Il gruppo si soffermò da Rika per un paio di giorni, il tempo necessario di riprendere le forze e preparare le provviste per il viaggio. I folletti erano stati molto gentili con loro, dandogli tutto l'occorrente per raggiungere la loro meta.
«Ma cosa più importante» disse Itto «Vi serve una guida!» continuò Ietta «Qualcuno che conosca il nostro regno e tutti i suoi cunicoli!» proseguì Patty «E chi meglio della nostra nipotina Rika» finì Pau.
«Sul serio? Che bello!» disse Rika saltellando.
«Sei la benvenuta se vuoi venire con noi» le sorrise Mia.
«Allova pavtiamo! Non vedo l'ova di tovnave in supevfice!» disse Fiamma.
«Mi dispiace ma non potete tornare in superficie» lo corresse Itto.
«E perché no?» domandò Lavi.
«Perché mentre voi dormivate e vi rifocillavate» iniziò Patty «La strega passava sopra le nostre teste» continuò Ietta «Scagliando l'incantesimo del tempo anche sul nostro Regno» finì Pau.
«Ma allora come possiamo andarcene? Siamo imprigionati qui?» domandò Greica spiazzata.
«Semplicissimo!» disse Itto «Basterà che attraversiate i nostri tunnel, e sarete fuori in un battibaleno!» affermò Ietta.
«Ma non corriamo il rischio di subire l'incantesimo? Ciàciàcià» domandò Roccia grattandosi la testa.
«Ma certo che no!» affermò Patty «Anche le pareti di tutti i nostri cunicoli sono rivestiti dello stesso materiale del medaglione, così potete uscire di qui senza problemi» concluse Pau.
Mia e Lavi si guardarono, entrambe con un'alzata di spalle. «Credo che non correremo pericoli così» disse la principessa.
«A meno che uscendo non ci imbattiamo nella strega, non penso. Lei ci ha superati, quindi siamo noi ad inseguire lei» disse l'unicorno.
«Andiamo!» urlò Rika saltellando.
«Mi raccomando Rika, conducili a dovere» disse Itto. «Vi auguriamo tutto il nostro bene principessa» disse Patty. «E ricorda Mia, sei li hai già con te» la guardò Ietta «Due devi ancora trovarli» concluse Pau.
Detto questo il gruppo ringraziò i folletti, abbracciandoli uno per uno, poi capitanati da Rika, si avventurarono attraverso i tunnel, andando incontro al loro destino.
Camminavano da ore in quell'intrecciata serie di tunnel. Rika aveva ripetuto più volte che il motivo per cui ci stavano mettendo molto era perché doveva scegliere con cura i tunnel nei quali anche Roccia e Fiamma potevano passare.
«Perché io sono grosso! Ciàciàcià» disse Roccia esultando.
«Si ma con un cevvello più piccolo di un pesce!» lo sbeffeggiò il drago.
«Disse la lucertola col cervello di un uccello» ribatté Greica.
«Voi due mi fate venire il mal di testa» disse Lavi.
«Scusa Lavi, ma è una questione di ovgoglio» disse guardando la sirena «questi mezzi pesci stanno bene dove nessuno li può sentive... in fondo al mave!» disse soffocando una risata.
«Mare, non mave. Smettila di rovinare tutti i discorsi con quella tua erre».
«La mia evve è pevfetta!» insistette Fiamma.
«Ciàciàcià!» rise Roccia, e tutti risero al suono della sua buffa risata.
«Siamo quasi fuori!» disse Rika contenta.
Mia nel frattempo continuava a tenere stretto tra le mani il medaglione, ripensando alle parole dei folletti. Il destino di quella terra dipendeva solo da lei adesso.
Lavi le strofinò il muso contro il braccio nel momento in cui la vide pensierosa «Pensi al medaglione?» le chiese l'amica.
«Si, hai qualche idea?» l'unicorno scosse il capo, e nei suoi occhi lesse un pizzico di delusione nel non poterla aiutare.
«Sono otto segreti, e sono qualità che la strega ha perso...» borbottò la sirena.
Manny si portò vicino a Mia, sorridendole «Io dico che non devi trovarli da sola. Alla fine noi siamo qui per aiutare te, ti daremo tutti una mano».
Fiamma intervenne «Io avvei un'idea al riguavdo. Secondo quello che hanno detto i folletti, se noi siamo sei...» Greica lo interruppe «falla breve, drago».
Fiamma la fulminò con gli occhi «Se noi siamo sei, e sei li hai già tvovati, fovse siamo noi che dobbiamo scopvive quali sono i segveti. Idee migliovi, pesce?».
Greica stette in silenzio, guardandolo con noncuranza.
«Forse Fiamma non ha tutti i torti, forse tu li hai già Mia» disse Lavi.
«E se fossero semplicemente dentro di noi?» chiese Roccia, ma la sua domanda fu persa sotto l'urlo di Rika «Siamo fuori!» gridò il folletto.
Il gruppo uscì uno alla volta alla luce del sole, stropicciandosi gli occhi per la forte luce. Erano usciti nella terra di nessuno, dove l'incantesimo della strega non arrivava.
In quel momento il folletto mise di scherzare e ridere come era suo solito fare, e guardava il suo regno, il Regno di Giada, immobile alle sue spalle, perso nell'incantesimo di Zefonia.
Mia le mise una mano sulla spalla «Non ti preoccupare Rika, ce la faremo, e restituirò la luce del sole anche alla tua Terra».
Rika le saltò tra le braccia e l'abbracciò in tutta la sua piccolezza. «Meno male Mia che ci sei tu. Speravo che un giorno qualcuno avrebbe sconfitto quella strega cattiva!».
STAI LEGGENDO
La Principessa del Tempo
FantasyIl tempo si è fermato nelle terre di Ametist. A farlo, è stata la perfida strega Zefonia con un incantesimo, gelosa dell'amore del Re e della sua sposa. Tutto ha inizio sedici anni dopo, quando Mia, una semplice ragazza cresciuta in una terra lonta...