<<Sorellina! Ma che bello vederti!>> una montagna di muscoli mi solleva da terra stringendomi in un abbraccio da orso.
<<Giò per favore, così soffoco!>> borbotto cercando di prendere aria.
Lui per tutta risposta ridacchia ma allenta la presa, in più mi scompiglia i capelli, cosa che detesto.<<Giovanni, certe cose non cambiano proprio mai eh?>>
La voce squillante ed irritante della sua ragazza/futura moglie interrompe il momento "fraterno", Giò molla la presa e si passa una mano tra i capelli biondi.<<Jessica, sono contenta che finalmente ti sei decisa a farci visita. Almeno qualcuno in famiglia ha buon senso...>>
Nel sentire queste parole mi irrigidisco, la voglia di risponderle male è davvero forte ma presto entrerà ufficialmente a far parte della famiglia quindi devo portarle rispetto, anche se a volte è insopportabile ed irrispettosa.
Butto giù una risposta pungente e fisso mio fratello che ha le guance rosse per l'imbarazzo.<<Caterina sei sempre la solita simpaticona vedo, certe cose non cambiano mai eh?>> ribatto ironica e scimmiottando la sua voce acuta che tanto mi ricorda un oca.
Ecco, ogni volta che decido di non fare qualcosa la faccio lo stesso. La Caterina aggrotta le sopracciglia palesemente irritata, vediamo se ora è contenta.<<Ragazze, andiamo a casa altrimenti rischiamo di trovare parecchio traffico.>> dice Giovanni cercando di dissipare la tensione tra la sotto scritta e la bionda ossigenata.
Stringo lo zaino sulle spalle e mio fratello si occupa delle due valigie blu che ho trascinato fin da Roma.<<Allora, il viaggio come è andato?>>
Sorrido e scuoto la testa, era stato un vero inferno ma evito di dirglielo.<<Benissimo, i treni ad alta velocità sono molto comodi lo sai anche tu.>>
Caterina sbuffa, odia non essere al centro dell'attenzione così estrae il suo bel cellulare ultimo modello.<<Giò perché mi hai fatto scendere a Porta Susa se hai casa vicino Porta Nuova?>> chiedo un po' confusa. Peccato che non ricevo risposta, Caterina è presa da qualcosa sul cellulare e mio fratello è fermo a fissare qualcosa. Lo raggiungo e noto il suo sguardo triste e bramoso rivolto ad un enorme cartellone pubblicitario, ma non un cartellone qualsiasi...
Ritrae la Juventus al completo e il logo della Champions League, pubblicizzando la partita che ci sarà contro il Real Madrid a Torino.<<Ho provato a prendere i biglietti, sarei stato felice anche di un posto dimenticato da Dio ma nulla da fare, sono finiti in pochi minuti.>>
Poso una mano sulla spalla di mio fratello, sapevo quanto ci tenesse ad assistere ad una partita così importante in casa. Anche io avevo provato ad acquistare un biglietto ma senza risultati.<<Perché vi siete fermati?>> domanda Caterina riemergendo dai social. Avrei preferito restasse su Facebook un altro po'...
<<Ancora con questa storia amore? Ci hai provato ed è andata male, ci sarà un altra occasione prima o poi.>>
Certo che l'aveva scelta bene mio fratello: stronza e pure stupida. Ma forse sto solo esagerando, dopotutto non la conosco bene e il periodo che starò da loro serve anche a questo.
"Passa del tempo con lei, conoscila e fatti conoscere tesoro. Fallo per il bene di tuo fratello." Queste erano state la parole di mamma prima che salissi sul treno per Torino.<<Però devo ammettere che vedere Dybala dal vivo non sarebbe stato affatto male.>> continua civettuola, osservando bene l'immagine del giocatore sul manifesto.
<<Non è troppo giovane per te Cat?>> ribatte Giò spostando lo sguardo sulla futura moglie. Lei sbuffa tirando fuori per la seconda volta il cellulare, estraniandosi dalla conversazione.
Sia lodato il cielo!
Usciamo dalla stazione e raggiungiamo il SUV bianco di Giò, i bagagli vengono caricati nel portabagagli e poco dopo siamo in viaggio verso l'appartamento.<<Ma è sempre così?>> chiedo indicando Caterina con la nuca. Mio fratello ride senza distrarsi dalla guida, il traffico torinese è davvero una bella rogna e non si è mai troppo prudenti. La bionda ha infilato le cuffiette alle orecchie e canticchia guardando fuori dal finestrino.
