Pov's Jade.
"Sono in anticipo" gridai per tutta la casa "sono in anticipo"
"Jade cara stai bene?" domandò Emily invitandomi a sedere per una colazione.
"Uh, sisisisisi, ti rendi conto che in 17 anni di vita sono sempre stata in ritardo e oggi sono in anticipo, che buffa la vita vero?" Dissi saltellando felice.
"Si, ecco, credo di sì" rispose Emily.
Cominciai a fare un panino abnorme (enorme, abnormale) sotto gli occhi incuriosito di Emily.
Nel primo strato misi i cereali e il burro, nel secondo presi un po' di latte e lo versai sopra per renderlo più morbido aggiungendo i biscotti, all'ultimo strato ci furono le fragole.Buon appetito a me.
APPETITO? QUESTO NON È CIBO.
Oh si, invece."Jade?" Disse mio padre entrando in cucina con la faccia sconvolta "perché sei qui alle 7:30 lavata e vestita e in ORARIO?"
GIÀ MI CHIEDO PURE IO COSA SIA POTUTO SUCCEDERE A QUESTA STRANA CREATURA.
"Snano hm" dissi mangiando il mio pane.
"Cosa?"dissero Emily e mio padre insieme.
Ingoiai il pezzo e parlai "Strano eh?"Si scambiarono sguardi e continuammo la colazione tranquillamente.
Ora che ci penso, che lezione ho a prima ora?
Uhm già arte con Brian, davver...aspetta cosa??!!No, non può essere, non voglio assolutamente vederlo.
OH MA CERTO PRIMA STA PER BACIARTI E TU NON GLI DAI TREGUA E LO PRENDI IN GIRO DAVANTI A TUTTI E POI NON VUOI VEDERLO?
Esattamente.
PERDI COLPI JADE.
Questi sono dettagli di poco conto, dissi tra me e me. O almeno pensavo visto che c'ho due facce sbalordite davanti a me.
Non ero pronta a vedere quella bellissima faccia di cazzo che si ritrova Black. Dovevo risultare invisibile al medesimo perciò corsi di sopra per cambiarmi e mi misi una felpa verde militate tre volte me con un cappellino dell'Adidas nero e bianco con i jeans neri.
Corsi subito di sotto e notai che era ora di andare.
"Papà mi dai la macchina?" Dissi di fretta.
Gli cadde il cucchiaino nella tazza bagnando tutto la sua parte del tavolo.
"Sei sicura di non avere la febbre Jade?" Mi chiede guardandomi di sottecchi.
Annuì con la testa e dopo che lui mi disse dove trovare le chiavi, le presi e andai subito in auto.
Partii e andai velocissimo, devo dire che per essere una ragazza sono piuttosto brava a guidare veloce. Feci una sgommata entrando parcheggio della scuola e notai che tutti mi guardavano.
COME SE FOSSE LA PRIMA VOLTA.
Uscì dalla macchina senza guardare sperando che non ci fosse nessuno del gruppo.
"Jade" sentii urlare il mio nome. Appena guardai chi fosse, notai i 6 giovani appoggiati ad una macchina che mi guardavano.
Come non detto.
Mi avvicinai lentamente, molto lentamente.Le ragazze mi guardavano stranamente con un sopracciglio alzato, mentre io senza farmi vedere guardavo a Brian che parlava tranquillamente con gli altri.
"Guardate chi c'è!"disse Jenny e tutti ci girammo.
Sierra, Caroline, Allison, Alexia insieme a Joe e ad Ian, passarono dritti senza salutarci.Poi vidimo che verso di noi stava venendo Chris.
"Ciao ragazzi.."disse costui mentre si accendeva una sigaretta "perche quelle facce?" Continuò.
Jack avanzò verso di lui arrabbiato e io lo gli misi le mani al petto per fermarlo.
"Con la calma Jack"dissi tranquillamente.
Sospirò e passandosi una mano nei capelli disse "Spero che tu stia scherzando, vi allontanate da noi senza motivo e ora vieni qua come se non fosse successo niente"Chris guardava a terra con aria dispiaciuta. "Lo so, mi dispiace ma
n-non posso parlare...però prometto che ve lo dirò il prima possibile, qua c'è tanta gente" disse guardandosi intorno.
Jack stava per rispondere ma lo squillo del mio telefono lo fermò.Sussultai e tremai quando suonò di nuovo.
"Tutto ok ?" Disse Caleb avvicinandosi insieme agli altri.
Annuì con la testa e con le mani tremanti presi il cellulare.Sconosciuto:
Cerchi di nasconderti passerotto?Sconosciuto:
Non gliel'hai ancora detto ai tuoi amici di me? Ti conviene farlo se non vuoi che lo faccio io.Poi arrivò subito un altro messaggio.
Sconosciuto:
Carina la macchina con cui sei venuta, ma è ancora più carino il tuo dolce viso preoccupato mentre sta leggendo i messaggi.Mi guardai intorno preoccupata, posando il cellulare nella tasca con gli occhi puntati addosso.
"Qualche problema Jade, è da un po' che sembri preoccupata?" Chiese Brittany guardandomi di sottecchi.
Che dovevo fare? Glielo dicevo? Non potevo, non li dovevo mettere in pericolo. Non so chi sia egli.
Non so se è un maschio.
Non so se è una femmina.
Non so se è un pedofilo o solamente qualcuno a cui piace fare scherzi.L'unica cosa che so è che mi guarda sempre, in continuazione e la cosa non mi piace per niente.
"S-si tutto apposto.."dissi mentendo.
"Stavo dicendo.."continuò Jack è tutta l'attenzione si spostò su Chris per fortuna. A interromperlo fu la campanella sta volta.
"Ci vediamo a mensa ragazzi, a dopo" dissi e sgattaiolai via per non vedere Brian.
Entrata in classe c'erano tutti i banchi liberi perciò presi posto all'ultimo in fondo.
Arrivo anche la professoressa che mi guardò male e io ovviamente ricambiai.In un minuto l'aula si riempì e Brian appena mi vide, venne verso di no.
No,no,no,no...
"Jade"disse sedendosi vicino a me.
Porca pupazza...
"Brian"dissi io cercando di essere calma."Ragazzi prendete il vostro album e disegnate la speranza..." disse la professoressa. Neanche il tempo di finire la frase che la classe si lamentò dicendo che era impossibile disegnare una cosa del genere.
L'ora stava passando in fretta e tra i miei pensieri sullo sconosciuto e le occhiate che mi mandava Brian, mancavano gli ultimi 5 minuti.
"Ragazzi consegnate i fogli col vostro nome" disse e così fecimo.
Tutti erano in silenzio stranamente e la professoressa appena arrivò al mio i guardò e si tolse gli occhiali mettendo le mani sotto il mento.
"Signorina Stuart, può venire qui gentilmente?"chiese sempre guardandomi.
Mi alzai camminai fino alla cattedra."Spiegami che cos'è" disse guardando il disegno.
Il foglio l'avevo colorato tutto di nero, lasciando un puntino bianco al centro.
"Beh professoressa per me la speranza, rappresenta la luce nel buio.
Con il nero ho indicato un abisso cioè il dolore, l'infelicità.
Al centro ho lasciato un puntino bianco che rappresenta la felicità, la speranza. Come la vita, prima c'è il dolore è poi c'è la felicità" dissi facendo spallucce. Tutti mi fissavano inclusa la professoressa."O-okay v-vada a posto" disse rimettendosi gli occhiali.
Obbedì solo perché ero stanca di stare in piedi.Suonò la campanella e alla seconda ora avevo ora buca perché la professoressa di letteratura mancava.
Corsi subito in biblioteca fregandomene della gente che mi guardava.
Appena arrivata controllai se dietro di me c'era qualcuno ma sbattei con qualcosa. O meglio, qualcuno.
"Jade, dobbiamo parlare" disse Brian guardandomi e incrociando le braccia al petto.
Era la mia fine.
STAI LEGGENDO
Mai dire mai
RomanceJade, 17 anni è bionda con gli occhi verdi, bassa e curve al posto giusto. Ha sempre desiderato un'adolescenza bellissima ma non ne ha mai avuta la possibilità per il suo cognome. Era una ragazza ricca perciò tutti la volevano solo per quello eppure...