4.

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Il giorno dopo alla taverna Kwami regnava la pace. O quasi...
«Plagg io ti faccio nuovo!»
«scusami Trixx....è stato più forte di me!»
«tu...brutto...brutto....TIKKI!!!»
Tikki alzò gli occhi al cielo per poi dirigersi nel retro cucina e andare a controllare quale guaio abbia fatto questa volta il marito.
Ne aveva una a settimana. Quella prima, ad esempio, aveva iniziato un giro di spaccio di camambert.
«che ha combinato questa volta?»
Trixx indicò la gabbia delle galline aperta e vuota.
La rossa scosse la testa confusa.
«ha liberato....le mie...!....galline! Ora come faccio a preparare le omelette!!!»
Tikki fulminò con lo sguardo il marito per poi fare un lungo sospiro.
Si avvicinò a lui.
«ora - tu, Nooroo e Wayzz - andate a cercare le galline di Trixx oppure....so io che fare»
Plagg spalancò gli occhi, ma Trixx era più confusa.
«scusami ma cosa c'entrano quei due santi e poi, perché non anche Dusuu?»
«diciamo che questi tre, mentre eravamo al mercato con Fu, hanno bevuto un po' troppo e hanno...»
Non finì la frase che la porta si spalancò con un colpo ed entrarono Wayzz e Nooroo che sudavano freddo.
«qualunque cosa stia dicendo...non è vera. Lo giuro....su....» Wayzz si guardò intorno «su Plagg»
«ehi!»
«ci ha convinto tu!»
«ma non è...»
«mi spiegate che è successo?!» disse la castana fermando il botta e risposta dei due.
I tre implorarono Tikki a non dire la verità, ma essa la disse lo stesso.
«quella volta....loro....mangiarono....»
Plagg era terrorizzato, Wayzz pregava tutti i dei che conosceva mentre Nooroo si proteggeva con qualsiasi cosa trovava.
Trixx spalancò gli occhi e si rivolse irata verso gli uomini. Se mai si potessero ancora chiamare così dopo averla affrontata.
«VOI AVETE MANGIATO LA MIA SCORTA SEGRETA DI CIOCCOLATA?! ECCO PERCHÉ NON LA TROVAVO PIÙ. BRUTTI FIGLI DI...»
«ok ok ok....piano con le parole....ecco....è stato un piccolo incidente di percorso....he he....»
Tikki ridacchiava sotto i baffi nel vedere l'amica sul piede di guerra e i tre che cercavano in ogni modo di non guardare la castana negli occhi.
Quest'ultima li prese per le magliette e li lanciò letteralmente fuori dalla taverna.
«Riportatemi le mie galline e il mio cioccolato!» disse per poi chiudere la porta in faccia hai poveretti.
«ma guarda tu! Ti ubriachi una volta ogni morte di re e vieni sbattuto a calci nel sedere da due donne»
«Di che parlate?» disse Adrien comparendo alle spalle dei tre e facendoli spaventare. «allora?»
«Adrien! Ecco...»
«li ho buttati fuori casa perché hanno mangiato la mia cioccolata» disse Trixx riaprendo la porta e richiudendola subito.
«stupidi...»
«tu che ci fai qua? Non dovresti essere nella sartoria di tuo padre con quella ragazza...Ma...»
«Marinette! O mio dio me ne sono dimenticato!» disse Adrien ripercorrendo velocemente i passi che aveva fatto per arrivare alla taverna.
«buona giornata anche a te eh»

Se lo era scordato. Come aveva fatto?
Il giorno prima era andato a dire a Marinette che suo padre la aspettava per il giorno seguente quando il sole era nel punto più alto nel cielo e se lo era dimenticato.
Tutta colpa dei croissant pensò.
Caspita. Quanto potevano essere buoni?! Tanto. Poi quelli della madre di Marinette erano i migliori! Qualunque cosa sfornassero quei due signori era delizioso. Come la loro dolce figlia. Così graziosa e innocente. Eppure, l'aveva già vista da qualche parte. Sicuramente al mercato ma non se ne era mai accorto.
Arrivò velocemente alla sartoria del padre vedendolo già intento a studiare bene la ragazza che prendeva le misure ad una dama.
Sorrise e si avvicinò al padre.
«ciao.»
«alla fine sei arrivato»
«ho avuto...un imprevisto...come se la sta cavando?» disse riferendosi alla corvina.
«magnificamente. La ragazza ha un grande talento» disse alzando la voce per farsi sentire anche da lei, che sorrise imbarazzata al complimento.
«g-grazie signor Agreste» disse «con lei abbiamo finito Madame»
La dama sorrise e si avviò all'uscita seguita dal sarto che le diede tutte le informazioni che le potevano servire: giorno della consegna, costo, ecc...
«tuo padre è bravissimo in quello che fa»
«grazie. Magari lo fosse anche nel suo ruolo di padre...»
Marinette si voltò verso il biondo che diventò serio.
«tranquilla...non è niente di che» disse sorridendo e poi rivolgendosi al padre che li aveva raggiunti «voi due avete finito o...»
«la ragazza può andare e sarei felice che il vestito per Madame Chamak lo facesse lei al posto mio»
«sarebbe un onore»
«ok...se avete finito, Marinette ti andrebbe di fare quattro passi?»
«volentieri»

«koko! Koko!»
«Plagg...che stai facendo....?» disse Wayzz guardando poi Nooroo che scrollò le spalle.
«il verso della gallina» disse fiero colui che è stato interpellato.
«sai...non sono un esperto ma credo che le galline non si trovano così»
Plagg alzò gli occhi al cielo per poi continuare a fare ciò che stava facendo seguito dai due.
«secondo me, le hanno mangiate i cani»
«secondo me, ho fatto male ad avere voglia di omelette al camambert»
«secondo me» intervenne Nooroo «facciamo prima a comprarne delle nuove»
Plagg lo fulminò con lo sguardo.
«Ma di' un po' SEI IMPAZZITO?! Conoscendo Trixx, tu, prenderesti delle galline che non siano le sue?! Tu vuoi sfidare la sorte amico mio»
Wayzz, mentre i due facevano salotto, aveva notato tre galline molto simili a quelle della castana.
«mentre voi due scegliete su chi deve morire prima, io credo di aver trovato le nostre pollastrelle» disse indicando le protagoniste del suo discorso.
«ma le galline sono tutte uguali! Come si fa a capire se sono loro!!!» sbottò Nooroo.
Wayzz si avvicinò di più alle galline seguito dagli altri due.
«Trixx le ha marchiate»
«e come?»
«vedi il laccetto che hanno alla zampa destra? Non lo avevate mai notato giusto? Beh si da il caso che qualche tempo fa mi ha confessato che marchia così le sue cose.»
«di recente tu e la signiorinella passate molto tempo insieme» disse Plagg ghignando.
«zitto e prendi quelle galline»
I tre partirono all'inseguimento: Nooroo seguì una che si intrufolò tra della paglia; Wayzz ne seguì una che non finiva di correre in cerchio; Plagg....Plagg fece un bel gran casino: si schiantò contro Wayzz per poi inciampare su Nooroo e finire ai piedi di due ragazze che se la ridevano sotto i baffi.
«buon giorno signorine...» disse Wayzz sorridendo impacciatamente cercando di liberarsi dalla gabbia che si era creata con le gambe degli amici.
«brutte galline figlie di...»
«Plagg! Modera il linguaggio! Ci sono due ragazze!»
«ma vatti a schiantare contro le galline Nooroo»

Camminavano già da un po' di tempo e ancora nessuno dei due aveva proferito parola.
«allora...com'è andata con mio padre?» chiese Adrien per rompere il silenzio.
«benissimo e poi mi ha dato dei piccoli consigli per migliorare sempre di più» rispose Marinette con un sorriso allegro stampato sulle labbra.
Erano vicino ad una fiera dove delle zingare danzavano oppure leggevano mani e carte.
Alle danze delle giovani si affiancarono altre persone e ragazzi.
«ti va di ballare?» chiese il biondo.
La corvina annuì.
Iniziarono a ballare sulle note di una musica allegra e vivace, tipica degli zingari di allora.
Adrien fece volteggiare Marinette per poi avvicinarla a lui. Non si era mai sentito così.
Felice.
Spensierato.
Solo una ragazza lo faceva sentire così.
O meglio, due ragazze.
Marinette e Ladybug.
Due ragazze così diverse, eppure trovava una similitudine fisica. Che fosse...no impossibile.
Impossibile.
Senza neanche accorgersene i due si erano avvicinati tanto. Tanto da toccare la punta del naso dell'altro. Gli occhi gli uni negli altri. Bellissimo momento.
Fu Marinette a far finire quel momento di trance allontanandolo da sé stessa.
«scusa.» disse «ma un'altra persona già ha preso il mio cuore»
«tranquilla» disse semplicemente l'altro per poi iniziare a fare strada verso casa di Marinette, seguito da lei.

«eccoti. Le. Tue. Stupide. Galline. E. Il. Tuo. Stupido. Cioccolato. » disse Plagg ridando alla legittima proprietaria le sue cose.
«se mai sei tu lo stupido. Anzi: voi»
I tre erano tornati un'ora dopo essere usciti a cercare le galline e il cioccolato per poi tornare alla taverna Kwami pieni di graffi e piume.
Le due donne risero tornando a fare i lavori lasciati.
«qui le vere galline sono loro»
«stai parlando di mia moglie Nooroo. E della sua fidanzata» disse Plagg indicando Wayzz.
«Plagg...amico mio...se non la smetti ti do quello che non ti ha dato Trixx stamane»

«sono stato bene questa mattina»
«anche io. Buona serata Adrien»
«alla prossima Principessa»
Marinette sorrise imbarazzata al nomignolo dato dall'amico.
Quella giornata passata con la corvina fece riflettere Adrien. Aveva deciso. Avrebbe chiesto a Ladybug chi era veramente. Ma prima, avrebbe voluto il parere di un certo moro rompiscatole.
Andò di corsa alla taverna e cercò Plagg per poi scoprire che era in cucina.
«mi sono deciso» disse.
«a cosa? A impiccarti?»
«Ha ha molto divertente. Chiederò a Ladybug chi è veramente. Questo sabato.»
«no no no no» disse Plagg sogghigniando.
«perché?»
«devi aspettare la luna piena.»
«scusa?»
«è la tradizione: i due innamorati verranno a sapere le loro vere identità quando la luna sarà piena dopo un mese dal loro primo incontro»
«ed io dovrei aspettare un mese?!» disse indignato il biondo.
«proprio così»
«poi, mi dite chi ha inventato tutte queste cose. Anzi non me lo dite, perché se no lo uccido»
«tranquillo, se non lo fai tu, Fu se ne andrà molto presto visto i suoi anni»

Maschere [Completata] (Rivisitazione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora