"Pronta?" Mi chiede Abby sulla soglia del portone.
Annuisco afferrando il mio zaino ed uscendo di casa.Per questa giornata importante ho deciso di indossare i miei skinny Jeans preferiti a vita alta e una felpa chiusa della Vans che arriva prima del bacino, con le solite all star bianche, ormai consumate.
"Buona scuola, ragazze!" Augurano all'unisono i genitori.
"Arrivederci Anne e George!" ricambio il saluto.Da quanto ho capito Anne si occupa di imprese legate al mondo della moda, mentre George è un businessman, dunque nella loro routine ci sarà del sodo lavoro che li farà tornare a casa tardi e stanchi morti, colmi di lavoro da svolgere anche a casa o in trasferta.
Ma ciò spiega perché hanno una casa così bella e si permettono un tenore di vita alto.
Io e Abby ci avviamo verso scuola.
Mi chiedo come ci arriva Harry, ieri non l'ho nemmeno visto, il che è alquanto bizzarro siccome viviamo nella stessa casa, che ha tre piani ed è molto grande... quindi riformulando il tutto, può anche darsi che si sia aggirato in posti della casa in cui ancora non ho messo piede.Diamine, ho questo brutto vizio di incuriosirmi su ciò che fanno gli altri e di essere intrigata da cose tecnicamente improbabili.
Come ci arriverà a scuola? Quante domande nella mia testa.
Troppo misterioso, quel tipo.Io e Abby camminiamo per una quindicina di minuti parlando del più e del meno. Le racconto della mia famiglia, della mia vita a Londra e della mia migliore amica Sam, e lei mi ascolta interessata.
Cerco di proferire parola per aprire altri argomenti, finché non mi trovo davanti un grande istituto, praticamente più del doppio della mia vecchia scuola. Wow.
"Siamo arrivati?" Chiedo pur sapendo la risposta.
"Già" dice amareggiata Abigail.
"Non mi fraintendere, è una scuola pazzesca, ma non mi era mancata.È normale, dopo un'intera estate di folli divertimenti" ammette nostalgica.
"Hai ragione... ma se avessi visto la mia scuola ti saresti messa a piangere!" Le dico ironicamente suscitandole un risolino.Attraversiamo le strisce pedonali trovandoci poi ufficialmente nel piazzale pieno di ragazzi di tutte le età che frequentano il liceo.
"Vieni, ti presento i miei amici" mi invita Abby afferrandomi la mano e trasportandomi davanti a un gruppetto di ragazzi.
Non sono molti, ma sembrano simpatici.
"Ragazzi! Quanto tempo! Lei è mia sorella, Charlotte" mi presenta a tutti Abby.Alzo la mano come cenno di saluto e sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi.
"Io sono Louis" si presenta un ragazzo castano con dei bellissimi occhi azzurri.
"Io Amy" fa una ragazza bionda con gli occhi verdi.
"Liam" un ragazzo castano con occhi scuri.
"Alex" un ragazzo biondo con gli occhi blu.
"Grace" una ragazza dai capelli rossi, con le lentiggini e gli occhi chiari.
"Bene... mi eravate mancati, ma la scuola no" scherza Abby.
"Oh! Anche a me eravate mancati!" Dice con tono dolce Amy, mentre sfila dal suo pacchetto una sigaretta e se la porta alla bocca, per poi porgerne una a Louis e ad Alex.
"Vuoi?" Mi chiede indicando il pacchetto Alex.
Scuoto la testa per rifiutare.
"Grazie comunque" ringrazio imbarazzata.
Non ho mai provato, non nego che a volte vorrei togliermelo come sfizio, ma comunque non ho ancora provato molte cose nella vita, ciò non vuol dire che le debba fare quando non mi sento totalmente pronta.Con tempismo perfetto, appena i tre fumatori calpestano al suolo la loro sigaretta, si aprono i fatidici cancelli che danno inizio a questa prima giornata scolastica. È il mio primissimo giorno di scuola a Los Angeles. Pazzesco.
Percorro insieme al gruppo di Abby il porticato che conduce all'ingresso.Arrivata all'interno della scuola, rimango a bocca aperta. È totalmente ristrotturata e rispetto alla mia vecchia e cadente scuola statale a Londra, questa è una mansione.
Sono davvero fortunata ad avere avuto la borsa di studio, altrimenti non me lo sarei permesso. I miei lavorano regolarmente, ma non hanno tutto questo patrimonio per potermi far vivere agiatamente nel lusso.
"Quest'anno la nostra classe è al secondo piano" mi avvisa Amy.Annuisco abbozzando un sorriso.
La scalinata è in marmo bianco, ed è bellissima. Saliamo le scale fino al secondo piano, dove troviamo l'aula del nostro corso di terzo anno. Entriamo in classe, e rimango ancora più sbalordita.Ampi banchi di legno con comode sedie ricoperte di un tessuto morbido e ergonomico.
Prendo posto accanto ad Abby in un banco infondo, mentre aspettiamo che arrivino tutti i ragazzi che frequentano questa classe.
Entra un gruppo di ragazzi particolari, con ragazze maschiaccio e tipi tatuati, un gruppo di più secchioni, fino ad arrivare al gruppo più importante: entrano in aula quattro ragazze dotate di una bellezza mozzafiato, due more e due bionde."Loro sono stronze, una peggio dell'altra... ma in particolare, non sopporto Tricia" mi confida nell'orecchio Abby.
"E chi è?" Le domando a bassa voce.
"Quella con la maglietta Gucci" descrive quella bella ragazza con il caschetto biondo e un fisico da paura, anche grazie alla sua altezza.Interrompe questo nostro momento da spettegolezzi la professoressa, che entra in classe.
"Buongiorno ragazzi, mettetevi a sedere" ordina una donna sulla cinquantina con un tono sveglio e audace.
Ci sediamo tutti come richiesto."Oh, ehi, tu sei nuova" mi adocchia subito la professoressa.
"Si" affermo con un po' di ansia, conoscendo benissimo la prassi di quello che dovrò fare ora.
"Ciao, io sono la vostra professoressa di Letteratura e Grammatica, vieni a presentarti" mi incita la professoressa.
Mi alzo e cammino lentamente fino alla cattedra a testa bassa, per poi trovarmi di fronte alla classe."Sono Charlotte e ho 16 anni, vengo da Londra e passerò un anno qui grazie ad una borsa studio" spiego guardando un po' in giro i ragazzi sparsi sui loro banchi.
Guardo le due bionde al primo bianco, Tricia e un'altra, guardarmi con disprezzo e parlare di me.
Ora capisco meglio quello che mi ha detto qualche minuto fa Abby.
****
Finite le prime tre lezioni, suona la campanella d'intervallo, per fortuna, perché mi stavo annoiando a presentarmi a tutti quanti."Facciamo un giro" propone Liam al gruppo di stamane.
Accettiamo tutti e andiamo in ogni posto della scuola, così mi fanno conoscere un po' come è fatta.
Mi perderò per almeno il primo mese, ma non importa.Arriviamo in giardino, e come di consuetudine Amy, Louis e Alex iniziano ad accendere le loro sigarette.
Parliamo un po' del più e del meno, mi fanno domande sulla mia vecchia scuola e io rispondo sempre molto lieta.Sposto il mio sguardo sul resto del giardino, che è davvero immenso.
Vedo molti gruppi, per poi focalizzarmi su un gruppo in particolare."Ma guardateli, sono patetici, si fanno le canne qui a scuola per credersi chissà chi" commenta Liam.
"Beh, forse perché lo sono?" Domanda retoricamente con tono ovvio Grace, ammirando in lontananza un ragazzo moro con molti tatuaggi e l'aria da duro, messo accanto a Harry.Ah, allora esiste. Troppo strano, quel ragazzo.
Chissà perché Abby è bella come il fratello ma non ottiene la sua stessa popolarità, avrebbe tutte le carte in regola per poter stare nel gruppo di Tricia.Mi rispondo subito da sola, Tricia e le sue amiche sono popolari perché saranno superficiali e si faranno tutti i ragazzi, già si vede da come si approcciano con quelli del gruppo che stiamo commentando.
"Guardate mio fratello, non se ne lascia scappare nemmeno una!" Dice con disapprovazione Abigail indicando Harry in avvicinamento con una delle amiche di Tricia.
"Inutile che lo chiami fratello, nessuno lo verrà mai a sapere" scherza Alex.
"Meglio così..." risponde schifata Abby.
Scoppiamo tutti a ridere.
Mi chiedo come un fratello non possa riconoscere la sorella come tale, per uno stupido motivo di popolarità.
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Ciao! Ecco un nuovo capitolo di Hellish Love, che ve ne pare? Mi piacerebbe che lasciaste un commento riferendomi le vostre opinioni, un bacio!🎀
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Hellish Love
Fanfiction«Non ho mai visto un sorriso da parte di Harry. Harry non ha sentimenti, non ha cuore. L'amore per lui non esiste, è soltanto una sopportazione estrema. Gli occhi di Harry sono intriganti e agghiaccianti allo stesso tempo, ti fulminano. Il problema...