<<No, a volte è molto peggio!>>
Scoppio a ridere e per il resto del viaggio ascoltiamo e cantiamo alcune canzoni che passano in radio, solo io e Giò, un po' come ai vecchi tempi andati.
Quando troviamo parcheggio, fortunatamente sotto casa, scarichiamo le valigie e una volta nell'appartamento mi lascio cadere sul divano del soggiorno, sfinita.<<Jessy la tua camera è quella a destra, di solito noi usiamo il bagno accanto alla camera padronale quindi l'altro è a tua disposizione.>> dice Caterina sicura di sé, come se quelle parole le avesse preparate con largo anticipo.
<<Va bene, grazie.>> rispondo educata, sono pur sempre in una casa che è anche sua.
<<Giovanni aiuta tua sorella a trasferire le valigie in camera sua per favore, così può iniziare a disfarle se vuole.>> continua la padrona di casa.
<<Certo Cat, tu va a riposare se vuoi. Ti raggiungo tra poco.>> risponde Giò dandole un bacio sulla guancia.
Appena Caterina scompare nel corridoio trasciniamo le mie cose fino ad una camera enorme, forse anche troppo.<<Spero ti piaccia, l'arredamento è opera di Cat, è fissata lo sai.>>
Mi getto sul letto con il solo scopo di andare a dormire il più presto possibile, l'arredamento è l'ultimo dei mie problemi.<<Jessy ascoltami, so che non sei qui per aiutarci con i preparativi del matrimonio o almeno non è l'unica ragione...>> Giò si siede ai piedi del letto matrimoniale e vorrei non sentire ciò che sta per dire, perché sicuro mamma ha vuotato il sacco.
Quella traditrice!
Alzo il viso dal cuscino e mi siedo pronta alla batosta che sta per arrivare.<<So cosa è successo, mamma me ne ha parlato per telefono. Mi ha detto quanto hai sofferto negli ultimi mesi, quanto avessi bisogno di cambiare aria per un po'. Jessy, qualsiasi cosa, io sono qui per te. Se vuoi sfogarti, rompere qualcosa, urlare o altro...sei libera di farlo. Magari evita di rompere il quadro con lo scudetto della Juventus per favore, sai quanto ci tengo.>> ascolto le parole di Giò, pronunciate con una dolcezza disarmante considerata la sua stazza. Quello che lui non sa è che io quelle cose le avevo già fatte e non in quell'ordine, avevo anche dato spettacolo più di una volta. Ora era arrivato il momento di girare pagina e ricominciare.
<<Grazie fratellone, spero proprio che il tempo che passeremo insieme mi farà tornare il sorriso.>> Lui sorride, dandomi un bacio sulla nuca.
<<Si ma almeno la foto di Dybala con la maglia numero 10 potevi anche levarla! È inquietante diamine! Sembra fissarmi!>> ridacchio puntando il dito su quella mostruosità di fotografia, come faceva ad adorare un ragazzino del genere?
Non lo capivo proprio...<<Smettila Jessy, se fossi una ragazza come tutte le altre gli sbaveresti dietro. Non capisco dove ho sbagliato con te.>> dice mio fratello mentre si allunga per farmi il solletico sulla pancia.
<<Vedrai che Torino ti piacerà, ne sono certo. Per qualsiasi cosa siamo di là, buonanotte sorellina.>> detto ciò chiude la porta e resto sola. Mi alzo dal letto e scosto le tende della finestra, dal sesto piano la vista è incantevole, riesco a vedere addirittura la Mole illuminata.
Mio fratello è molto fiducioso sulla mia permanenza qui, pensa davvero che mi piacerà la città e che mi possa aiutare a dimenticare.
Spero tu abbia ragione Giò, lo spero tanto.Spazio autrice:
Benvenuti in questa nuova storia, nata un po' per gioco per colpa di mia cugina, entrata in fissa con Dybala. La storia è solo all'inizio...ne vedrete delle belle!!

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Show Me Love /// Paulo Dybala
Fanfic[COMPLETA] Cosa accadrebbe se una ragazza qualunque incontrasse Paulo Dybala? Dopo essersi momentaneamente trasferita a Torino dal fratello, la vita di Jessica cambierà, che lei lo voglia oppure no. Con un matrimonio da organizzare, segreti, bugie...