Chapter 11

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Hobi, è proprio vero il detto "chi non muore, si rivede". Sai chi ho visto poco fa?
Ti do' un piccolo indizio: era l'ultima persona che avrei voluto vedere.
Esatto, proprio lui. Park Jimin.
Se devo essere sincero non ho ben capito cosa ci faccia a Daegu, non che mi importi...
Anzi, spero che se ne ritorni a Busan il prima possibile.
Non ci tengo particolarmente ad avere un secondo incontro considerando che non mi va per nulla di parlare con lui.
Mi aspettava fuori scuola comunque, appoggiato ad un muretto. È stato Namjoon a farmi notare la sua presenza, attirando la mia attenzione con un: Jungkook, quel tipo ti sta fissando da dieci minuti buoni. Lo conosci?
Mi voltai tranquillamente verso la direzione da lui indicata, finendo con l'irrigidirmi subito dopo.
Purtroppo l'avvicinarmi a lui era inevitabile, dato che la scuola - per mia sfortuna - non è dotata di uscite secondarie.
Appena la distanza tra i nostri corpi fu azzerata mi ritrovai ad accelerare incredibilmente il passo, facendo borbottare rumorosamente Yoongi.
Con la coda dell'occhio - mentre gli passavo affianco - notai Jimin schiudere le labbra.
Voleva parlarmi ma, amico mio, non gli ho lasciato il tempo di dirmi niente. Me ne sono andato per la mia strada, a passo deciso.
Ignorando lui, il suo sguardo persistente e la sua maledettissima voce pronunciare il mio nome.
Ma ora basta, finiamola qui. Sono stanco di parlare di lui. Non merita tutte queste attenzioni da parte mia.
Volevo raccontarti e dirti un'altra cosa ma, prima di tutto, apro una piccola parentesi: Yoongi è qualcosa di incredibile.
Riesce quasi sempre ad interrompere i momenti intimi tra me e Taehyung, e non sto scherzando o esagerando. È una cosa dannatamente odiosa!
Non importa come - se con chiamate, messaggi o di persona - ma lui ci riesce.
Forse dovrei trovargli una ragazza (o un ragazzo, non ho ancora compreso quale sia il suo orientamento sessuale) così potrà passare il proprio tempo in modi più piacevoli e produttivi, evitando di rompere a noi due.
La piccola parentesi ora è chiusa, quindi posso iniziare con il mio racconto.
Due settimane fa, per puro caso, ho scoperto che il nano malefico scrive testi per una band. Ci credi? Io pensavo non sapesse fare nulla, oltre che dormire e lamentarsi, chiariamo.
Lo scoprii grazie a Taehyung, quel giorno ci eravamo dati - tutti e cinque - appuntamento al solito karaoke e, il mio ragazzo, non faceva altro che borbottare frasi poco carine nei confronti del più basso.
A quanto pare il gruppo aveva da poco perso la voce principale, il ragazzo decise di andarsene proprio a causa di Yoongi. Tutti sappiamo come è fatto il signorino Min, la sua pazienza è praticamente inesistente e si irrita con ogni minima cosa.
In più, da quanto ho capito, tra i due non era mai corso buon sangue. Entrambi disprezzavano continuamente il lavoro dell'altro, arrivando più volte persino alle mani (per questo ringraziamo il lato pettegolo di Kim Namjoon che mi ha deliziato per ore con innumerevoli dettagli).

"Quello è completamente irrilevante e la sua voce faceva schifo, meglio così"

"Odiava e sputava merda sui miei testi ma intanto li cantava, incoerente di 'sto cazzo"

"Il gruppo ha bisogno di qualcuno che sappia cantare una canzone senza stonare o andare fuori tempo ogni due per tre. Abbiamo bisogno di un vero cantante, non ti un ragazzino viziato e pieno di sé"

Queste sono solo una minuscola parte delle risposte che, il ragazzo dai capelli blu (sì, se li è ritinti) seduto di fronte a me, rivolse al mio Tae.
Quest'ultimo si limitò ad annuire silenziosamente per poi assumere un'espressione piuttosto pensierosa.
Io so cantare, potrei provare a sostituirlo
Disse all'improvviso, lasciandomi completamente sorpreso.
Tutti gli domandammo se fosse vero perché okay, più volte l'avevamo sentito cantare al karaoke. Ma c'era da tenere in considerazione il fatto che mai, neppure una volta, Taehyung cantò seriamente.
Non faceva altro che fare il cretino, saltellando ed improvvisando acuti a casaccio con l'unico scopo di strappare un sorriso o una risata ai presenti.
La sua risposta, infatti, fece ridacchiare tutti quanti, poiché al mio "davvero?"
Rispose con un: probabilmente

Jungkook si alzò dal letto e scese in cucina, più che deciso a prepararsi un gustoso panino. Il suo stomaco stava, per l'appunto, reclamando molto rumorosamente del cibo.
Prese due fette di pane e le sistemò sul pianale della cucina, iniziando a cercare - all'interno del grande frigorifero - qualcosa di buono da infilarci dentro.
Era ancora impegnato ad aprire una confezione di un salume quando suonarono il campanello, facendo sbuffare il corvino.
Richiuse il frigo alle proprie spalle e si avvicinò alla porta d'ingresso.
Appena questa venne aperta il ragazzo si strozzò con la propria saliva.
Non ci credo...
Mormorò poi, completamente spaesato.
Il ragazzo biondo di fronte a lui, senza alcun invito da parte del padrone di casa, entrò nell'abitazione ed iniziò a guardarsi attorno.
Jungkook, dobbiamo parlare. Non puoi ignorarmi anche ora
Il più piccolo lo fulminò con lo sguardo, incrociando le braccia al petto. Come osava entrare in casa sua come se niente fosse? L'educazione l'aveva lasciata a Busan?
Cosa vuoi, Jimin? Pensavo avessi capito che il sottoscritto non ha la benché minima voglia di vederti o parlarti. Potresti andartene? Mi stai disturbando
Jimin iniziò a scuotere molto energicamente la testa, avvicinandosi al suo - ormai ex - ragazzo.
Ti prego, Kookie. Ho provato a contattarti per mesi. Ascoltami
L'interpellato abbassò per un secondo lo sguardo, iniziando a valutare la situazione.
Prima l'avrebbe ascoltato e prima se ne sarebbe andato, per sempre.
Okay, inizia allora
Se ascoltarlo è l'unico modo che ha per liberarsi di lui...
Sono stato un pessimo fidanzato durante i nostri ultimi mesi assieme, lo so e me ne vergogno moltissimo. Prima hai scoperto la mia dipendenza, hai sopportato i miei capricci e alla fine mi hai visto assieme a Taemin. Non so il perché delle mie azioni, va bene?
Non sono qui per giustificarmi, affatto. Sono stato uno stronzo e ti ho fatto stare di merda, ti ho fatto piangere. Hai persino cambiato città, maledizione!
Sono qui per scusarmi, non ti obbligo ad accettarle. Non ti obbligo a perdonarmi. So che nulla sarà più come prima e la colpa è solo mia, mi dispiace tremendamente
Jimin si passò il palmo della mano sulla guancia, asciugando una piccola lacrima. Poi ricominciò a parlare, con una vocina tremante.
Dovevamo stare vicini, farci forza a vicenda ed invece...sono stato stupido e a tratti egoista, ho finito con il rovinare tutto. Ho rovinato una relazione di tre anni ma, prima di tutto, una profonda amicizia. Mi sento uno schifo, Jungkook. Vorrei poter fare tutto ciò che prima facevo con te ed Hobi, ma non posso. Questo mi fa stare così male e io n-non riesco ad accettare una vita senza di voi. Perché voi mi completate, da sempre. Per me siete sempre stati tutto, contavate solo voi, eravate la mia unica certezza. Ora che sono solo, chi sono? Non sono nessuno, non ho nessuno
Un singhiozzò fuoriuscì dalle sue labbra e Jungkook si ritrovò a stringere i pugni, una voragine gli si stava aprendo nel petto. Non poteva, non riusciva a vederlo così. In quelle condizioni.
Mi mancate tanto, tantissimo. Troppo. E...niente, credo possa bastare. Non è nemmeno un decimo di ciò che volevo dirti ma, ora come ora, non ricordo più le parole. Dirtelo a voce fa troppo male, nella mia testa tutto suonava meno patetico e deprimente. Scusami se ti ho disturbato, Jungkook. Ora ne vado, scusami di nuovo
Il biondo puntò lo sguardo verso le proprie scarpe e, senza alzare lo sguardo in direzione del corvino, si diresse verso l'uscita.
Prima che potesse abbassare la maniglia una piccola mano pallida afferrò il bordo del suo lungo cappotto, trattenendolo.
Jimin si voltò sorpreso, Jungkook lo fissava con profonda serietà.
Una seconda possibilità si dà a tutti, Jimin. Anche agli stronzi come te
Il più grande sorrise appena, trattenendosi.
Kookie fissò il volto che, un tempo non molto lontano, aveva amato e sospirò lievemente. Gli era mancato tutto di lui, non poteva negarlo. Sarebbe stato da idioti farlo.
Lentamente avvolse le braccia attorno al corpo minuto di Park, stringendolo forte a sé.
Forse era troppo buono.

Forse era troppo buono

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Notes  «Taekook»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora