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Mia era talmente stremata dallo scontro con la strega che fu Roccia a portarla su per le scale della torre. Stringeva ancora a se il medaglione, luminoso tra le sue mani.

Avrebbe preferito salvare Zefonia e non lasciarla cadere come lei voleva; sapeva che dentro di lei vi era del bene, anche se non l'aveva mai ammesso.

Entrò nella sala dove si trovava Lavi, ancora immobilizzata a terra dalla magia nera. Non l'avrebbe lasciata lì, l'avrebbe portata via con lei nella città d'Argento, dove avrebbe avuto la sepoltura da eroina che meritava. Tutto il gruppo pianse alla vista dell'amica unicorno che si era sacrificata per Mia. Chi chinava il capo, chi con la mano sul cuore, rendeva omaggio alla compagna caduta, ed in quel momento la vittoria sembrò vana.

Mia si accasciò accanto all'amica e l'abbracciò piangendo, quando Nix entrò in volo dalla finestra rotta.

"Guardami" le disse Nix. "Qual è la cosa che più desideri?".

«La rivoglio al mio fianco» disse Mia tra le lacrime.

"Come desiderate, principessa" la fenice aprì le grandi ali rosse e con esse avvolse il corpo dell'unicorno. Una forte luce rossa illuminò Nix e tutta la sala.

Quando le ali della fenice si riaprirono, quello che rivelarono fu incredibile: Lavi era viva.

Tutto il gruppo guardò stupito la scena; vedere Lavi rialzarsi sulle proprie zampe fu sbalorditivo. Prima fra tutti, fu Mia a correrle incontro per abbracciarla «Lavi! Sei viva! Grazie Nix, grazie!» la fenice chinò il capo, lieta di averla aiutata.

«Ce l'hai fatta Mia? Hai sconfitto Zefonia?» chiese l'unicorno guardandosi attorno.

«Si, ed è tutto merito tuo. Senza la tua lacrima non avrei capito che in realtà gli otto segreti eravate tutti voi. E' stata la tua amicizia per me a farmi capire tutto» l'abbracciò ancora.

Nix spalancò le lunghe ali, pronta a spiccare il volo. «Aspetta non andartene» le chiese la principessa.

"Devo andare, Mia. Ma il tuo compito non è finito. La Città d'Argento e tutta Ametist, necessita il tuo aiuto".

«Dove andrai?» le chiese preoccupata di non rivederla mai più.

"Torno a casa, dove potrò prendermi cura di te come ho sempre fatto da quando sei nata" si alzò in volo, e sparì una volta varcata la finestra della torre.

Manny si avvicinò a lei e la prese per mano «Sei pronta? La Città d'Argento ti sta aspettando».

Mia guardò il lupo e questa volta fu lei a baciarlo «Con te e con tutti voi al mio fianco sono sicura di potercela fare».

Il gruppo attraversò l'imponente ponte che collegava il Regno di Agata alla città d'Argento. Esso era l'ultimo rimasto: dopo che Zefonia aveva fermato la città nel tempo, aveva distrutto tutti gli altri ponti che collegavano Argento agli altri regni.

Il gruppo arrivò alle porte della città non potendo andare oltre. «Ci siamo, Mia» la guardò Rika «Procedi».

«Non so come fare... serve una formula magica?» guardò il gruppo cercando nei loro sguardi una risposta.

«Non ho mai spezzato un incantesimo, non lo so» rispose Greica.

«Questo è lavovo pev un dvago» disse Fiamma facendosi avanti. «Quello che devi fave è pvonunciave l'incantesimo che Zefonia lanciò, ma di significato opposto».

«Ma io non lo conosco» lo guardò spiazzata.

«Pev questo ci sono qua io» le sorrise il drago «Mio padve me l'ha insegnato pvima di pavtive» gli bisbigliò all'orecchio la formula, poi le disse «Vai, ova tocca a te».

Mia impugnò il medaglione con entrambe le mani «Il sole tornerà a sorgere, la luna tornerà a risplendere di notte, i fiumi riprenderanno il loro corso, e tutti gli uomini torneranno a vivere in questo regno. Con queste parole io spezzo l'incantesimo del tempo». La luce che sprigionò il medaglione era tinta di mille colori. Davanti a lei la grigia Città d'Argento, lentamente riprendeva vita all'avanzare di quella luce. In un attimo, l'incantesimo della strega era solo un flebile ricordo.

Mia non perse tempo, e mentre il gruppo esultava, lei saltò in groppa a Lavi «Portami dai miei genitori!».

L'amica partì al galoppo attraverso le strade della città. Al suo passaggio poteva vedere le finestre delle case riprendere colore, i giocattoli dei bambini tornare a muoversi, e le fontane della città tornare a sprizzare acqua. Era uno spettacolo stupendo, uno spettacolo che per sedici anni era rimasto incompiuto.

Attraversò le sale del castello, sino a quella principale, dove sapeva essere i suoi genitori. In mezzo alla stanza vide un uomo con una corona abbracciare una donna con una tiara sui capelli. Li guardò e subito seppe che erano loro i suoi genitori. Per qualche motivo sconosciuto l'incantesimo che li avvolgeva non si era ancora dissolto.

«Lavi, ma perché...».

«Aspetta» le disse l'amica «guarda attentamente».

Mia vide piccole crepe avvolgere i suoi genitori, poi una luce intensa li avvolse e l'incantesimo si spezzò.

«Mamma...papà» disse con un voce spezzata.

I due guardarono quella ragazzina, riconoscendola subito come sua figlia. Le parole non erano necessarie; Melodia corse ad abbracciare la figlia assieme ad Argo, scoppiando in lacrime.

«Sapevo che ce l'avresti fatta» le disse il padre, poi guardò l'unicorno «Ti ringrazio Lavi, hai tutta la nostra gratitudine».

«Non è stato solo merito mio, vostra maestà» il gruppo entrò dalla porta a quelle parole.

«Loro mi hanno accompagnata nel mio viaggio, e tutto questo non sarebbe stato possibile senza di loro» disse Mia.

«Allora hanno tutta la nostra gratitudine e quella della Città» disse Melodia.

«Ma il nostro viaggio non è ancora finito» disse Mia sciogliendosi dall'abbraccio dei genitori.

«Cosa vuoi dire?» chiese Argo.

«Dopo la Città d'Argento, Zefonia ha lanciato l'incantesimo del tempo su tutti gli altri Regni di Ametist, dobbiamo liberarli!».

«Sappiamo quanto ciò sia importante, quindi non ti fermeremo» dissero il Re e la Regina «riposatevi e partite non appena vi sentirete pronti. Siete tutti i benvenuti a castello».

Il gruppo ringraziò i regnanti per l'ospitalità, poi tutti insieme seguirono Argo sulla terrazza del castello, dove una folla si era raggruppata. «La strega Zefonia è stata sconfitta, ed il tempo ha ripreso a scorrere nella nostra città! Acclamate questi otto coraggiosi eroi, che assieme a mia figlia hanno spezzato l'incantesimo!» la folla esultò di gioia «Che le terre di Ametist tornino a vivere!»

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La Principessa del TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora