9

4 1 0
                                    

Mia si stringeva nel mantello di suo zio e con la mente, ripensava a tutti quei momenti che aveva passato nel Regno di Zaffiro. Il mercato quotidiano, le risate con lo zio, gli abitanti del paese... quei momenti sembravano così lontani adesso.

Lavi la guardò e vide quanto era pensierosa; gli andò accanto, poggiandole la testa sul braccio. «Cosa c'è che non va, Mia?».

«Niente, stavo solo ripensando a casa» casa, quella parola per lei aveva assunto un significato strano. Veniva dalla Città d'Argento, ed era la principessa di tutta Ametist, allo stesso tempo era cresciuta a Zaffiro, dove possedeva ogni ricordo.

«Non preoccuparti Mia, tutto questo male cesserà».

"Cesserà solo se sono in grado di scoprire i segreti del medaglione" pensò preoccupata.

Tutti si stringevano attorno al fuoco; quando scendeva la sera nella terra di nessuno faceva assai freddo, ma ciò non sembrava turbare gli altri.

Mia, Lavi e Greica si coricarono, mentre Roccia e Fiamma facevano la guardia fuori dalla grotta. Mia pensò che il drago non aveva preso molto in simpatia i nuovi arrivati, ma era sicura che il cuore di Fiamma fosse più grande di quello che dava a vedere, e presto si sarebbe affezionato anche a loro.

Un ululato svegliò Mia di soprassalto; fece per andare fuori dalla grotta, ma fu trattenuta da Lavi.

«Vado a vedere che sta succedendo» disse Greica. Mia e Lavi si avvicinarono caute all'ingresso della grotta, e quello che videro le spaventò.

Fiamma e Roccia erano schiena a schiena, circondati da un branco di lupi dal manto nero, che li fissavano ringhiando. Erano grandi e due lunghi denti canini, gli fuoriuscivano dalla bocca.

Uno di loro saltò su Roccia, che prontamente lo afferrò per il collo, scaraventandolo nell'acqua «Ciàciàcià!». Un'altra di quelle bestie gli si avventò contro, ma lui con un colpo ben assestato lo fece volare ad una grande distanza, facendolo scappare con la coda tra le gambe.

Poi tutti insieme saltarono addosso a Fiamma ed al gigante. Il drago roteò su se stesso creando una barriera di fuoco, ed il mezzo gigante, a suon di colpi li allontanava uno ad uno.

«No!» gridò Mia, la quale anche se era invisibile agli occhi dei lupi, aveva fatto attirare l'attenzione sull'unicorno e sulla sirena.

I lupi dal manto nero lasciarono perdere i due, troppo forti per loro, e si diressero verso l'entrata della grotta.

«State indietro» disse Greica, facendo apparire dal nulla una frusta fatta d'acqua. Con essa colpì due lupi in pieno volto, facendoli scappare nella foresta, poi Roccia e Fiamma si avventarono sul branco, prima che potessero raggiungere Lavi.

Uno dei lupi sbucò all'improvviso dal nulla, e spiccò un balzo su Greica, che non fu abbastanza veloce nel muovere la sua frusta. Per fortuna, Fiamma addentò il lupo per la coda, salvando la vita alla sirena. I lupi rimasti si dispersero nella foresta, decisi a non tornare mai più.

Mia si tolse il mantello «Siete feriti?» chiese preoccupata. Si era sentita inutile mentre tutti cercavano di difenderla e lei come una bambina si era nascosta nel suo mantello.

«Non siamo feriti, e voi principessa? State bene? Ciàciàcià» chiese il gigante.

«Si s-sto bene. Grazie per avermi difeso, grazie a tutti» disse balbettando.

Greica si avvicinò a Fiamma «Grazie drago per avermi salvato la vita».

«Stavo solo cevcando di difendeve la pvincipessa» disse imbarazzato.

La sirena scosse il capo «Cevto, cevto, sapientone» lo prese in giro.

n>Tuttii$GO'

La Principessa del TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora