~I SAW HIM~

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<Che facciamo?> chiedo a Penny, che è rimasto umano nonostante sia a casa sua.

<Non so te, ma io ho un certo languorino.> dice lanciandomi un'occhiataccia, che mi fa venire i brividi, ma poi capisco di non essere io il suo prediletto pasto, oggi. Ma, in fondo, tiene a me, no?

Si affaccia alla finestra, osservando il cortile.
Poggia le sue mani sul polveroso davanzale che la incornicia.

Ad un certo punto vedo un bambino correre con la sua bici davanti alla casa. Lo seguo con lo sguardo fino ad un'altra finestra.

<Penny... non dirmi che...?> domando, ma non sento nessuna risposta. Gli lancio un'occhiata ma vedo solo una semplice finestra.
"Oh mio dio..." penso immaginando che quel povero bambino abbia chiuso gli occhi per sempre.

Un urlo. Di un bambino.

Non volevo andare a controllare, ma osservavo lo stesso quel cortile, dove poco fa c'era il bambino.
Il mio sangue si fece gelido quando vidi un braccio volare proprio nel punto in cui stavo guardando, accompagnato da litri di sangue.

Mi volto dall'altra parte e mi metto una mano sulla bocca per non vomitare, ma l'istinto è più forte di me e corro al piano di sopra della casa, proprio dove c'è il bagno.

Finito di vomitare, scendo le scale e mi dirigo in salotto. Dio solo sa cosa sia successo a quel povero bambino, e anche Pennywise, naturalmente.

Apre la porta di casa. È tornato alla sua forma di clown.

<Diciamo che per ora possa bastare.> dice leccandosi le labbra rosse.

<Che hai fatto a quel povero bambino?!> chiedo col sangue ancora gelido.

<Beh, perché non lo chiedi al mio stomaco?> dice massaggiandosi la pancia.
Lo guardo male.

<Che c'è? preferivi forse> dice ritrasformandosi in umano <Bill?>

<È il tuo nome da umano?> chiedo un po' delusa.

<Che c'è?! Non ti piace? Beh sappi che è questo e questo mi tengo.> dice facendo il muso lungo.

Non ha più il viso coperto di sangue. "Che se lo sia leccato via dalla faccia? Con quella lingua credo che sarebbe possibile..." penso.

<Ora dovresti tornare a casa.> dice con gli occhi un po' tristi e mordendosi il labbro inferiore, con lo sguardo fisso sul pavimento.

<No aspetta!> dico, abbracciandolo <Voglio stare un po' con te, prima.>

<Ma se ci sei stata tutt'oggi!> mi "rimprovera" con una risatina nervosa.

<No ancora un po'.> dico, stringendolo sempre di più.
Sento la sua figurata ingrossarsi.
Lo guardo negli occhi e vedo che è ritornato un clown.

<Va bene.> dice prendendomi in braccio <Ma solo per un altro po'.>
Sento che mi sta dondolando, come quando le mamme vogliono far addormentare i figli.

Sono rilassata e chiudo un po' gli occhi.
<Ti amo, piccola mia.> dice baciandomi sulla guancia tante volte.
Gemito come per dire "anche io" e mi lascio cullare dalle sue braccia.
<Sei proprio una brava bambina.> dice, infine, ma le sue parole giungono ovattate al mio orecchio.

Mi sveglio credo dopo una mezz'oretta. Sono sempre in braccio a lui e mi sta cullando, proprio come quando mi sono addormentata.
<Ben svegliata.> dice poggiando le sue labbra sulle mie.
"Adoro addormentarmi con lui, sentire le sue braccia che stringono i miei fianchi e le sue labbra sulle mie."

<Anche a me.> dice tranquillo.
Mi stropiccio gli occhi e lui mi poggia delicatamente sul pavimento.
<Credo di dover andare.> dico poi <Ma tranquillo, tornerò domani.>
<Va bene. A domani, Jenny.> saluta mentre io esco dalla porta di casa, tra uno sbadiglio e l'altro.

Vedo in lontananza un gruppo di ragazzini picchiare... Ben!

"Oddio, cosa posso fare?!" penso allarmata.

Non ho tempo per pensare così mi fiondo verso i ragazzi, mentre sento le urla di Ben sempre di più.

<Lasciatelo stare!> urlo ai quattro bulli.
<Ah si?> interviene quello che sembra il capo del gruppetto <Sennò che fai, puttanella?> chiede provocandomi.
<Questo!> e gli tiro un pugno sul naso facendogli uscire il sangue.
Il ragazzo si fa indietro, ma poi ritorna verso di me con chissà quanta rabbia in corpo per quello che ho fatto, che a quanto pare sembrava un colpo inaspettato per lui.

Cerca di darmi a sua volta un pugno in faccia, ma mi scanso in fretta e il colpo non va a segno. Gli altri tre ragazzi ci guardano mentre tengono fermo Ben.
<Bah, lasciamo perdere.> dice il capo gruppo, che a quanto pare sembra essersi arreso. I ragazzi lasciano Ben che cade per terra distrutto.
<Non voglio mica perdere tempo con questa puttana!> continua poi sputando per terra.

<Ti fai difendere, eh, ciccione del cazzo?!> urla poi in faccia a Ben.
<Lascialo stare, coglione!> rispondo io parandomi davanti a Ben, che è rimasto a terra sanguinante.
<Sta zitta, o questa volta non la passerai liscia!> minaccia.
Poi si allontana con il suo gruppo di ritardati, lasciandoci soli.

<Ehi Ben!> dico aiutandolo a rialzarsi.
<Mio Dio Ben, stai sanguinando!> urlo notando delle ferite profonde nella sua pancia.
Lo faccio appoggiare sulle mie spalle e ci incamminiamo verso la farmacia di Derry.
<Come è successo?> chiedo per strada.
<Ho... ho visto... e poi mi sono messo a correre e poi.... loro... mi hanno preso...> dice tra molte pause.
<Aspe, aspe cosa?! Cosa hai visto?!>
<Un...>
<Un cosa, Ben?!>
<Un clown....>

~MINE~ {Pennywise}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora