Chapter 19

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Hyung, sono passati quasi tre anni dalla mia ultima lettera e, oggi, ho finalmente deciso di scriverti il mio addio. Rimando questa cosa dal giorno successivo alla mancata partenza di Taehyung, sai?
'Lo faccio domani' mi ripetevo in continuazione. Quelli che pensavo sarebbero stati giorni si tramutarono in settimane, mesi interi...anni.
Voglio solo andare avanti, Hobi. Voglio finalmente voltare pagina. Sono pronto a farlo.
Ciò non significa che mi dimenticherò di te, non è assolutamente possibile.
Non ho mai smesso di pensarti, neppure per un attimo. Non hai mai smesso di mancarmi, il vuoto che hai lasciato è ancora qui, è sempre presente e non sarà mai riempito da nessun altro.
Più volte ti ho ripetuto quanto tu sia importante per me, lo sei ancora. Anche se non sei più fisicamente al mio fianco, anche se non posso più parlare con te.
Tu sarai sempre il mio unico e solo migliore amico, Hoseok. Non scordarlo, mai.
Non ti racconterò tutto ciò che è successo in questo 'lunghissimo' periodo di tempo ma solo le cose più importanti, ciò che vale la pena raccontare.
Inizio con il dirti che i miei genitori non hanno mai accettato la mia omosessualità e, di conseguenza, nemmeno la mia relazione con Taehyung. Questo non mi è mai importato più di tanto, avevo lui ed ero felice così.
Loro non volevano un figlio come me? Bene, non era un problema mio, se ne sarebbero fatti una ragione.
Non sarei mai cambiato per dar loro il contentino. Glielo dissi e, subito dopo, venni cacciato di casa.
Non parlo con loro da allora, a febbraio saranno due anni. Immagino non vedessero l'ora di farlo, non mi hanno mai cercato. È possibile dimenticarsi completamente dell'esistenza del tuo unico figlio? A quanto pare è possibile: non ho mai ricevuto una chiamata, nessun messaggio. Il nulla più assoluto.
È scontato dirti da chi andai a vivere, vero? La convivenza non era come mi aspettavo.
Era tutto così strano, non ero abituato a vederlo così tanto.
Ovviamente ci sono stati parecchi litigi ma, il più delle volte, la motivazione era una cazzata.
In ogni caso, la vita reale non è un film, Hobi. Noi soffriamo sul serio, moriamo sul serio e ci lasciamo sul serio. Raramente abbiamo il nostro lieto fine, non siamo in un libro, non siamo in uno stupidissimo film.
Proviamo vere emozioni, non abbiamo alcun copione da seguire.
Pensavo di essere sul serio innamorato di Kim Taehyung - immagino che questo tu lo sappia più che bene - ma, durante il mio ultimo anno di scuola, iniziai ad avere dei ripensamenti.
Tutto era diventato scontato e, a tratti, noioso. Tornavo a casa e lui mi aspettava sempre con un grande e dolcissimo sorriso, pronto a baciarmi sulle labbra. Mangiavamo qualcosa, io andavo in palestra e lui parlava di lavoro al telefono (fa sempre il modello), ci ritrovavamo alla sera per cena, un film in salotto ed infine a letto. Ogni giorno era la stessa storia.
Iniziai a desiderare qualcosa di diverso, volevo sperimentare altro. Ero giovane e ne avevo tutto il diritto, no?
Guardavo costantemente gli altri ragazzi, paragonandoli a Tae. Quest'ultimo è sempre stato semplicemente bellissimo, perfetto. Mentirei se dicessi di aver pensato - anche solo per un secondo - che qualcuno fosse più bello di lui. Taehyung è la personificazione della perfezione.
Ma io, tutta questa perfezione, me la meritavo? Mi sentivo così in difetto, Hobi.
Tae mi amava così...tanto. Come potevo avere dei dubbi riguardo i miei sentimenti? Come potevo desiderare di fare certe cose con qualcun altro?
Prima di chiedergli quella fatidica pausa volevo farlo disinnamorare, almeno un poco, del sottoscritto.
Diventai gradualmente più freddo, nei suoi confronti. Lui, d'altro canto, notò subito il mio cambiamento. Vedere quell'espressione amareggiata sul suo volto mi fece star male, l'idea che stesse soffrendo a causa mia mi distruggeva.
Provò a mascherare il dolore, comunque.
Quando mi divincolavo dalle sue strette, mi sorrideva con la solita dolcezza che lo caratterizza. Un paio di volte notai i suoi occhi inumidirsi ma, le lacrime, venivano immediatamente ricacciate indietro. Come se nulla fosse successo.
Quando, dopo aver fatto l'amore (o era solo sesso?) mi alzavo dal letto - chiudendomi in bagno per ore o uscendo con Jimin - lasciandolo da solo tra le lenzuola, lui, deluso e tremendamente triste, riversava le proprie lacrime sul cuscino. Ogni sera era sempre più umido.
Mi sentivo un mostro e odiavo approfittare della sua bontà in quel modo, vivevo ancora a casa sua (lui la considerava nostra ormai) e non contribuivo in alcun modo nelle spese. Lavorava solo lui e mi pagava pure l'abbonamento della palestra, oltre che tutto il resto. Ero una sanguisuga, Hobi.
Dormivo nel suo letto, usavo i suoi soldi, mangiavo il suo cibo e non gli davo più l'amore che tanto agognava dal sottoscritto.
Voleva essere amato da me, di nuovo.
Il mio ragazzo non era più felice, prosciugai da quel corpicino tutta la felicità che possedeva. Mi reputavo una merda.
Nonostante tutto lui continuava a sorridermi, continuava ad amarmi. Non lo meritavo, affatto. Taehyung era sprecato, con me.
Questa situazione durò sei mesi. Una sera, Tae esplose.
Quel giorno non tornai a casa, uscii con un ragazzo della mia scuola. Non ho mai tradito Taehyung, Hobi. Puoi stare tranquillo, non sono così pessimo.
Lui mi aspettava in cucina, era abbastanza nervoso considerando che evitai di rispondere ad ogni sua chiamata o messaggio.
Appena entrai in casa, lui mi si avvicinò.
Sussurrò un 'dove sei stato?' stringendo con forza il piatto che teneva fra le mani, smettendo così di asciugarlo.
Non gli risposi, alzai soltanto le spalle, limitandomi a fissarlo.
Il silenzio tra noi non durò poi molto, lasciò ricadere le proprie braccia lungo i fianchi, mollando la presa sul piatto. Si infranse sul pavimento.
Dai suoi occhi, subito dopo, iniziarono a sgorgare una quantità infinita di lacrime.
Mi disse che non ce la faceva più, che quella situazione lo stava distruggendo.
Volevo confortarlo e fargli sapere che lui, con me, non aveva sbagliato assolutamente niente. Che il problema ero io, non lui. Ma, dalle mie labbra, non uscì niente di simile.
"Non credo di amarti, Taehyung. Voglio una pausa ed ho deciso di andarmene da qui, in questi mesi ho cercato un lavoro...inizierò lunedì. Starò da Jimin per un po', scusami"
La mia risposta lo ferì, tantissimo.
Con quelle parole, con quella richiesta, feci a pezzi il ragazzo che avevo di fronte.
Tae abbassò ogni sua barriera, quella sera. Si dimostrò incredibilmente vulnerabile mentre singhiozzava contro alla parete e, la mia voglia di stringerlo o fermare quelle lacrime era immensa. Non potevo farlo però. Dovevo andarmene al più presto da quella casa, non potevo cedere.
Da quel giorno sono passati cinque mesi e ora vivo con Jimin, come già accennato ho trovato un lavoro, quindi posso contribuire alle spese.
Per quanto riguarda il piccolo Park, lui e Yoongi continuano a stare insieme e sono incredibilmente felici (stessa cosa Namjoon e Jin).
Yoongi non mi parla più di tanto, è piuttosto arrabbiato con me per la storia di Taehyung. Anche Jimin non ha apprezzato ciò che ho fatto ma, almeno, si comporta in un modo civile nei miei confronti. Non ne faccio un dramma, so che hanno ragione. Lo so bene.
Comunque, Jimin ogni tanto si lascia sfuggire qualche dettaglio sulla salute del mio ex e...le ultime notizie mi hanno un po' destabilizzato, ecco.
Ha detto di averlo visto di recente e che, a quanto pare, è felice.
Ora, di fronte ad una notizia simile dovrei essere contento, giusto? Allora perché continuo egoisticamente a pensare che avrei preferito saperlo infelice?
Sono giorni che mi chiedo se si sia già scordato di me, non riesco ad accettarlo.
In questi mesi sono stato con un paio di ragazzi, era qualcosa di occasionale. Niente di serio, zero sentimenti in sostanza. E non mi è piaciuto, per niente.
Non facevo altro che pensare a lui, Cristo.
Questi mesi di lontananza mi hanno fatto capire quanto io sia stato stupido, un vero idiota. Solo in questi mesi sono riuscito a comprendere quanto lui sia in realtà importante, per me. Cosa provo realmente nei suoi confronti.
Tutta quella quotidianità mi aveva confuso, il mio era solo un capriccio. Volevo provare un pizzico di libertà ma...è stato tutto un errore. Ora mi manca, tremendamente. Non so cosa darei per riaverlo indietro, per tornare a stringere quel corpo contro il mio.
Come ho potuto essere così stupido? Mi mancano le sue labbra, i suoi occhi, la sua pelle, il suo profumo, il suo corpo, la sua pessima cucina. Mi manca tutto di lui, ogni sua minima sfaccettatura.
Non riesco a togliermi dalla testa il suo sorriso. Ci credi se ti dico che passo ore a fissare il suo numero in rubrica? Indeciso se chiamare o meno, alla fine non lo faccio mai.
Perché, anche se ora mi sono reso conto di amarlo, non basta. È tardi, troppo tardi.
Dovevo rendermene conto prima, Hobi. Non dovevo trattarlo in quel modo, non dovevo farlo piangere così tanto, ferirlo. L'ho fatto a pezzi, diamine!
Non lo merito, affatto. È meglio che gli stia lontano, vero?
Senza di me starà meglio, giusto? È già felice, con qualcun altro.
Anche se spero che Jimin si sia sbagliato o che mi stia mentendo. Potrebbe mai mentirmi? Non credo. Alla fine è l'unico a sapere ciò che ho 'scoperto' in questi mesi, continua a dirmi di rifarmi avanti. Di scrivergli.
Ma se si è già trovato un altro, che senso ha?
Vorrei che non fosse troppo tardi, vorrei poter avere un'altra occasione.
Vorrei che tu fossi fiero di me, ma so che non lo sei.
Questa è la mia ultima lettera, Hobi. Ora smetterò di scrivere e sistemerò questo foglio di carta stropicciato in una scatola, la sigillerò per bene.
Ho intenzione di venirti a trovare, così da lasciarla vicino a te. Dopo tanto vedrò il tuo viso...anche se in fotografia.
Mi manchi, ti voglio bene e scusami. Per tutto.
Vorrei essere una persona migliore, sia per te che per Taehyung.
Ci rivedremo ancora, un giorno.
Con affetto, Jungkook.

Il corvino smise di scrivere e rilesse il tutto prima di piegare il foglio ed inserirlo all'interno di una scatola blu, appoggiata sul letto.
Dopodiché si preparò per uscire, indossando una semplice felpa bordeaux e dei ripped jeans neri. Si truccò appena, passandosi una mano tra i capelli ed uscì dalla casa di Jimin.
Jungkook lanciò un'occhiata allo schermo del proprio telefono, guardando l'ora. Era in ritardo per lavoro, ovviamente.
Iniziò quindi a correre a perdi fiato, schivando a fatica una vecchietta che si era piazzata nel bel mezzo del marciapiede. Durante questo movimento, sfortunatamente per lui, inciampò sui propri passi...finendo dritto dritto contro un povero malcapitato, entrambi si ritrovarono stesi a terra, l'uno sopra l'altro.
Oh scusami, i-io...sono inciampato, ecco
Balbettò il bel moretto, alzando lo sguardo verso il volto della persona che disgraziatamente aveva appena investito. Gli si bloccò il respiro, non poteva crederci.
Ho una specie di déjà vu
Mormorò una voce roca che, il piccolo Kookie, conosceva piuttosto bene.

Ho una specie di déjà vuMormorò una voce roca che, il piccolo Kookie, conosceva piuttosto bene

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Notes  «Taekook»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora