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Benvenuto novembre... è tutto così monotono, anche se questi ultimi giorni ho fatto tante cose interessanti, però non vedo l'ora di vedere Holliwood.
Io e Abby abbiamo pensato di farci un giro il prossimo mese, durante le vacanze di Natale.

Io e Liam non ci parliamo più, zero.
D'altra parte, Alex e Abby si sono già presi una pausa, e infatti ne sto parlando giusto ora con Grace.

"Io non c'entro nulla, io ho un'altra cotta" dice riferendosi all'amico di Harry, Christian.
Sembrano abbastanza legati loro due, eppure da cone si comporta Harry con le persone non meriterebbe un amico.

Christian sembra leggermente più tranquillo di Harry, anche se puttaniere.
Ha il suo fascino, biondo e occhi azzurri, il classico angelo cattivo.

"Immaginavo, ma allora che messaggi ha beccato Abigail?" Le chiedo incuriosita.
Mi fido di Grace, un po' meno di Alex... i ragazzi non sono molto affidabili.

A parte Liam... non posso nemmeno dire di essere pentita per essermelo lasciata scappare perché non è così.

"Ti devo dire che penso ci sia stato un grosso equivoco, anche la sorella di Alex si chiama Grace" ammette.

Non sapevo il contenuto dei messaggi, però può darsi.
"Mh, capisco" dico mordicchiandomi un unghia.
Sento un trillo nel mio telefono.
È da parte di Harry. Strano.

'Charls, ho bisogno di dare una ripassata per filosofia'
Deve essere veramente bisognoso di aiuto per addirittura inviarmi un messaggio... non mi ha mai risposto e non me ne ha mai inviato uno, wow.

In me si smuove un ansia dovuta a un non so che e il battito inizia ad accellerarmi.
'Parcheggio della scuola, ora'
Mi arriva un altro messaggio.
Schiarisco la voce.

"Devo andare, Grace" la saluto frettolosamente.
"Ma... dobbiamo rientrare a lezione" mi ricorda corrugando la fronte.

"Ho avuto un problema con il mio fratellino" mento senza riuscirci bene, così  lei mi guarda complice e mi fa un sorrisetto.
Corro verso il parcheggio.

Trovo subito la Range Rover di Harry posteggiata in doppia fila, lui può.
Mi avvicino bussando al finestrino.
Harry distoglie lo sguardo dal cellulare e apre la portiera per farmi entrare.
Deglutisco.

Entro per la prima volta in questa macchina, che puzza di fumo.
Tossisco involontariamente.

"Ciao" lo saluto con un lieve sorriso.
"Hey" mi saluta mentre sceglie il pezzo musicale da mettere in radio.
"Beh, a cosa è dovuto questo aiuto che ti devo?" Gli chiedo perplessa.
"Allaccia la cintura e basta, Charls" mi dice annoiato.

"Come vuoi..."
allaccio la cintura e mette in moto uscendo dal parcheggio.
Noto che intraprende una strada diversa da quella che faccio di solito per andare a casa.
"Harry? Dove stiamo andando?" Gli domando borbottando.

Inizio a preoccuparmi, cosa diavolo ha intenzione di fare?
"Volevo andarci da un po'" mi dà un indizio.
Si accende una sigaretta.

"No, dimmi dove stiamo andando" cerco di essere calma, ma intanto appoggio tante volte di seguito e velocemente il piede per terra in segno di stress.

"Sei una guasta feste" dice voltando gli occhi al cielo.
"Sarà. Ma dimmi cosa vuoi farmi" dico iniziando a piangere istericamente, penso voglia rapirmi.

"No, Charls, non piangere" scherza non capendo che sto veramente piangendo.
Si gira verso di me.
"Oh cazzo" impreca schietto.

"Dimmi dove stiamo andando" lo supplico ansiosa.
Vedo che accosta in una stazione di servizio.
Si gira verso di me guardandomi negli occhi.
Mi schiaccia una lacrima, ma mi ritraggo impaurita.

"È ciò che pensavo... diamine, Charls. Non avere paura di me" mi dice accarezzandomi il viso.
Tremo.

"Hai freddo?" Mi domanda.
Ma ci fa o ci è? Fa caldo qui, è lui che mi sta facendo diventare pazza.
Alza il bracciolo della macchina per avvicinarsi al mio sedile.

"Non voglio farti nulla, Charls, volevo solo portarti nel mio posto felice, volevo andare da un po'... e ho deciso di invitare te" mi dice.

Mi calmo un attimo.
Guardo in basso, mordendomi il labbro inferiore.
"Guardami" ordina.
Alzo lo sguardo verso di lui.

Ha degli occhi stupendi, quel verde che ti impietrisce ad un solo sguardo.
Arrossisco.

"Sei così pura, come mi sopporti?" Dice tra sè e sè, ma lasciando che io ascolti.
"Infatti non ti sopporto" sussurro con una voce spezzata.

"Immaginavo" dice.
Emette un ghigno e sorride. Gli spunta persino una tenera fossetta sulla guancia. Adoro le fossette, se non fosse lui gliela toccherei.

Per la prima volta vedo il suo sorriso.
Ha un sorriso spettacolare e sapere che sono riuscita a fargli fare un sorriso è appagante.
"Allora portami in questo posto felice"

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Dopo 5 giorni eccomiii
Che ne pensate? Come sempre scrivetemelo in un commento, baci

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