Chapter 16

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Taehyung ha fatto il suo spettacolo d'addio, stanotte.
Era una meraviglia, come sempre d'altronde. Quando canta posso praticamente scordare ogni cosa, vedo e sento solo ed esclusivamente lui.
Ora ci rimangono meno di 48 ore, sai? Ciò che è peggio è che non possiamo sapere cosa succederà dopo. Non so se riuscirò a vivere senza di lui.
Comunque...il concerto è andato piuttosto bene. Mi dedicò l'ultima canzone, indicandomi con un dito tremante.
Le sue labbra si piegarono in un sorriso dolcissimo mentre mi guardava negli occhi. Non riuscii a sopportarlo, Hobi. Era troppo.
Mi ritrovai vicino al bordo del palco, singhiozzando fino ad un fastidiosissimo e pungente dolore alle costole.
Namjoon, vedendomi in quelle condizioni a dir poco pietose, mi raggiunse subito. Poco dopo sentii le sue braccia avvolgermi in un delicato abbraccio, avvicinò il suo volto al mio orecchio ed iniziò a sussurrarmi una piccola serie di incoraggiamenti.
Notando che, però, non accennavo a calmarmi mi guardò seriamente, indicando con un cenno del capo il palcoscenico.
Kookie, Tae ti sta guardando, lo farai preoccupare in questo modo
A queste parole puntai immediatamente i miei occhi sul palco, vedendo il suo bel volto - deformato dalla preoccupazione - scrutarmi con attenzione.
Presi un respiro profondo, asciugandomi le numerose lacrime che ancora sgorgavano dai miei occhi e gli rivolsi un debole sorriso, facendolo sospirare.
Taehyung portò al termine il proprio concerto, beandosi poi del fragoroso applauso da parte del pubblico. Durante i vari ringraziamenti e il bis di una canzone decisi di allontanarmi, andando fuori.
Staccai la maglietta dal mio busto sudato e mi appoggiai ad una parete, tenendo le palpebre abbassate ed una mano sul cuore dolorante.
Lui mi trovò poco dopo, non disse nulla a parte un semplice mi dispiace. Non si avvicinò nemmeno al sottoscritto.
Ma non posso fargli una colpa, in quel momento non sapeva cosa fare, cosa dirmi. Non sapeva come avrei reagito ad una sua carezza, ad un suo bacio. Ero a pezzi, la consapevolezza di ciò che sarebbe successo da lì a un paio di giorni mi aveva travolto come un treno in corsa.
Alzai con una lentezza estenuante le palpebre e lo guardai, era a un paio di metri da me. Sembrava un dannatissimo angelo, così perfetto ed etereo...anche se grondante di sudore a causa della sua esibizione.
Hobi, cosa potevo fare se non avvicinarmi e baciarlo? Volevo tenerlo tra le mie braccia, volevo sentirlo abbandonarsi completamente addosso a me.
Ricambiò il bacio senza alcuna esitazione, le sue labbra dolci premute con esigenza sulle mie. Uno dei nostri baci più belli, ti giuro.
Si concluse non appena sentii un sapore lievemente salato, erano lacrime. Le sue.
Appena staccai la mia bocca dalla sua lui abbassò il capo, coprendosi il volto con i capelli. Nascondendosi così alla mia vista.
Taehyung non è il tipo di persona che piange spesso, anzi.
Prova sempre a dimostrarsi forte per rassicurare gli altri, per farli star meglio. Non vuole mai rattristare nessuno.
Intrecciai le mie dita con le sue e decisi di portarlo a casa mia, per stare insieme. Solo io e lui.
Ora è sdraiato al mio fianco, le sue palpebre sono abbassate ed ha le labbra lievemente schiuse. Adoro sentire il suo corpo contro il mio, il suo respiro caldo sfiorarmi la pelle.
È la migliore cosa che mi sia mai successa, dico sul serio. La mia vita è cambiata totalmente da quando lo conosco, è cambiata in meglio. È riuscito a strapparmi dal mio mondo in bianco e nero, riempiendo le mie giornate di colori. Mi ha aiutato molto, se non fosse stato per lui non credo sarei ancora qui.
Lo seguirei ovunque, se potessi.

Jungkook si sistemò su di un fianco, fissando con estrema attenzione il volto del proprio ragazzo.
Non riuscì a trattenersi, gli accarezzò dolcemente una guancia, scostandogli alcuni ciuffi biondi dalla fronte.
Le palpebre di Taehyung tremarono leggermente, prima di alzarsi ed iniziare a fissare il moro di fronte a lui.
Le guance del più piccolo si tinsero immediatamente di un rosso acceso e cercò di nascondersi contro ad uno dei numerosi cuscini presenti.
Sei sempre così dannatamente inquietante, Kookie
Mormorò il maggiore, sorridendo teneramente prima di avvicinarlo al proprio corpo.
Non è colpa mia se non riesco a trattenermi dal toccarti. Come puoi essere reale? Sei così perfetto!
Questa volta furono le guance di Mister Perfezione ad imporporarsi.
'Maledetto moccioso' pensò non appena sentì una piccola risatina ed una mano - fredda - sfiorargli una delle gote arrossate.
Vorrei così tanto portarti con me...
Mormorò il bel biondino, prendendo il volto del suo maknae tra le mani. Sfiorò le sue labbra con le proprie e percepì subito un piccolo fastidio nella pancia.
Riusciva ancora a fargli sentire le famigerate "farfalle nello stomaco". Incredibile, vero?
Come poteva resistere senza quelle labbra?
Senza i suoi occhioni scuri e le sue mani perennemente fredde che - ogni volta - lo svegliavano?
Ce l'avrebbe fatta senza quel meraviglioso corpo sopra (o sotto) al suo? Senza le sue occhiatine languide, i sorrisetti e le battute maliziose? Perché gli sembrava così impossibile sopravvivere senza l'amore del suo piccolo?
Si accucciò tra le braccia muscolose del moro, sospirando.
Lo so, se potessi io...ho la scuola, Tae. Mi mancano due anni ancora. Poi ci sono Jimin e gli altri. I miei genitori non me lo permetterebbero mai, non mi perdonerebbero nemmeno. Già mi detestano per il fatto che sia gay pensa se-
Il discorso ingarbugliato di Jungkook venne interrotto da un piccolo bacio a stampo.
Non devi giustificarti in alcun modo, va bene? Vorrei che le cose potessero andare diversamente. Io volevo solo renderti felice, Kookie
Il corvino sorrise tristemente, portando una mano tra i folti capelli biondi del compagno.
Iniziò a lasciargli piccole e delicate carezze sul capo, facendolo - in questo modo - rilassare.
Non dovette passare molto tempo prima che Taehyung sprofondasse in un sonno profondo, cullato dal profumo e dalle dolcissime attenzioni del minore.
Questo, una volta resosi conto della situazione del suo hyung, lasciò cadere una singola lacrima, intrappolata da troppo tempo tra le lunghe ciglia.
Non credo riuscirai più a rendermi felice

Non credo riuscirai più a rendermi felice

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