16.

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Tikki entrò nella stanza di Adrien con una tazza di tè fumante.
Adrien, per conto suo, stava leggendo quel romanzo che da un mese non riusciva a leggere per colpa di interruzioni su interruzioni.
«ecco...a te» disse la rossa sorridendo al ragazzo.
«grazie Tikki...emh...quando...quando potrò ritornare a casa mia? Sai vorrei rimediare ad un bel guaio...» disse grattandosi imbarazzato la nuca e poi prendendo la tazza.
«Adrien lo sai che sono preoccupata per la tua vita e che io non ti lascerei mai andare via, ma...se vuoi rimediare quel guaio, è meglio se ti lascio andare.» disse sorridendo «però mi vieni sempre a trovare vero?»
«certo! E...grazie Tikki...non sai quanto te ne sono grato» rispose abbracciandola «dimmi un po'...non è che Trixx o Sabine hanno fatto...»
«ADRIEN BASTA CROISSANT»
«ok ok...»

Plagg andò nel retro cucina leccandosi i baffi per la grande idea, secondo lui, che gli era venuta. Croissant con camembert. Al solo pensiero gli veniva l'acquolina in bocca.
Aprì la gabbia delle galline rimanendo con gli occhi e bocca spalancati.
«Plagg cosa...» disse Wayzz fermandosi alla vista dello sguardo dell'amico «ehi che ti è successo? Sembra che hai visto un fantasma»
«beh...in un certo senso...» disse Plagg mettendo in mostra ciò che conteneva la gabbia.
Wayzz diventò una statua sbiancando da capo a piedi.
«ei ragazzi che combinat...CHE È SUCCESSO ALLE GAL...» disse Nooroo arrivato con Dusuu bloccato poi dalla mano di Wayzz.
«se ci scopre Trixx finiremo peggio di queste poverette ragazzi»
Dopo questa frase di Nooroo successe l'immaginabile: Dusuu svenne sul colpo, Wayzz divenne più bianco di un lenzuolo e Plagg iniziò a tremare come una foglia.
«Plagg mi spieghi perché ce l'hai tanto con queste poverette?!»
«i-io non ho f-fatto n-nulla...ero ce-venuto q-qui e ho a-aperto la gab-gabbia e...le ho trovate...trovate no si può dire perché qua c'è solamente sangue...penne e...parti delle galline non meglio identificate» spiegò Plagg rabbrividendo allo spettacolo assistito.
«saranno stati dei cani randagi entrati nella notte...chiudi la gabbia!» disse Dusuu sentendo dei passi avvicinarsi a loro.
«ciaaaaaaaao...Pollen» dissero tutti e quattro in coro.
«ciao...ragazzi...che...che combinate?» chiese la donna accigliandosi.
«nieeeeeeente....» risposero di nuovo in coro.
«e perché allora Plagg sta spaparanzato sulla gabbia delle galline di Trixx?»
«e...comodità...si...si sta così comodi» rispose il moro accarezzando la gabbia.
«Ragazzi» disse incrociando le braccia al seno «che cosa. Avete. Combinato?»
Wayzz sospirò cercando conforto negli sguardi degli amici. «ok...senti Pollen la verità è che...»
«una sorpresa!» lo fermò Plagg.
«una sorpresa?» chiese l'uomo avendo poi una gomitata da parte di Nooroo. «certo! Una sorpresa! Per la mia dolce Trixx»
«una sorpresa eh?»
«si...per...»
«il suo compleanno!»
«giusto Nooroo...per il suo compleanno...e...di certo non vogliamo sperperare a tutti la sorpresa»
«il suo compleanno è stato un mese fa» disse Pollen accigliandosi ancora di più «non me la raccontate giusta voi quattro...ok...ma non combinate guai» disse andandosene e facendo così fare un sospiro di sollievo dagli uomini.
«ci siamo sbarazzati della biondina...ora: le galline»

Adrien si mise velocemente la camicia e la giacca di camoscio smanicata per avviarsi a casa di Marinette. Doveva sistemare le cose velocemente. Era una sua grande amica e non la voleva perdere per...un errore? Cos'era quel bacio?
«Adrien» lo richiamò Tikki facendolo voltare verso di lui prima di uscire «capirà»
Adrien le sorride avviandosi a passo veloce verso la taverna Dupain.

Marinette si affacciò alla sua finestra mentre il vento fresco le sfiorava il viso e il sole la riscaldava allo stesso tempo.
Quel giorno alla taverna dei suoi genitori era rimasta chiusa per un giorno di riposo e lei, anche se doveva iniziare il vestito per Alya, decise di dedicare quel giorno al totale relax.
I suoi erano andati a fare una passeggiata lasciandola sola con i suoi pensieri, che stranamente la conducevano sempre ad Adrien e a Chat Noir. Un suo grande amico e il ragazzo che le aveva rubato il cuore. Così diversi. Così uguali.
Forse...
No. Non poteva pensare di nuovo ad una simile sciocchezza...eppure...
Il bussare alla sua porta la fermarono dai suoi pensieri.
Scese velocemente le scale per poi aprire la porta. Rimase a bocca aperta vedendo chi era a bussare...
«Nathaniel»

Maschere [Completata] (Rivisitazione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora