Erano passate quasi tre ore da quando il padre di Jungkook gli aveva ordinato di studiare; il minore ovviamente non aveva fatto nulla di tutto ciò e aveva preferito passato il pomeriggio intero rivolgendo la sua attenzione solo a Taehyung. Il moro, infatti, preferiva di gran lunga ricevere del piacere dal biondo e dimenticarsi di qualunque cosa lo turbasse. Adorava il modo in cui le mani di taehyung lo accarezzavano, adorava tanto come lo stringesse a sè e come gli succhiava il collo con violenza ma allo stesso tempo con enorme sensualità. Sentire quelle grandi mani sul suo corpo, le mani fredde del demone che si poggiavano sulle sue natiche e le strizzavano, rabbrivire sentendo il suo fiato caldo sul collo era qualcosa di dannatamente eccitante e faceva sentire Jungkook sempre più duro sotto quei tocchi così erotici. Avrebbero continuato così all'infinito se non fosse per il padre del più piccolo; era un ostacolo fin troppo fastidioso e sopportare i suoi comportamenti era estremamente difficile per il moro che aveva un carattere particolare e profondo, un carattere che forse solo il diavolo riusciva realmente a comprendere. La situazione, già troppo tesa, poteva soltanto peggiorare.La porta si spalancò.
Jungkook era in piedi davanti alla finestra, Taehyung gli stava succhiando il collo mentre lui mugolava leggermente. Il rumore della porta fece sobbalzare il più piccolo che immediatamente si preoccupò di essere visto in quelle condizioni, non aveva nulla che potesse nascondere tutte quelle macchie rossastre sulla sua pelle. Fortunatamente il minore era in una parte della stanza che dalla porta non era visibile poichè l'entrata era nascosta dal muro. Un attimo per cercare di sembrare disinvolto, un secondo per cercare di calmare tutta quell'agitazione. Il cuore gli batteva troppo velocemente e degludì quando potè vedere il padre entrare e osservarlo attentamente. Si guardò intorno come per cercare i libri che suo figlio avrebbe dovuto aprire e i suoi occhi esprimevano pura rabbia.
"Cosa ti avevo detto prima?" gli chiese il padre con un tono di voce molto intimidatorio. "Rispondi! Che cosa ti avevo detto?!" gli chiese di nuovo alzando fin troppo la voce.
Suo figlio non si degnava nemmeno di rispondere e questo fece diventare suo padre veramente furioso. Si avvicinò velocemente e in modo autoritario gli spostò la testa per guardare tutti quei lividi.
"Cosa sono questi?! Bhe è così che passi il tuo tempo?!" Jungkook non voleva per niente ascoltare quelle urla. Le odiava.
"Se non esci nemmeno mi spieghi perchè cazzo hai tutti questi lividi?!" gli chiese l'adulto che lo fissava dritto negli occhi.Taehyung poteva soltando osservare. Non poteva intervenire in una situazione simile anche se avesse voluto. Quasi stringeva i denti trovando quel contesto così familiare, una circostanza che anche lui aveva in qualche modo subito.
Lo strattonava mentre cercava delle risposte che non avrebbe mai avuto.
"Lasciami!" diceva il moro alzando la voce.
"Sei una vergogna! Quest'anno verrai boc-ci-a-to! Lo capisci quanto grave è per il tuo avvenire o non ti interessa nemmeno questo?!" suo padre aveva perso le staffe.
"Io non voglio più andarci a scuola! Non mi interessa frequentarla ed è una mia scelta! Non potete obbligarmi!" disse il più piccolo che cercava in qualche modo di dire ciò che pensava.
"Stai buttando il tuo futuro all'aria! Per cosa poi?! Per fare il frocio?" sputò acido il padre che diceva quelle cose con una cattiveria tale da non potersi nemmeno definire un genitore. Il moro sentì formarsi un nodo enorme alla gola e non sapeva nemmeno più come rispondere.
"Hai passato il pomeriggio intero a non fare nulla! Sei vergognoso, non ripaghi nessuno di tutti i sacrifici che facciamo per te!" continuava a strillare troppo adirato. Jungkook ogni tanto posava lo sguardo sul demone che teneva la testa bassa mentre era appoggiato al muro. Quasi lo rassicurava vedere che Taehyung riusciva a capirlo e provare ciò che provava lui.
"Lasciami in pace!" continuava a ripetere il figlio. Lo disgustava più del dovuto sentirsi spingere e strattonare in quel modo; tutte le cose che l'adulto gli diceva in fondo non avevano importanza per lui però, il contesto stava cominciando a fargli perdere la testa.
"Non mi vuoi ascoltare? Bene" disse il padre che si guardò prima intorno per cercarlo e poi si diresse velocemente verso il suo zaino. Prese con violenza i libri all'interno di esso e li buttò sulla scrivania. Dopodichè guardò il minore con gli occhi freddi quasi per sfidarlo, lo prese per le spalle e di forza, spingendolo, lo costrinze a sedersi sulla sedia. Era così umiliante farsi trattare così dal proprio padre.
"Adesso o studi o studi" gli disse l'adulto irritato. Jungkook aveva gli occhi umidi e stringeva i pugni per il nervoso. Dentro di sè provava sensazioni constrastanti: da una parte si sentiva profondamente offeso da tutto quello che gli era stato detto, dall'altra era furioso e desiderava solo non vedere mai più il suo genitore. "Sei una vergogna" il padre che dopo averlo guardato con disprezzo per l'ultima volta, uscì finalmente dalla stanza sbattendo la porta. Il moro rimase a fissare i libri dinnanzi a sè senza dire nulla, con la testa bassa.
"Jungkook..." lo chiamò il diavolo dopo qualche secondo. "...ci sono io per te" continuò vedendo poi lo sguardo della sua preda rivolto a lui. Era un'espressione che sembrava impassibile ma celava quanto Jungkook fosse distrutto in quel momento. Taehyung si avvicinò alla sedia e abbracciò il moro da dietro, lo strinse e poggiò il suo viso nell'incavo del collo.
"Ricordati sempre che queste situazioni non devono mai turbarti. Ci sono io a farti sentire meglio, lo sai no?" gli sussurrò accarezzando la pelle del suo collo con i suoi sospiri e le sue labbra.
"I-io non so come mostrarti quanto t-ti sia grato" disse il minore con il tono un pochino instabile.
"Per questo non preoccuparti affatto. Me lo stai mostrando benissimo" rispose il demonio che aveva un tono così caldo, una voce profonda così rassicurante e così sensuale. "Immagino tu non voglia vederlo affatto. Se potessimo chiudere la porta a chiave..." disse poi Taehyung vedendo che nella serratura della porta non c'era nessuna chiave.
"N-non fa niente T-Taehyung" gli rispose Jungkook che parlava quasi fievolmente.
"Sei adorabile moccioso, lo sai?" disse il biondo guardandolo profondamente negli occhi e creando immediatamente una forte tensione. Il moro voleva così tanto baciarlo. Aveva una voglia matta di assaporare le sue bellissime labbra ma si limitò a fissare il colore stupendo dei suoi occhi e a cercare di frenare quell'impulso. Il demone però si avvicinò a tal punto da averle a pochissimi centimetri di distanza.
"Arrossisci troppo spesso tu" disse il demonio assottigliando gli occhi facendo colorare le guance del minore ancora di più. "Comunque...mi divertirò molto" e sorrise in una maniera insolita.
"Ti divertirai molto...?" ripetè il minore per cercare di capire a cosa si riferisse la frase.
"Shh moccioso"
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Spazio AutriceQuesto capitolo è importante~
Scusatemi se lascio sempre una specie di suspense ma hey vi voglio bene♡Vi sta piacendo la storia?
[Scusate per eventuali errori :c ]
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°• 𝔧𝔧𝔨'𝔰 𝔡𝔢𝔳𝔦𝔩 𝔬𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔦𝔬𝔫. // vĸooĸ
FanfictionJungkook attira l'attenzione di una strana presenza, una preѕenza malvagia che lo porterà in un mondo fatto di perversioni. ⚠️ ѕмυт. vιolenza. gay. vĸooĸ√тaeĸooĸ. ⚠️ "jjk's devil obsession" Tutti i diritti riservati© La storia è di mia c...