Chapter 14

730 57 89
                                    

Ciao Hobi. È successo un tremendo disastro.
Ho avuto un'interessantissima conversazione con mamma e papà, stanotte. Una di quelle che non vorresti mai fare perché fin troppo imbarazzanti o...beh, perché sai già come funzionano certe cose. Hai capito che intendo, vero?
A parte che, come già detto, sono cose che ad una certa età già sai. Ho diciotto anni, non sei. Non sono un bambino, se ne sono accorti solo ora che sono cresciuto?
Poi ho scoperto che, mentre ero impegnato sui banchi di scuola, hanno curiosato nella mia camera trovando la scatola di preservativi - mezza vuota tra l'altro - che Tae ha scordato l'ultima volta che è stato qui, quindi ieri pomeriggio.
Ovviamente mi sono infuriato con loro, sono cose mie ed erano nella mia stanza. Loro che diritto avevano di metterci il naso? Stiamo parlando della mia fottuta privacy!
Mia madre si è difesa dicendo di essersi allarmata (addirittura?) dopo aver notato sul mio collo delle 'macchiette molto sospette'.
Sono solo succhiotti, Hobi. Non ho alcuna malattia della pelle.
In ogni caso, stavo per tornarmene in camera mia ma, prima che potessi salire al piano superiore, mia madre mi saltò sulla schiena, assalendomi. Mi urlò poi all'orecchio, con quella sua vocina dannatamente fastidiosa, chi è la strega che ha violato il mio bambino?
E ti giuro, hyung. Non so cosa mi sia preso.
Ho rovinato tutto.
Forse ero troppo arrabbiato, non lo so. L'unica cosa di cui sono certo al cento per cento è quella di aver risposto alla sua domanda con: Kim Taehyung.
Mia madre mi lasciò all'istante, facendomi voltare. Erano entrambi bianchissimi in volto, sembrava quasi che avessero visto un fantasma.
Mi chiesero se c'era qualcosa che dovevano sapere riguardo me e "quel tipo".
E ormai il danno l'avevo già fatto, Hobi. Ho ammesso apertamente di essere gay, di avere una relazione con Tae e di amarlo con tutto il mio cuore. Mi sono sentito subito più leggero, sai? Stavo quasi bene. Il quasi è perché avevo troppa paura per gioire. Avevo paura della loro reazione.
Ero preparato ad una loro arrabbiatura, delusione, pianto o qualsiasi altra cosa. Invece? Ed invece erano 'solamente' incapaci di accettare, di accettare me e la mia omosessualità.
"Sei ancora troppo giovane per sapere cosa vuoi" iniziò mia madre, raggiungendo il marito.
"È perché non hai ancora incontrato la ragazza giusta, sii paziente" aggiunse, per poi zittirsi e dar spazio a mio padre.
"Tutto ciò che provi, o meglio, credi di provare è solo una fase e passerà presto. Deve passare presto. Non lo voglio un figlio che se la fa con gente del suo stesso sesso, che è questa nuova moda? Che schifo" questo non me l'aspettavo, dico sul serio. Avevo sempre reputato mio padre un uomo piuttosto intelligente ma, a quanto pare, mi sbagliavo.
Non riuscivo poi a concepire il fatto che non mi rispettassero abbastanza per...credermi. Mi hanno fatto sentire così sbagliato.
Ma la sai una cosa, Hobi? Problemi loro. Ho appena inviato un lungo messaggio a Taehyung, spiegandogli filo e per segno ciò che è successo. Ora sta venendo qui, devo lasciarti. Scusami.
Comunque posso dire solo una cosa: Taehyung sarà una fase molto lunga.

Proprio in quel momento il corvino sentì uno strano rumore. Si guardò subito attorno, cercando di capire da dove provenisse.
Puntò lo sguardo verso la propria finestra e notò un piccolo sassolino colpirne il vetro, si alzò all'istante, precipitandosi ad aprirla.
Era ora...
Borbottò una figura seduta tra i rami di un albero, facendo dondolare le gambe magre.
Scusa, non pensavo fossi già qui. Perché sei su quell'albero? Scendi subito, potresti cadere
Sussurrò Jungkook preoccupato, sedendosi sul cornicione della finestra.
Ai suoi ordini, principino
Ghignò il maggiore, saltando giù dai rami su cui - fino a pochi secondi prima- era seduto.
Kookie, spaventato dalla mossa improvvisa dell'altro ragazzo, si lasciò sfuggire un piccolo urletto. Si comprì immediatamente la bocca, guardandolo male.
Fortunatamente era atterrato completamente illeso e, soprattutto, in piedi.
"Era un gatto? Come ha fatto..." si chiese subito il più piccolo, guardando con incertezza verso il basso.
Piccolo, salta. Ti prendo al volo, promesso
Taehyung sorrise al minore, sperando di avergli trasmesso la sicurezza necessaria per saltare.
Jungkook, sentendo quelle parole, iniziò a strizzare gli occhi, lasciandosi cadere verso il suolo. Si stava già preparando a sentire il duro impatto con il terreno quando, un paio di braccia discretamente muscolose lo accolsero tra loro, una mano andò subito ad accarezzargli dolcemente i capelli.
Inspirò a pieni polmoni il profumo del suo Tae, lasciandosi poi cullare dal tepore emanato dal corpo del biondino.
Grazie Ta...oh, le hai indossate!
Il più piccolo sorrise, notando le lenti azzurre ai suoi occhi. Il suo Taehyung era la perfezione.
So che ti piacciono molto, quindi ho pensato di indossarle. Contento?
Jungkook annuì all'istante, accoccolandosi al petto del maggiore.
Andiamo, Tae? Non mi importa dove, mi basta allontanarmi da qui per un po'
Sussurrò il moro, sfregando la guancia contro al maglione dell'altro. Alla fine, l'importante era stare con il ragazzo che amava. Tutto il resto non contava.
Va bene, piccolo. So già dove portarti
Taehyung afferrò la mano del più piccolo ed insieme si avviarono verso l'auto del biondo, parcheggiata poco distante.
Adoro la tua auto! È così comoda
Squittì Kookie, fiondandosi sul sedile del passeggero per poi reclinarlo.
Tae si sistemò alla guida, lanciandogli una veloce occhiata. Un sorrisetto malizioso gli increspò immediatamente le labbra rosee.
Eh sì, entrambi sappiamo perfettamente quanto comoda possa risultare questa auto. Soprattutto in determinate situazioni, dico bene?
L'altro annuì e socchiuse gli occhi, iniziando a rilassarsi.
Aspettò che il più grande partisse prima di far scivolare una mano sulla sua coscia, accarezzandola e stringendola leggermente. Un risolino gli sfuggì dalle labbra appena percepì il corpo che tanto bramava irrigidirsi sotto al suo delicato tocco. Alzò quindi con pigrizia le palpebre, portando tutta la sua attenzione sul rigonfiamento del suo compagno.
Dove stiamo andando, TaeTae?
Chiese con finta innocenza, avvicinandosi ulteriormente a lui. La delicata manina del corvino saliva sempre di più, facendo impazzire il povero Taehyung.
A casa mia

 A casa mia

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Notes  «Taekook»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora