"Jungkook, non ho più intenzione di rimanere legato a te con questo patto" disse Taehyung freddo con un tono di voce tagliente."C-cosa?" balbettò il minore che non poteva credere a ciò che aveva sentito. Gli sembrava come se tutto ciò che aveva intorno fosse il nulla, come se non esistesse più niente ed entrambi stessero parlando in un'altra dimensione. L'atmosfera era raccapricciante e vedere la serietà del diavolo stava facendo venire a Jungkook un'enorme agitazione.
"Hai sentito benissimo. Tutto ciò non mi porterà a nulla, so benissimo come finiranno le cose. È una grandissima perdita di tempo" disse il maggiore bruscamente.
"N-no aspetta, p-perchè...? Che c-cosa...che cosa h-ho sbagliato?" si inginocchiò a terra il moro, incredulo e già con le lacrime agli occhi pronte ad uscire fuori e solcargli le guance.
"È tutta una finzione, non te ne rendi conto moccioso?" gli rispose il biondo assottigliando gli occhi. Il suo sguardo era più spaventoso del solito, quasi non sembrava più lui. Sembrava fosse stanco di dover indossare quella maschera di perfezione.
Il cuore del minore batteva troppo velocemente, mille pensieri gli passavano per la testa e le orribili sensazioni, che gli facevano provare un vuoto incolmabile, si stavano impossessando del suo corpo. Aveva già la fronte imperlata di sudore e si rese velocemente conto che la pressione di quelle dure parole sulla sua sanità mentale era fin troppa.
"M-ma io non riesco a vivere senza di te!" disse Jungkook profondamente scosso. Era a terra, strisciava cercando di afferrare Taehyung che sembrava allontanarsi sempre di più. "Sei l-la mia u-unica salvezza!" diceva il più piccolo disperato. "La m-mia anima n-non è all'altezza?!"
"Tu sei solo una vergogna" sentendo quelle parole scandite perfettamente il moro si immobilizzò e mentre il demonio si allontanava, sentì il loro legame spezzarsi mentre era trafitto da un dolore lancinante, un dolore impossibile da sopportare. Gli mancava il respiro. Aveva una terribile sensazione che lo opprimeva al punto di togliergli il fiato.
Si svegliò di soprassalto. Era tutto sudato e il suo battito cardiaco era accellerato notevolmente. La camera era completamente buia, c'era solo la luce rossa dell'orario segnato sulla sveglia ovvero, le quattro in punto. Guardarsi intorno e non sentire la presenza di Taehyung era orribile in una situazione del genere, era talmente brutto che Jungkook non riusciva a calmarsi e a smettere di piangere. Respirava affannosamente mentre pensava a quanto era insopportabile provare di nuovo la sensazione di sentirsi abbandonato.
"Sembrava così f-fottuttamente vero c-cazzo" mentre singhiozzava. Si era addormentato beatamente sul corpo perfetto del maggiore e adesso non c'era più. Aveva sempre bisogno di quel contatto, non poteva farne a meno. In un lampò si alzò dal letto e guardò qualsiasi cosa trovasse dinnanzi a sè solo per riuscire a ritrovare il bellissimo corpo del diavolo, il suo viso etereo che amava con tutto sè stesso. Scese le scale quasi di corsa fino a che non rallentò il passo ed entrò in salotto ancora con il vuoto allo stomaco. Tutte le luci erano spente, l'unica luce era quella della televisone accesa che rompeva il silenzio della stanza con una sottospecie di brusio causato dal programma che stava trasmettendo a quella tarda ora. Si spostò di poco e potè vedere suo padre dormire seduto su quel divano, dormire profondamente. Era stato scosso profondamente da quell'incubo e respirava a malapena, osservare suo padre non faceva altro che far scatenare in lui un sentimento estremo di rabbia, un odio incontrollabile che gli faceva venire quasi il mal di testa. Pensava quasi fosse tutta colpa sua, fosse colpa sua se anche in un sogno aveva dovuto sentirsi chiamare 'vergogna'. Stringeva i denti pensando a quanto lo avesse fatto soffrire e quanto avrebbe voluto vendicarsi. Mentre teneva quello sguardo cupo e si lasciava far prendere dal nervoso, si sentì abbracciato da dietro, sentì una mano fredda accarezzargli il petto e l'altra il collo. Rabbrividì quando sentì il demone respirare sul suo lobo e successivamente sussurrargli nell'orecchio. Erano fortissimi i sentimenti provati, quell'incubo gli aveva fatto perdere la ragione.
"Guarda come dorme beatamente. Come riesce a dormire così dopo tutte le cattiverie che ti ha fatto?" gli sussurrava mentre le sue mani vagavano liberamente sul suo corpo rigido. "Adesso meriterebbe proprio una bella lezione lo sai?" e tolse la mano dal suo torso per un attimo. Poco poco gli mise in mano un coltello da cucina e ghignò. "Dopotutto lui ti odia, ti ostacola sempre" continuava con quelle tentazioni estremamente pericolose. Jungkook fremeva, ascoltare ciò che Taehyung gli stava dicendo gli fece sentire ancora di più il desiderio di fare un'azione del genere. E allora si allontanò leggermente dal diavolo che non vedeva l'ora l'avesse fatto. Le pupille del biondo si erano dilatate esageratamente e le sue iridi rosse e luminose avevano un colore ancora più acceso; sorrideva spaventosamente mentre si mordeva il labbro inferiore. Jungkook guardò suo padre completamente impassibile e si avvicinò con l'arma. Velocemente mantenne in modo saldo il manico con forza e senza esitare troppo, lo accoltellò al petto.
Davvero lo aveva fatto? Davvero aveva piantato un coltello nel petto di suo padre?
Il sangue caldo e rosso cominciò a sgorgare dalla ferita e sporcargli le mani. L'adulto emetteva versi strozzati, non riuscì più a muoversi e soffriva mentre teneva gli occhi sbarrati. Il minore spinse più a fondo, la ferita divenne ancora più grave e il suo genitore espulse ancora più sangue. Jungkook sentiva al petto una sensazione così strana, guardava quel volto che stava incontrando la morte. Quel semi-buio rendeva la cosa ancora più macabra e tutto si stava macchiando di rosso; era un lago di sangue, il moro si sporcò le mani e i vestiti di quel liquido vitale ed estrasse con forza il coltello dal corpo; la sua vittima gemeva mentre cacciava sangue dalla bocca. Il minore non capiva che tipo di emozioni provasse, teneva stampata in viso un'espressione quasi impaurita, tremava ancora sconvolto. Lasciò il coltello al suolo mentre respirava affannosamente con un vuoto enorme allo stomaco e un nodo instricabile in gola. Taehyung non gli diede il tempo neanche di realizzare cosa aveva appena fatto che si fiondò su di lui e lo fece sbattere con la schiena a terra.
"Togliti questi maledetti pantaloni. Adesso" disse il demone in una maniera brusca e rude. Sembrava esageratamente affamato ed eccitato da quello che il minore aveva fatto, si sbottonò immediatamente il pantalone per alleviare il dolore che un'erezione intrappolata causava. "Non ho mai visto una simile convinzione in un gesto del genere, tu moccioso sei il massimo per me!" disse con un tono di eccessivo desiderio fissandolo negli occhi in un modo che terrorizzava. Jungkook era turbato da quella situazione ma allo stesso tempo provava una felicità quasi sadica, amava vedere in che modo doloroso aveva posto fine alla vita di suo padre e quanto avesse fatto venire voglia a Taehyung di fare cose oscene. Aveva gli occhi lucidi e ancora non si riprendeva da quello shook monetaneo. Un contesto disgustoso in cui entrambi vedevano un assassinio come il rafforzamento definitivo del loro legame.
Il padre del più piccolo era lì, morto con gli occhi spalancati, a fissarli.
---
Spazio AutricePer questo capitolo temo molto le vostre opinioni. In alcuni capitoli ho fatto in modo che potesse essere possibile intuire che Jungkook sarebbe arrivato a questo gesto. Non so se abbia potuto disturbare qualcuno, in questa storia non si era vista ancora della vera violenza.
👿~vorrei sapere che ne pensate~😥
[Scusate per eventuali errori]
STAI LEGGENDO
°• 𝔧𝔧𝔨'𝔰 𝔡𝔢𝔳𝔦𝔩 𝔬𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔦𝔬𝔫. // vĸooĸ
FanfictionJungkook attira l'attenzione di una strana presenza, una preѕenza malvagia che lo porterà in un mondo fatto di perversioni. ⚠️ ѕмυт. vιolenza. gay. vĸooĸ√тaeĸooĸ. ⚠️ "jjk's devil obsession" Tutti i diritti riservati© La storia è di mia c...