14

1.4K 66 19
                                    

Pov. Bonucci

La guardo scendere le scale, lentamente, con la tuta che le fascia le gambe e la maglia a mettere in risalto il pancino di appena 3 mesi, o quasi.

Chissà se è maschio o femmina. Non riesco a non pensarci, voglio vedere le ecografie, il piccolo embrione che piano piano cresce e diventa bellissimo o bellissima.

Sorrido, appena Maria si avvicina a me e mi allungo per toccarle la pancia ma, prima che possa farlo, una sua mano si schianta velocemente sulla mia guancia.
Resto per qualche secondo con la testa spostata di lato e quando mi riprendo dallo shock la guardo. «Perché?» chiedo, massaggiandomi la parte dolorante.

«Sei uno stronzo. Vaffanculo Bonucci. Vaffanculo. OK? Sei sparito per due mesi e hai snobbato ogni messaggio.» dice, incazzata nera.
Le tremano le mani e anche il viso è rosso per la rabbia. Si massaggia la pancia e sospira, mentre delle lacrime scendono dai suoi occhi.

«Hey, Little, non piangere. Ho sbagliato lo so, ma avevo bisogno di pensare. Non ti incazzare non fa bene a lui, o lei.» dico calmo, avvicinandomi piano.

So che se sta così è colpa non solo mia ma anche degli ormoni. Dio, anche Martina aveva queste crisi ed io non sapevo come aiutarla. Non sarà difficile, ma nemmeno facile. Le parole che lei si voleva sentire dire e che, prima o poi, le dirò.

«Ti odio Bonucci. Ti odio come non mai. Vaffanculo.» dice, asciugandosi velocemente le lacrime che le scorrono sul viso. «Mi andava bene un "devo pensarci", "non lo voglio", "fottiti", invece niente. Zero. Vaffanculo.» ogni sua parola contro di me è dannatamente vera, ogni suo singhiozzo mi fa stare di merda.

Ho scoperto dopo un mese che lei era incinta, dopo un altro mese ne ho parlato con Gigi, solo al terzo mese ho deciso di andare da lei. Di fare qualcosa, di rendermi partecipe nella vita del mio futuro terzo figlio.

Sono una merda, non posso darle torto.

Maria ha le mani sul volto e cerca di mascherare i singhiozzi, si vede che è distrutta. L'abbraccio, senza dire niente, sentendo ancora i suoi insulti, tutti meritati e la culo tra le mie braccia fin quando non si calma.

Appena finisce di piangere le prendo il viso e la guardo negli occhi, per poi lasciarle un bacio sulla fronte. «Ora posso toccare mio figlio?» sussurro, sorridendo.

Sorride anche lei, annuendo con la testa, prende la mia mano sinistra e la porta sul lato destro del suo ventre. «Fagiolino è qui. A destra.» sussurra. «Fagiolino, questo è papà.» dice così dolcemente da farmi quasi commuovere.

Questa scena l'ho vissuta già due volte, ma è incredibile pensare di diventare padre. Seppure con una ragazzina conosciuta per caso, per colpa di una stupida scommessa.

Maria mi prende per mano e mi porta su, in casa sua. È ora di prendersi tutte le responsabilità: sarò padre di una nuova creatura, con Maria al mio fianco.

Anche se, il mio cuore, è sempre con Martina. La mia unica e vera famiglia. Dove è nato l'amore.

Challenge for Us || Leonardo BonucciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora