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Mia aveva passato l'intero pomeriggio a piangere nelle stalle, insieme a Lavi. «Non piangere più piccola Mia, tuo zio cerca solo di proteggerti».

«Questo lo so, ma voglio vedere i regni incantati di Ametist, voglio vivere un'avventura come quelle delle favole, viaggiare, sognare...» disse guardando Lavi «...voglio sapere da dove provengo». Il silenzio calò tra lei e l'unicorno quando la porta della stalla si aprì e con gran sorpresa, Atemio entrò. Lavi si alzò per lasciarli soli, ma il duca la bloccò «Resta con noi, è giunto il momento di raccontare a Mia la sua storia».

La ragazza lo guardò senza capire, poi suo zio sedette accanto a lei.

«Come già sai, arrivasti in questo regno molto piccola, avevi appena due anni, fu Lavi a portarti qui. Nella tua culla trovai un messaggio di mio fratello, tuo padre, Re Argo della Città d'Argento».

La ragazza ascoltò incredula quel racconto che parlava di lei, quando il suono di un corno giunse da fuori. La terra iniziò a tremare, come se vi fosse un terremoto. I tre uscirono dalla stalla, e videro che l'aria intorno a loro stava diventando scura.

«Un terremoto!» strillò Mia.

«No, peggio. Zefonia è qui» Atemio e Lavi si scambiarono un'occhiata, sapendo bene di cosa si trattasse. «Devi portarla via di qua, subito!» disse all'unicorno. Prese la ragazza di peso e la caricò sul dorso di Lavi. «Zio, ma perché fai così? Cosa sta succedendo?» ma l'uomo la ignorò.

«Cavalca più veloce che puoi, portala al sicuro e proteggila!» poi si rivolse alla ragazza «Non ho tempo per spiegarti Mia, ma devi fidarti di me. Lavi finirà di raccontarti la tua storia». Slegò il mantello blu che portava, e lo mise alla nipote «Indossalo sempre di notte, ti proteggerà. Andate, svelte!».

«No, Zio!» gridò la ragazza, mentre sfrecciava via a cavallo di Lavi.

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La Principessa del TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora