Capitolo 5

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"Santissimo Josafat....JADE alzati immediatamente, possibile che devo venire sempre a svegliarti io?"disse papà.
"Eh vabene, passiamo alle maniere forti!" Continuó.
Sentì qualcosa di duro sotto di me. Ah ho capito, era il pavimento..ASPETTA COSA?
Mi alzai di botta prendendo la testa col naso di papà. Scoppiai in una risata malefica.
"Così impari a farmi alzare in maniere brusche"gli risposi io con faccia malefica.
"ORA BASTA, PREPARATI PER ANDARE A SCUOLA" mi urlò.
Annuì e mi andai a fare la doccia. Dopo mi vestì con la mia felpa preferita e i jeans scuri. Papà diceva che sono in ritardo ma ero già pronta. Mi misi lo zaino e scesi di sotto.
Vedere mio padre con del ghiaccio sopra il naso mi venne da ridere ma mi trattenni perché sennò mi ammazzava. Mi presi una mela al volo, le chiavi e me ne andai salutando papà. Ovviamente andai a scuola in moto.

E tutta questa gente da dove è venuta?
Sembra una giungla. Ho già parcheggiato e mi guardavano tutti ma che è? Ho una scimmia in testa?
Entrai a scuola molto lentamente e vidi a lui. Brian Black. Era bellissimo coi suoi jeans neri e la maglia bianca che si intravedevano i pettorali. Poi quegli occhi così luminosi e il viso con le fossette e la facc-...
SI, MA POI? MANIACA
Niente. Aveva sopra una ragazza che non mi meraviglierebbe se non era la sua fidanzata. Si stavano mangiando letteralmente la faccia.
Presi il foglio delle lezioni e notai che a prima ora avevo letteratura! Fantastico, amo letteratura. Quando passai davanti a Brian gli diedi una spallata e lui si girò insieme agli amici che erano avvinghiati su qualche ragazza. Io non lo guardai e andai al mio armadietto. Lo aprì e..mamma mia che puzza. Ma da quando non lavano sti armadietti? O Gesù. All'improvviso si chiuse e davanti a me c'erano Black, Jack e company.
"Ciao ragazzi come state?" Chiedi io dolcemente.
Spalancarono la bocca e poi uno di loro parlò.
"Io sono Josh" disse un ragazzo.
"Caleb" disse l'altro
"Ian"
"Chris"
"Joe"
"Ovviamente io sono Jack e lui è Brian"disse codesto.
"Hm..io sono una ragazza che non vi vuole conoscere, perciò...ciao. " dissi io andandomene ma qualcuno mi afferrò il braccio e mi girai con uno sguardo duro. Era Calum..caldo...calamar..
CALEB.
Ah giusto.
"Se non liberi immediatamente il mio braccio"dissi io avvicinandomi a lui "ti giuro che ti ritroverai senza e con le palle al posto degli occhi" continuai guardandolo dritto  negli occhi. Gli feci così paura che lasciò il braccio e me ne andai in classe.
Io non sono, di solito, dura con le persone, solo con quelle che mi provocano. Quelli che cercano in tutti i modi di essere miei amici, li tratto bene.
Oh nonononono, sono entrati in classe tutti i ragazzi di prima. Ma perché tra le preferenze dovevano mettere letteratura quei cocciuti?
Mi guardavano e sorridevano. Io ovviamente mi sedetti all'ultimo banco in fondo alla classe, alla riga centrale.
Si sedettero tutti attorno a me e accanto a me Brian.
"Non riuscite a starmi lontani eh?" Chiesi a tutti loro.
Mi fecero no con la testa.
"Finché non ci chiederai scusa noi ti tormenteremo" disse sussurrando Brian.
Scoppiai in una fragorosa risata mentre lui era sconvolto dalla mia reazione, con un sopracciglio alzato.
"Credimi, quelli che dovrebbero avere paura siete voi"gli risposi con uno sguardo freddo mentre sorridevo.
"Oh Jack Daniel's"a quel cognome spalancai la bocca e gli occhi" tuo padre  è riuscito a concludere quell'affare?"chiese Brian
Lui annuì.
"Siete tutti figli di uomini d'affari eh?"chiedi io cuoriosa
Annuirono tutti.
"Da come hai capito io sono Jack Taylor Daniel's!"
"Caleb Ryan Smith"
"Brian Benjamin Black"
"Josh Oliver Grier"
"Joe Jason Ruston"
"Ian Jack Evans"
"Chris Stephan Vincent"
A ogni nome spalancai di più occhi e bocca. Io li conoscevo tutti. Con tutti i padri sono stata col mio, ad un colloquio.
TE L'AVEVO DETTO CHE SARESTI FINITA DI GUAI.
cazzo,cazzo,cazzo
"Stai bene? Sei sbiancata un pochino!"chiese Joe
"S-si gra-gra-zie"risposi io sbiancando ancora.
Che faccio? Glielo dico? Lo stesso lo dovrebbero sapere.
Presi un bel respiro.
"Tu invece? Non c'è lo dici come ti chiami?"disse Brian
"Io sono Jade Rosalie Stuart" dissi riprendendomi dal mio stato di trans.
Ora erano loro bianchi.
"Del..della Stuart's Corporation??"chiese Chris
"Già.."riposi io
"state bene? Siete sbiancati, vabbè insomma avete capito che mio padre fa affari con i vostri, ecco perché vi conoscevo. Io conosco a tutti voi però solo nelle foto , però quando eravate piccoli"continuai.
"Non ci credo...quindi tu tutto questo tempo sapevi chi eravamo? Sei una stalker?" Chiede joe
"Nonono non mi interessa niente di voi, ora mi avete detto i vostri cognomi così ho fatto 2+2 e so chi siete" risposi
"Quindi pure tu domenica verrai con tuo padre all'incontro con i nostri padri?"chiese Brian sorridendo.
"Purtroppo si"risposi.
Brian stava rispondendo ma entrò la professoressa.
"Abbiamo pochissimi iscritti quest'anno, siete solo voi" disse ella.
"Aspetti, haha, quindi sono l'unica femmina con queste...scimmie senza cervello?" Chiesi io basita.
"Assolutamente si" rispose sorridendo dolce. Assomigliava a Jessie J. Figa.
"Allora sono sicura che vi conoscete già.."disse parlando
"Purtroppo si" pensai tra me e me
"Perciò iniziamo leggendo una poesia o una frase poetica e ditemi cosa ne pensate!"
"Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
O freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
Dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato amore che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno."
Ne rimasi incantata dalla poesia, la conoscevo ed era bellissima.
"Cosa avete capito, dite la vostra opinione" disse la professoressa.
"Direi che si è capito che la ama a una bella donzella" rispose Brian facendo ridere gli altri.
"Dai ragazzi, Jade giusto?" Chiese indicandomi e annuì " cosa ne pensi?"continuo.
"Secondo me l'amore è irrazionale e in parte misterioso..
Questa poesia di Neruda non si limita a ribadire questo concetto, ma lo esalta e lo trasmette con grande forza e impeto.
Il sentimento del poeta è descritto come una cosa interiore, quasi oscura, ma talmente forte e dirompente da rimuovere qualsiasi logica o spiegazione razionale.
I versi sono molto forti e potenti, nel senso che denotano un sentimento quasi viscerale che si fa largo con una forza propria all'interno del corpo e dell'anima. Non è controllabile, nè arginabile, non permette riflessioni complesse, ma lo si può solo assecondare. Comunque non è la prima volta che la sento ma rimane sempre...così..."
"Unica" continuò Brian.
"Già.." dissi io.
Notai che tutti mi guardavano con curiosità mentre la professoressa sorrideva come non mai. Era davvero sorpresa, perfino io. Di solito non dicevo mai ciò che pensavo, oggi è stato strano.
Suonó la campanella è mi affrettai ad uscire.

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