Mia non ebbe paura di lei. "Rammenta le otto virtù" le disse Nix.

Mia stringeva ancora tra le mani il medaglione acceso, e vide la strega dolorante.

«Tu! Smettila! Dammi quel medaglione!» le urlò Zefonia.

La mano di Manny trovò la sua, e la strinse con tutta la sua forza. «Ognuno di voi porta con se una virtù che la strega ha perso. Lavi mi ha dato l'amicizia, salvandomi la vita. Manny, tu mi hai dato l'amore, perché i nostri cuori sono diventati uno solo» poi guardò Rika, si abbassò verso il piccolo folletto, porgendo verso di lei il medaglione. Quando lo toccò esso si illuminò di nuovo «Tu mi hai dato l'ospitalità, quando ci hai offerto la tua casa per salvarci dalla strega» Zefonia lanciò un urlo di dolore. «Smettila!» le gridò. Mia la ignorò e protese il medaglione verso Roccia, che si illuminò ancora «Tu mi hai dato la bontà, proteggendomi ogni volta che ne avevo bisogno» il mezzo gigante sorrise commosso.

Zefonia si accasciò a terra; ogni volta che una virtù entrava nel medaglione, il dolore l'avvolgeva.

Mia si voltò verso Basa e Lufe che insieme toccarono lo Spezzatempo «Voi mi avete dato il coraggio e l'abilità quando avete costruito la barca per salpare verso Agata».

La strega tentò di rialzarsi, ma in un attimo fu di nuovo in ginocchio.

La principessa stavolta protese il medaglione verso la sirena «Tu Greica mi hai dato la lealtà, dimostrandomela più che mai quando hai chiamato tuo padre per salvarci dal vortice» la sirena chinò il capo. Infine venne il turno del drago «E tu Fiamma, mi hai dato il sapere della tua razza, perché senza di esso, non avrei avuto il medaglione».

Lo Spezzatempo si illuminò di mille colori che riempirono l'aria di una bella sensazione di pace. «Senza voi tutti io non avrei potuto fare niente, ora tocca a me fare qualcosa per voi».

Mia impugno il medaglione contro la strega, che appena si reggeva sulle sue gambe. La luce del medaglione la spaventava, a tal punto di indietreggiare ad ogni passo di Mia.

«Smettila! Voi non potete sconfiggermi con uno stupido pendaglio!» Zefonia cercò di lanciare un incantesimo, ma esso si dissolse nel nulla.

«Tu mi hai portato via tutto: i miei genitori, la mia città, mio zio Atemio, Lavi... Ma ora non sei più in grado di fare del male. Questa è la tua sconfitta» proferì Mia.

«No...no... io non perderò! Voi non fermerete mai la perfida strega Zefonia!» la strega concentrò tutte le sue forze per un ultimo incantesimo. La sua magia nera scaturì dal suo bastone contro il medaglione, e quando lo colpì, Mia sentì un mancamento. Ma subito, tutti i suoi amici furono lì per sostenerla, persino Nix "Non permettere che vinca!".

«Tu non sei più forte di noi, Zefonia! Il tuo regno, finisce qui!» una forte luce uscì dal medaglione, e investì la strega in pieno petto, facendola cadere indietro, nel burrone.

Nel vedere Zefonia cadere, subito Mia si gettò per prenderla, afferrandola per un braccio. Il corpo della Zia era sospeso nel vuoto «Lasciami!» le sbraitò contro.

«Non ti lascerò cadere» le disse Mia.

«Perché no?» cercò di capire.

«Perché so che anche se hai fatto molto male, infondo al tuo cuore c'è sempre del buono» le rispose sincera Mia.

Una risata uscì dalla strega «Ogni cosa buona in me è morta quando mia sorella ha sposato tuo padre!» Zefonia lasciò la presa della principessa, e si lasciò cadere nel vuoto.

f",s@O

La Principessa del TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora