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Leggo per l'ennesima volta il giornale, sentendomi quasi male. Quasi, ho solo una gran nausea e so per certo che non è dovuta a fagiolino.

Mi sento male, la foto mia e di Bonucci su tutti i giornali. Perché?!
Menomale che io non sono famosa e che adesso mi trovo a casa di Sam a mangiare un gelato, altrimenti mi ritroverei con i paparazzi fuori casa, pronti a scoprire lo scoop del momento: chi è la nuova donna di Leonardo Bonucci?

Non so neanche se stiamo insieme, abbiamo deciso di convivere per il semplice motivo che sarà tutto più facile una volta che nostro figlio, o figlia, nascerà. Ma sento così la pressione che mi viene un mal di pancia fortissimo e chiudo il barattolo di gelato alla nocciola.

«Non è possibile che abbiano messo in giro questa foto. Colpa di Bonucci, è sempre colpa sua.» mi dispero, con le mani tra i capelli e un peso sul cuore.
Non voglio diventare famosa ed essere considerata una fascia famiglie, anche se lo sono.

«Non è colpa di Bonucci se è famoso.» mormora Sam, mangiando anche lei il gelato.

La fulmino con lo sguardo e mordo il labbro. «Infatti se non fosse stato per quella scommessa ora non mi troverei in questa situazione.» mi lamento, come faccio da.... Sempre!

Sam alza gli occhi al cielo, stanca di sentire tutte le lamentele che da stamattina le riempiono la testa: una volta era la pancia, poi la nausea, poi le voglie, poi la schiena, poi Bonucci.
Non né può più e la capisco, ma non mi dice niente da brava amica che è... Quanta pazienza che ci vuole!
«Mica ci starai accusando per questo? Non è colpa nostra se non sapete le protezioni cosa siano.» ribatte.

«Ho sempre usato le protezioni. Mica pensavo che le medicine che prendevo intaccavano la funzionalità della pillola.» rispondo, so che è stata colpa mia, ma davvero, non l'ho fatto apposta. Di certo non volevo diventare madre a 20anni!

Passo una mano tra i capelli e corro in bagno, a rigettare tutto il gelato mangiato poco prima. «Tutto questo stress non fa bene a fagiolino.» mormora Sam, prendendo i capelli per non farli sporcare.

Annuisco, sapendo che ha ragione e sospiro, sedendomi con la schiena vicino al muro. «Tra poco saprò se è maschio o femmina...» mormoro.
Mi tremano le mani ed il cuore, sono in ansia eppure sono felice, qualsiasi cosa sarà basta che sia tutto apposto, perché deve crescere bene, ed io sto facendo la brava.

«A che ora passa Leonardo?» chiede Sam, porgendomi uno spazzolino nuovo che aveva per riserva.

Mormoro un "non passa", ma dalla sua faccia capisco che non ha compreso. «Per il fatto dei giornalisti, non andiamo insieme in ospedale.» chiarisco la questione.

Sam annuisce, guarda l'orario e sorride. «Ti accompagno io, vamos!» dice prendendo le chiavi della macchina.

Menomale che c'è lei.

***
In ospedale Bonucci non si presenta, tra poco ci sarà la visita e sono sicura che non verrà, non ci rimango male, me l'aspettavo, la privacy prima di tutto, soprattutto la mia e di quella vita dentro di me.

Ho letto su Instagram un sacco di commenti brutti su di lui, su di me, sul bimbo. Altri teneri, altri pro Martina come è giusto che sia.
Ne ho letto uno che mi ha fatto riflettere molto, diceva che lui stava facendo solo il bene per il futuro nascituro, ma che appena avrebbe potuto se lo sarebbe portato via.
Ho sempre odiato Leonardo, sempre, ma non è cattivo, non farebbe mai un gesto simile, non mi toglierebbe mai lui o lei.

Sam mi da una leggera spinta e indica verso il corridoio avanti a lei, mi volto e vedo Bonucci incappucciato, per non farsi riconoscere. Sorrido appena e mi alzo per andare da lui. «Pensavo che non saresti venuto...» mormoro, un po' fredda.

Lui sospira e mi accarezza la guancia, poi la pancia. «Non posso entrare, lo sai... Ti aspetto qui e mi dirai l'esito, OK?» chiede, con gli occhi lucidi, per l'emozione credo.

Annuisco, lasciandogli un bacio al lato delle labbra ed entro nello studio del ginecologo che è venuto a chiamarmi.

Passa l'ecografo sulla pancia, guardando attentamente ogni singolo centimetro di fagiolino, poi sorride. «Il feto sta benissimo, complimenti. So che ha smesso col fumo ed è una cosa buona, anche perché così potrà allattare senza problemi. Allora, pronta a sapere se è maschio o femmina?» chiede il dottore, mettendomi di buon umore.

«Dottore, lo dica a me, poi glielo dirò io...» dice Sam, furba.

Mordo le labbra e acconsento alla proposta della mia amica.
Il dottore annuisce, stampa le foto in 3D e scrive su un pezzo di carte il sesso. Sam lo legge e le brillano gli occhi, un sorriso da mozzare il fiato.

Quando usciamo dalla stanza trovo Bon Bon esattamente dove l'ho lasciato, Sam tiene nella sua mano la cartellina di fagiolino, dove c'è scritto il suo sesso e sorride. «Non vi dirò nulla, organizzerò qualcosa e vi diremo se è maschio o femmina.» decide lei.

Aveva già programmato tutto, la stronza.

«Già avevi pensato a tutto, vero?» domando,  solo per confermare i miei pensieri.

Sam fa l'occhiolino poi mi prende a braccetto. «Anche lui lo sapeva.» sussurra.

Bonucci alza le mani e sorride. «Scusami piccola, ma le tue amiche sono convincenti quando minacciano.» spiega.

Alzo gli occhi al cielo e annuisco, alla fine ha ragione, lo so bene come sono fatte. «Ti do carta bianca, ma niente alcool! Io non posso bere!» dico, scuotendo la testa, ormai rassegnata.

Sam mi abbraccia felice, mentre Bonucci ride e mi bacia. «Ci vediamo a casa...» dice, prima di andare via.

Già, ci vediamo a casa.

******
Fa tipo schifo. Scusate.
Allora, secondo voi, cosa sarà?

*Maschio

*Femmina

Piccolo sondaggio, poi vedremo chi ha ragione 😎

Challenge for Us || Leonardo BonucciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora