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Oggi è il mio compleanno.
Diciassette anni.
Chi avrebbe mai detto che il passaggio dai miei sedici ai miei diciassette anni mi avrebbe fatta cambiare così tanto? Il viaggio negli USA ha svoltato la mia vita.

Sono partita dall'Inghilterra insicura di me, con l'autostima sotto terra, con la timidezza di una bambina e con la certezza che nessuno potesse trovarmi minimamente interessante.

Invece sono arrivata a Los Angeles, ho fatto il primo passo per dare il mio primo bacio, ho lasciato spazio ai sentimenti per Harry, e ho trovato la sorellanza che non ho mai trovato nella mia sorella di sangue con Abby.

Ho fatto delle cazzate, mi sono ubriacata per istigazione, e mi sono fatta una canna per spensieratezza verso colui che mi ha spezzato il cuore.

In realtà non mi ha aiutata a dimenticare, mi sono sentita ancora peggio, perché non ho controllato me stessa e ho fatto la cogliona.

È stato un gesto privo della mia intelligenza, e me ne vergogno troppo.
Non sono così, e non ricommetterò questo errore.

È strano, come una persona ti faccia impazzire facendoti commettere cose che non avresti mai pensato di fare.
Harry l'ha fatto indirettamente, perché non sa che ciò che ho fatto è stato fatto solo per liberarsi di un peso che ho somatizzato dopo il suo rifiuto.

Fatto sta, che oggi ho diciassette anni, ma non mi sento completa.
Manca una parte di me.
Arrivano auguri da parte di chiunque, ma non da lui.

Non amo i compleanni, li trovo occasioni futili per inviare un messaggio di cortesia, nulla di più.
È inutile che una persona con cui non parlo mi faccia gli auguri di compleanno, lo trovo incoerente.

Eppure, come vorrei che Harry mi facesse gli auguri... solo per leggere il suo messaggio e sorridere.

Sono pronta per andare a scuola, e sono agitata per come comportarmi con tutti quelli che mi diranno buon compleanno.

La mia famiglia mi ha augurato un buon compleanno spedendomi un regalo che sto per aprire.

Scarto il pacchetto impacchettato perfettamente.
C'è una scatolina chiusa, e una lettera che leggerò più tardi.
La apro, trovandovi un bellissimo anello.
Sopra all'anello c'è uno stereotipo di cuore con un brillantino.
Scrivo subito a mia madre, ringraziandola del dono.

Sono pronta per scendere in soggiorno a fare colazione.
Mi sono vestita con un paio di jeans a vita alta con la zampa di elefante e un top smanicato blu elettrico.

Scendo le scale, e, trovandomi negli ultimi due scalini mi imbatto nel soggiorno, trovando George, Anne, Abby e il piccolo Matthew che guardano la mia figura applaudendo.
Addirittura?

Rido imbarazzata, sfoggiando un enorme sorriso.
Aver trovato delle persone fantastiche che mi hanno fatto sentire parte della famiglia sin dal primo giorno è stata la fortuna più grande che potesse capitarmi.

"Auguri!" Urlacchia Matthew scaldandomi il cuore con la sua vocina acuta.
Corro dal ricciolo bimbo ad abbracciarlo per ringraziarlo.
Pizzicotto le sue guanciotte, e guardando quel taglio di occhi mi viene mente Harry.

Sembrava quasi che il pensiero di quest'ultimo non mi stesse perseguitando almeno per qualche minuto, ma anche sta volta ho fallito miseramente.

Mi stacco dal bambino, sollevandomi dalla mia goffa posizione che avevo utilizzato per arrivare alla sua piccola statura.

Abbraccio calorosamente Anne, George e poi Abby.
"Grazie di tutto" dico loro grata.

Anne allunga la mano, mostrandomi un pacco regalo.
Guardo sognante il pacchetto inaspettato.
"Non dovevate" dico non sapendo come ringraziarli.
"Apri" mi ordina entusiasmata Abby.
Ridacchio, e afferro il regalo che mi ha posto Anne.

Lo scarto velocemente e c'è un collage di foto mie con ogni membro della famiglia in una cornice divisa in più parti.
È meraviglioso, e guardare ogni foto mi emozionerà ogni volta.
Spalanco gli occhi incredula.
"È stupendo, non saprò mai come sdebitarmi con voi, che mi trattate come fossi davvero vostra figlia, e sorella" dico evitando di commuovermi mentre vedo gli occhi dei miei genitori ospitanti riempirsi di gioia.

Peccato che manchino foto con Harry.
Non ho nessuna foto con lui, forse è un bene... magari mi dimenticheró persino del suo viso, del suo sorriso perfetto e della sua fossetta con il tempo.
*******
È mezzanotte, e non ho fatto altro che dormire.
Non ho neanche cenato.
La giornata a scuola è stata faticosa, ma sopportabile.
Non ho visto Harry, e il che mi ha sollevata, oggi non sarei riuscita a sopportare il suo sguardo.

Ho un'improvvisa fame, e mi dirigo in cucina.
Silenziosamente scendo le scale, ed entro in cucina.

E anche il mio compleanno è passato, penso fra me e me.
Apro il frigorifero tirando fuori da esso un sandwich.

Mi siedo al tavolo, e addento il mio panino mentre sblocco il cellulare.
Apro l'icona messaggi, perché ce n'è uno non letto.

Quasi perdo il battito quando leggo 'Harry'.
Apro subito il messaggio, che dice:
Auguri Charls, avrei voluto farteli di persona, ma è andata così.

Dopo questo messaggio, la reazione non è quella che avrei pensato di avere stamattina, bensì mi sento presa in giro.
Avrebbe voluto farmeli di persona? E allora perché non mi ha cercata? Perché non ha lottato?

Che bruci all'inferno.
Ignorerò il messaggio, per fargli capire come ci si sente.
Il problema è che se ne fotterà del fatto che mi ostini a non rispondergli.

Do il benvenuto alla Charlotte stronza.
Giocheremo a farci male, anzi a farmi male.

~~~~~~
Voi avreste risposto?
Prossimo capitolo a 45 commenti!!

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