Era arrivato il momento per Jungkook di uscire dalla sua camera e dimenticarsi momentaneamente dell'unica ragione per cui voleva continuare a sopportare la realtà in cui era costretto a vivere e che gli faceva ribrezzo. Mentre scendeva le scale a testa bassa il demone lo seguiva lentamente, spensierato e apparentemente distratto. Il moro era certamente felice che Taehyung non l'avrebbe più lasciato solo a soffrire ma era difficile per lui avere un buon umore quando doveva vedere ed interagire con qualcuno che non fosse il suo diavolo; per questo motivo si sentiva realmente contento quando erano loro due, da soli. Il biondo percepiva benissimo le emozioni del più piccolo e gli mise velocemente la mano sulla spalla per rallentargli il passo sulla rampa di scale."Lo so come ti senti" disse con un sorrisetto e gli occhi assottigliati sempre così freddi. Jungkook teneva la testa girata verso di lui e immobile lo guardava con uno sguardo che faceva tenerezza. Il demone gli diede un leggero schiaffo sulle natiche per incitarlo a camminare.
"Quando ci sono io non devi temere nulla, moccioso" disse autoritario con fare scherzoso. Il moro arrossì leggermente e per un attimo sentì di avere le farfalle allo stomaco, si girò e continuò a scendere osservato alle spalle da Taehyung. I pochi passi dall'ingresso al salotto li spese impegnandosi a pensare velocemente a come comportarsi per non far notare nulla di strano ai suoi genitori che erano già fin troppo insospettiti. Il problema era costituito dal fatto che se Taehyung era nei paraggi, Jungkook trovava estremamente difficile nascondere il vuoto allo stomaco, la vergogna e la voglia di fare cose poco caste. Fin da subito, mettendo solo un piede in quella cucina, si accorse che l'atmosfera non gli piaceva affatto: la madre dandogli le spalle, impegnata ai fornelli non gli rivolse la parola e lo stesso fece lui mentre suo padre era impegnato a guardare la televisione. I suoi genitori lo facevano sentire inappropriato anche in famiglia e non era sicuramente qualcosa che avrebbe migliorato il suo modo di comportarsi. Appena si sedettero a tavola il padre lo guardò con uno sguardo che al minore sembrava altamente minaccioso e serio.
"Da domani a scuola. Non voglio più vederti fare assenze" disse con la fronte aggrottata. Jungkook lo odiava così tanto che il trattenersi da ribellarsi gli faceva avere la sensazione che il suo fegato si stesse contorcendo per la rabbia. Taehyung era lì a guardare tutto nella sua solita posizione appoggiato al muro e la sua presenza riusciva a contenere il nervoso del moro ma nello stesso tempo accresceva l'odio per sua madre e suo padre. Distolse lo sguardo amareggiato fissando il piatto che aveva davanti e che non voleva neanche mangiare.
"Soprattutto ci tengo a dirti che il tuo modo di agire non mi piace affatto, sono convinto che tu abbia seri problemi mentali" disse il padre ormai non più convinto che quegli atteggiamenti così strani fossero dovuti alla sua età, al fatto che fosse un adolescente. Non voleva elencare a suo figlio i motivi di quella convinzione ma glieli avrebbe fatti sapere molto presto.
"Ah...io ho anche problemi mentali adesso" pensò storcendo la bocca disgustato. Jungkook non trovava nulla di strano nel suo comportamento ma anzi credeva fosse tutto normale: soffrire di insonnia era normale, mangiare poco era normale, essere dipendente dal sesso era normale, essere ossessionato da una creatura maligna come Taehyung era assolutamente normale e alla sua età, provare quelle emozioni, quel disinteresse e odio per la realtà in cui viveva era giustificato. Il minore non si rendeva conto di essersi rovinato la vita perchè in cambio a tutto ciò poteva passare il suo tempo con il demone e fuggire dal mondo che tanto odiava.
"Tesoro, problemi mentali non è un po' eccessivo?" chiese la madre che non voleva assolutamente pensare alla possibilità che Jungkook non fosse sano di mente.
"Ti sembra eccessivo? Lo vedi come si comporta anche tu" rispose nervoso. Il figlio non rispondeva ignorando qualunque cosa dicessero.
"Questi giorni non credere di poter startene chiuso in camera a fare chissà cosa, hai capito?" disse la madre al moro che mangiava velocemente per togliersi dai piedi il prima possibile. Il demonio era divertito da come la sua preda riuscisse a contenere quella rabbia ed era curioso di cosa sarebbe arrivato a fare quando non ci sarebbe più riuscito. Anche Taehyung non sopportava il modo che i suoi genitori avevano di costringerlo a fare le cose e a stargli sempre addosso.
"Che cosa fai in camera tua Jungkook?" gli chiese il padre alterato con tono autoritario.
"Sono affari miei" rispose con lo sguardo di ghiaccio, provocatorio agli occhi dell'adulto.
"Dovresti pensare alle cose importanti invece che perdere tempo con le cose futili. I tuoi coetanei non sono come te, vorrei sapere questo qua da chi cazzo ha preso!" girando il viso verso la moglie per esprimere il suo disappunto nei confronti del figlio. Jungkook chiuse gli occhi per un attimo e respirò profondamente.
"Mh moccioso, questo tuo odio mi fa sentire così affamato" disse il diavolo spostandosi dal muro e avvicinandosi. Il più piccolo non immaginava che Taehyung gli avrebbe parlato in quella situazione e il suo sguardo cambiò velocemente, si sentì già agitato. La madre e il padre del minore non sedevano di fronte a lui e quando il demone si avviò verso quella parte del tavolo, Jungkook sentì già formarsi un nodo alla gola. Guardava i suoi genitori troppo spesso per osservarne la reazione mentre aveva un'espressione impaurita o meglio, preoccupata; sapeva perfettamente che il biondo voleva metterlo in difficoltà e non aveva idea di come fuggire da quella situazione, scappare avrebbe solo fatto innervosire il diavolo.
"Non lo so più come dobbiamo fare con te Jungkook" e Taehyung intanto si infilava sotto il tavolo.
"Cazzo! Cazzo! Cazzo!" pensò il moro con il cuore che martellava troppo velocemente. Una situazione del genere avrebbe semplicemente confermato tutti i pensieri che il genitore aveva sul figlio e lui sapeva che non sarebbe riuscito a nasconderlo. Il diavolo arrivò di fronte alle sue gambe muovendosi a carponi e mettendogli entrambe le mani sulle ginocchia quasi per fargliele aprire. Jungkook mise una mano sulla sua, già troppo imbarazzato, per fargli intuire che non ce l'avrebbe fatta a resistere in silenzio. Taehyung gli prese la mano tirandola alla sua bocca con discreta forza e il moro fece di tutto per non apparire strano ai suoi genitori che stavano a poca distanza da lui. Gli succhiava il dito sensualmente e con il muscolo caldo rendeva la cosa solo più eccitante.
"Jungkook perchè non finisci di mangiare?" chiese la madre guardandolo.
"E-ehem adesso finisco" rispose quasi spaesato.
Il diavolo sorrideva divertito mentre gli accarezzava le gambe facendogli venire i brividi.
"Moccioso, se non ti impegnerai a rimanere impassibile la passerai nera" disse con voce roca il biondo.
Jungkook degludì.
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Spazio Autrice🌚🌚🌚🌚🌚
Aiuto spero che questo capitolo non vi abbia annoiati🙀 È importante anche per evidenziare che i genitori di Jungkook si stanno piano piano arrendendo.Fatemi sapere che ne pensate, se volete~
[Scusate per eventuali errori]
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°• 𝔧𝔧𝔨'𝔰 𝔡𝔢𝔳𝔦𝔩 𝔬𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔦𝔬𝔫. // vĸooĸ
FanfictionJungkook attira l'attenzione di una strana presenza, una preѕenza malvagia che lo porterà in un mondo fatto di perversioni. ⚠️ ѕмυт. vιolenza. gay. vĸooĸ√тaeĸooĸ. ⚠️ "jjk's devil obsession" Tutti i diritti riservati© La storia è di mia c...