Capitolo 27

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Sasuke;
Eravamo in viaggio verso Brighton, e quel viaggio sembrava interminabile. Nella mia testa frullavano molte idee, di cui la maggior parte non erano piacevoli.
Con me in viaggio c'erano Naruto, Neji, Shikamaru e Kakashi.
Ero così immerso nei miei pensieri che tutto quello che dicevano mi sembravano solo uno stupido balbettio.
- Non ti preoccupare Sasuke la ritroveremo, Sakura è una ragazza forte.
Mi disse Naruto.
Quasi non un tono pietoso, anche lui non voleva darlo a vedere, ma pensava al peggio.
Io sapevo benissimo che Sakura era una ragazza forte ma è normale aver paura.
Tua moglie incinta viene rapita e portata chissà dove, chi uomo non avrebbe paura?
Ma fa male. Fa male come un pugno nello stomaco, e il dolore non passa.
Se non fossimo arrivati in tempo, o peggio...
Non volevo pensarci o meglio ripensai al sogno che feci quando andai a Dublino con Kakashi.
Le mani di Madara su Sakura...quel pensiero mi tormentava...
Un pensiero osceno percorreva la mia mente un milione di volte, cosa poteva mai farle ? E il bambino? Pensieri che non sparivano neppure con la più grande forza di volontà.

Madara;

Quel bastardo di Sasuke aveva rubato tutti i documenti...
-MADARA come facciamo adesso? io lo sapevo non dovevo affidarti i documenti!

Mi urlo Mikatu...non sopportavo più quella donna, desideravo tanto ucciderla.

-Zitta! Ho trovato...se Sasuke ha rubato i nostri amati documenti, noi rapiremo la sua cosa più preziosa...Sua maglie.

-Si ma come? Quei due sono troppo furbi...abbiamo già tentato svariate volte di ucciderli o fare altro...ma abbiamo sempre fallito miseramente!

Mi disse Mikatu, allibita.

-Ci penserà mio figlio Obito...Mikatu non sei contenta? Tra poco rivedrai la tua amata figlia.

-Sarà un piacere questa riunione di famiglia.
Le rinfaccerò anche il mancato invito al matrimonio.

Il viaggio verso Brighton fu interminabile. Non sopportavo più Mikatu, ma per amore dei soldi l'avrei sopportata per tutta la vita.
Scendemmo dalla carrozza ed ad attenderci c'era mio figlio.

-Obito come è andato il piano?

-Padre meglio del previsto, quello sciocco di Itachi non ha potuto far niente.

-Meglio così...

-Lei dove si trova adesso?!
Chiese Mikatu irrequieta.

-Si trova nella soffitta...

Non diede neppure il tempo di far terminare la frase ad Obito, che corse subito via.

-Padre...Mikatu sta diventando un ostacolo...

-Lo so Obito, non ti preoccupare...dopo questa sera non sarà più un problema...

Mikatu stava mettendo a rischio tutto quello per cui avevo lavorato, in anni e non potevo rovinare tutto quanto.

Mi avviai verso la nostra camera da letto.
Sapevo già che la porta era aperta. Mikatu non era il tipo da chiudere a chiave, era talmente spaventata dal rimanere chiusa dentro che ladri e assassini per lei passavano in secondo piano. Bastava abbassare la maniglia dolcemente, avendo cura che non emettesse il minimo cigolio. Dopodiché entrai nella camera da letto, buia come la pece, dove nessuno che non conoscesse la stanza palmo a palmo non avrebbe saputo muoversi senza inciampare nella cassapanca, nel secrétaire, o nello sgabello della toeletta. Nessun'altro se non io poteva camminare, più silenzioso delle zampe di un gatto, sul morbido tappeto persiano, fermarsi prima di incontrare la prima colonnina del letto, fare altri tre passi a destra, con l'odore aspro delle cortine nel naso, fermarsi di nuovo. Incontrare con le dita l'orlo della cortina. Scostarlo piano, un centimetro alla volta. Ora sentivo il respiro di Mikatu addormentata. Presi la boccetta dalla tasca, svitai il minuscolo tappo, e con il dosatore feci scivolare tre gocce tra le labbra. Il respiro continuò per circa un minuto, poi si udì un piccolo suono strozzato. Poi il silenzio.
Per sicurezza presi un piccolo pugnale e incisi un taglio che copriva tutta la gola. Non emise nessun genito, poiché era morta già in precedenza per le gocce di cianuro.
Non ero mai stato amante dei veleni, ma Mikatu si seritava un morte dolorosa, anche se era morta velocemente, il cianuro paralizza il corpo per pochi istanti prima della morte, che non avviene immediatamente. Quindi quando ho inferto la pugnalata finale, Mikatu era ancora cosciente dell'ambiente circostante, solamente era paralizzata.
Presi il cadavere che si stava raffreddando molto velocemente e lo posai nell'armadio.
Chiamai velocemente Obito e lo informai dell'accaduto.

-Obito io mancherò un paio di ore, il tempo di recupero il materiale per nascondere il corpo, poi ci occuperemo di Sakura.

-Va bene, padre...non si preoccupi.

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