Mi sveglio prima di tutti, il sole ancora sta sorgendo e non so cosa fare.
Cerco di rimettermi a dormire in centomila posizioni, ma niente.
Ho paura di svegliare gli altri, così cerco di stare buona a guardare il soffitto.Ripenso a tutto. A lui, soprattutto.
So che ha un cuore, so che non è solo un mostro. Oggi andrò da lui a parlargli. Con calma, e soprattutto senza farlo arrabbiare.
Voglio assecondarlo ma anche spiegargli tutto quanto, o magari solo parlare, ecco.Sento qualcuno muoversi.
Credo sia Beverly.
La vedo mettersi seduta, e poi girarsi a guardarmi.
Mi fa un cenno con la mano in segno di saluto, così ricambio, poi si guarda intorno.
Cerca di allungarsi col braccio, in modo da fare il minimo rumore, per prendere un blocchetto e una matita che stavano oltre i cuscinoni.Poi scrive qualcosa.
Me lo porge, insieme alla matita.
'A cosa stavi pensando?'Così prendo e scrivo:
'A Pennywise... :('
E glielo ripasso, creando una specie di chat.'Di nuovo?'
'Si...'
'Credo che tu ti sia... lo sai, no?'
'Innamorata, dici?'
'Beh credo di sì... tu che dici?'
'Bo...'
'Quindi può essere?'
'Si può essere...'
'Scusa ma... non ti fa strano?'
'Un po' , ma mi vuole bene lo so...'
'Che? Non è che ti sta usando??'
'No, credo sia sincero. Me lo sento.'
'Se lo dici tu...'
'Non lo so ma mi ha trattato bene fin dal primo giorno in cui sono arrivata... ci siamo pure baciati...'
'ODDIO.'
'Credi sia sbagliato?'
'Non saprei... è comunque un essere che vive nelle fogne e che ha ucciso miliardi di bambini... questo lo sai pure te.'
'Si, ma lo amo.'
'Ti metterai nei guai.'
'Lo so. Ehi, ti posso fare una domanda?'
'Tipo?'
'Ma, voi state cercando di ucciderlo, non è così.'
'È così. Ma sai anche te che lo stiamo facendo per una buona causa.'
'Non... avete mai provato a dargli una possibilità?'
'Ma cosa dici?! Sarà pure carino con te, ma di noi vuole solo la nostra carne e il nostro sangue.'
'Immagino.'
'Ma non ti sembra strano che ti abbia spaventato nel bagno, ieri sera, se veramente ti vuole bene?'
'Abbiamo avuto una discussione.'
'Assurdo.'
'Lo penso anch'io.'
'Quindi?'
'Quindi niente. Credo che la cosa migliore sia parlarci.'
'Ok, ma stai attenta.'
'Ok, più tardi allora ti scriverò.'
'Certo.'
Aspe ma cosa facciamo con questo blocchetto?''Dallo a me, strapperò i fogli più tardi e poi glielo ridarò.'
'Ok.'
Io e Beverly ci lanciamo uno sguardo d'intesa, poi mi ridà il blocchetto.
Lo nascondo sotto la maglietta e con passo felpato esco dalla stanza insieme a lei.I genitori di Richie non sono ancora tornati. Credo torneranno verso il pomeriggio.
Scendiamo le scale.
Prendo il mio zaino e ci metto il blocchetto, badando bene a nasconderlo tra la mia roba.
<Ci cambiamo qui?> chiedo a bassa voce.
<Ok.> e iniziamo a sfilarci il pigiama.
Vedo che abbiamo dormito entrambe con il reggiseno. Mi sento osservata. So che c'è qualcuno nel salone, oltre a Beverly, che ci osserva.
Subito penso ai ragazzi, così esamino le scale.
Ma non c'è nessuno.Subito ci mettiamo i vestiti: io una semplice maglietta bianca e scritte nere e un jeans verde militare lungo strappato alle ginocchia, visto che fa un po' fresco, oggi; mentre lei un jeans anch'esso verde corto con le bretelle e una maglietta rossa bordò.
<Non credi di esserti vestita un po' leggera oggi?> chiedo ridendo.
<Nah, io ormai sono abituata agli sbalzi termici di Derry.> risponde divertita.
Mi infilo le mi solite Converse e sono pronta.
<Ragazze, già sveglie?> chiede con un grosso sbadiglio Stan, seguito dagli altri che a loro volta si stiracchiano.
<Veramente... si.> affermo lanciando un'occhiata a Bev, e mi regge il gioco.
<La madre l'ha chiamata e deve andare. L'accompagno.>
<Va bene.> conclude Richie.
<A presto ragazzi!> salutiamo un coro e ce ne andiamo.
Camminiamo un pezzo a piedi, prima di arrivare a casa di Bev.
<Ciao Beverly!> la saluto <Poi ti scrivo!>
<Ovvio. Ciaooo!>
Vado verso la casa di Neibolt Street. Sono un po' agitata, ma felice.
"Sono davvero un mostro?"
Queste parole mi risuonarono in testa per tutto il tragitto, come se io fossi Pennywise...
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~MINE~ {Pennywise}
Fiksi Penggemar"Benvenuta a Derry!" Prendo il mio pennarello nero e scrivo: "Chi sei?"poi lo rispedisco all'interno del tubo di cemento. Un'altra palloncino mi si avvicina: "La tua paura"