Chapter 17

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Concordammo che la nostra ultima notte insieme sarebbe stata la più bella, la più felice.
Entrambi volevamo dimenticare (anche se solo per poche ore) cosa sarebbe successo il giorno successivo. Doveva essere una giornata come le altre, la nostra.
Funzionò per un po', sai? Taehyung si presentò a casa mia verso le sette, con un film - appena noleggiato - tra le mani.
Lo feci entrare subito e lo trascinai in cucina, volevo che mi aiutasse a preparare la cena.
Non c'era pericolo che i miei entrassero all'improvviso, attualmente sono a Busan perché la nonna non si sente bene. Eravamo completamente da soli, grazie a Dio.
Tutti i nostri tentativi di preparare qualcosa di anche solo lontanamente commestibile fallirono miseramente quindi ordinammo una pizza, ammettendo la nostra sconfitta.
È stato davvero bello 'cucinare' con lui, Hobi. Non avevamo mai fatto niente di simile prima.
Una volta aver pagato il fattorino ci sistemammo sul mio divano, con il cartone della pizza sulle gambe.
Il film iniziò poco dopo e non poteva scegliere niente di più osceno. Era davvero bruttissimo, ti giuro.
Di fronte alla sua espressione orripilata non riuscii a trattenermi, scoppiai a ridergli in faccia. Lui, d'altro canto, si finse offeso ed iniziò a prendere il mio delicato visino a cuscinate. Molto violento, vero?
Posso dire di non aver mai riso tanto in vita mia, amico. Ero così felice ma...c'era sempre quella sensazione di pressione sul petto che mi faceva mancare l'aria. Era ansia. Era nervosismo. Era paura.
Dopo la nostra piccola lotta con i cuscini spense la televisione, alzandosi di scatto. Lo guardai confuso, lui si limitò a sorridermi dolcemente.
Possiamo andare in camera tua? Ho delle cose da mostrarti
Sembrava piuttosto eccitato, quindi gli afferrai una mano ed insieme corremmo verso la mia camera da letto.
Si fiondò subito sul materasso, estraendo dalla tasca del suo giacchetto una busta bianca.
Erano foto, Hobi. Aveva portato a stampare tutte le nostre foto, quanto posso amarlo?
Le sistemò sulle lenzuola e mi sdraiai al suo fianco, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Rigirandomi quelle foto tra le mani capii che rappresentavano il passato, che probabilmente non ce ne sarebbero state altre.
E non sapevo cosa fare, Hobi. Non mi accorsi nemmeno delle lacrime che fuoriuscirono dai miei occhi.
Tae passò le proprie mani sul mio volto, mi resi conto di star piangendo solo in quel momento. Mi rifugiai tra le sue braccia mentre lui mi teneva stretto, sfiorandomi la fronte con le proprie labbra.
So che sarà difficile, ma la vita va avanti
Disse in un sussurro, allontanando le fotografie dalla mia vista. Gli risposi dicendo che non volevo che la mia vita andasse avanti senza di lui e, dopo questo, iniziò a piangere anche lui.
Singhiozzammo gli uni nelle braccia dell'altro, stringendoci quasi disperatamente.
Ero talmente esausto, sfinito da quel pianto incessante, che mi addormentai così. Ancora tra le sue braccia, con la testa appoggiata al suo petto.
Mi sono svegliato solo poco fa e...sai, se ne è andato senza svegliarmi, senza nemmeno salutarmi. Nessun bacio di addio, nessun ultimo abbraccio.
Niente di niente.
Ora sono definitivamente solo.

Il corvino lanciò un'occhiata all'orologio appeso alla parete, erano appena le dieci del mattino.
Sospirando riprese tra le mani il foglietto che - precedentemente - aveva appoggiato sul letto, rileggendo per l'ennesima volta ciò che era stato scritto sulla carta un paio d'ore prima.

"Hey Kookie, ora probabilmente mi odierai. Me ne sono andato senza dirti nulla, senza svegliarti. Sono stato uno stronzo, lo so.
Ma non volevo rendere le cose più difficili, per nessuno dei due.
Sai già che ti amo ma te lo ripeto: ti amo, piccolo. Mi mancherai incredibilmente.
                                                              
                                                      - Taehyung"

Jungkook accartocciò con rabbia quello stupido pezzo di carta, gettandolo a terra.
Afferrò poi il proprio cellulare e guardò la schermata nera, mordicchiandosi il labbro inferiore. Era già partito? Quel bastardo non gli aveva riferito neppure l'orario della sua partenza da Seoul!
Desiderava ardentemente salutarlo e vederlo per un'ultima volta e, il non poterlo fare, gli stava per procurare una crisi isterica.
Ora come ora voleva solo piangere ed urlare fino a farsi mancare il fiato. Voleva sfogarsi, lanciando cose contro alle pareti, rompendo ogni cosa gli capitasse tra le mani.
Per calmarsi, decise quindi di scendere al piano inferiore e di prepararsi qualcosa di caldo. Magari una camomilla o un tea.
Si diresse verso la cucina, con passo strascicato ed il morale sotto le scarpe e si riempì una tazza con dell'acqua bollente.
Il piccolo e dolce Kookie passò il resto della sua giornata al piano inferiore, ingurgitando quantità spropositate di camomilla mentre guardava fuori dalla finestra del salotto.
Il suo sguardo era triste e le guance lievemente umide, la mancanza del biondo lo stava già distruggendo.
L'attenzione di Jungkook venne catturata da una penna sul tavolino di fronte al divano, la prese tra le dita e cercò con lo sguardo un foglio di carta.
Non appena lo trovò, tolse il tappo alla penna e, tentennando leggermente, iniziò a scrivere. Aveva bisogno di parlare con il suo migliore amico.

Hey Hobi, mi sono innamorato.
Il suo nome è Taehyung, Kim Taehyung. Te ne ho mai parlato?
Sai, ora se ne è andato e forse non tornerà più. Non so se sia già partito, credo di sì. È andato (sta andando) in America, proprio come volevi fare tu. Buffo il destino, eh?
Entrambi avete preso un aereo, entrambi siete volati via da me. Mi avete voltato le spalle.
Lui, al contrario di te, lo ha preso per non tornare. Vuole lavorare là, Hobi. Vuole farsi una vita in America.
A me ha detto che - prima o poi - tornerà, tornerà per il sottoscritto. Ma lo dubito fortemente, inizio a credere che le sue fossero soltanto bugie per...farmi stare tranquillo, ecco. Non tornerà mai, proprio come te.
Anche se in verità tu volevi tornare, Hoseok. È questa la differenza tra voi.
Se non fosse stato per quell'incidente probabilmente ora saresti qui, con me. Magari a consolarmi, facendo qualcosa di incredibilmente stupido con l'unico scopo di farmi ridere.
Non riuscirò mai a perdonarti per essere morto, amico mio. Avevi una vita davanti, c'era il ballo e le audizioni che tanto desideravi fare.
C'ero io.
Io, che avevo ancora il tremendo bisogno della tua presenza nella mia vita, così come ne avevano bisogno Jimin, i tuoi genitori e tua sorella. Hai lasciato un vuoto immenso ad ognuno di noi. Lo capisci, vero?
Comunque, mi dispiace non essere ancora venuto a trovarti. È passato più di un anno ormai.
Ma è ancora troppo difficile per me, non riesco a rendermene conto. Ci sono alcune volte che spero sia tutto un brutto sogno. Spero di risvegliarmi nel mio letto, a Busan, e di trovarmi un tuo messaggio del buongiorno. Ma non è così, non andrà mai così. Non ci sei più, Hobi.
Ed ora sto perdendo nuovamente una persona fondamentale, per me. Sto perdendo lui.
Colui che amo più di me stesso, che è riuscito a ridarmi il sorriso dopo mesi di solitudine e sofferenza. Mi ha fatto stare bene, mi ha reso felice. Perché ora deve spezzarmi il cuore in questo modo?
Ho appena guardato fuori dalla finestra, il sole sta tramontando e il salotto è completamente invaso dalla luce rossastra del tramonto, è la cosa più triste che abbia mai visto. Mi sento così solo in questa casa irrimediabilmente vuota.
Voglio solo dormire, sai? Mi sento così stanco ed assonnato...
Gli occhi mi bruciano e la testa sembra esplodermi, ho versato un sacco di lacrime oggi. Probabilmente è per questo.
Non sono cambiato più di tanto, da come puoi notare. Continuo a piangere per tutto, che pena.
Ritornando alla stanchezza, credo andrò in camera. Quando sono nella mia camera da letto mi sento come se Tae fosse ancora qui. Mi illudo sia solo al piano inferiore (o in bagno) ed aspetto solo di sentirlo salire e vederlo aprire la porta, per poi fiondarsi sul mio corpo.
E sì, andrò al piano superiore. Lo aspetterò.

Kookie, molto lentamente, si alzò dal divano e salì al piano di sopra. Tornando in camera da letto.
Si stese sulle lenzuola candide e riprese tra le mani le fotografie che Taehyung portò con se la sera prima.
Riuscì a guardarne solo un paio, prima che le palpebre iniziassero a risultare piuttosto pesanti per poi abbassarsi senza che il moro se ne rendesse conto.
Pochi minuti più tardi - mentre il suo telefono vibrava leggermente - Jeon Jungkook cadde in un sonno profondo.

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