Capitolo Otto. Pensieri intrecciati.

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Andavo a prendere Lily tutti i giorni all'asilo, ma quel giorno, contrariamente all'opinione di Bill convinsi Allison a tingermi i capelli di marrone, quindi ora avevo solamente qualche ciocca bionda qui e là, qualcosa che Bill amava.

"Salve, Lei deve essere la madre di Lily!" mi disse l'insegnante quando raggiunsi la sua classe. Non mi avevano mai chiamata così. "È così giovane!"

"Uhm, grazie..." mi tolsi gli occhiali fermandoli sulla testa. "In realtà sono la sorella di Lily"

"Oh, mi dispiace..." la Signora sgranò gli occhi ed arrossì. "Vi assomigliate così tanto, pensavo-" sorrisi e guardai Lily prendere la sua borsetta e salutare i suoi amichetti prima di salutarmi con la mano e rivolgermi un dolce sorriso dei suoi.

"Non si scusi, non c'è problema. Sono lusingata. Siamo solo sorellastre" guardai mia sorella salutare la sua insegnate prima di prendermi per mano. "Grazie, voglio parlarle di una cosa...andremo fuori città per qualche giorno, sarebbe un problema?"

"No, non penso ci sarebbe un problema. Quanto sarebbe assente?" tenni Lily per mano mentre lei mi guardò con i suoi grandi occhi.

"Forse da tre settimane a un mese, manderò una lettera se necessario" spiegai, infastidita da quanto il mio accento assomigliava sempre più a quello di Tom...avrei preferito avere un forte accento spagnolo, ma sembravo tedesca e non c'era niente che potessi fare al riguardo.

"No, no...tranquilla, le darò dei compiti speciali, è indietro con Inglese, quindi pensavo di farle prendere lezioni...ma ora è troppo presto per decidere, lavoreremo sodo Lily, non è vero?" la bambina annuì sorridendo all'insegnante.

"Beh, grazie ancora. Buona giornata"

Io e Lily raggiungemmo l'acqua ed io mi rimisi gli occhiali. Lily aveva deciso di farsi dare un tocco speciale da Tom, quindi aveva i capelli acconciati in una coda di cavallo sistemati in una piccola palla, che io trovavo divertente. L'aiutai a sistemarsi sul seggiolino sul sedile posteriore e partimmo al suono della radio e Lily che faceva finta di sapere il testo delle canzoni.

Quando arrivammo a casa trovammo un gruppo di ragazzi in salotto, alcuni erano amici di Tom che salutai prima di percorrere il corridoio ed aiutare Lily a sistemare le sue cose. Mi sedetti a terra con lei mentre tirammo fuori gli appunti dal suo zaino. Lei mi fissava mentre io guardia i suoi compiti. Stava imparando a leggere ed era ovvio che faceva fatica, era un po' più piccola dei suoi compagni ma quest'insegnante era l'unica che l'aveva accettata.

"Lily, è facile!" guardai i fogli con i disegni, c'erano animali e cose disegnate per spiegare le lettere. Alarm per A e Zoo per Z. "Riesci a dire Alarm?" le chiesi. Lei inclinò la testa di lato; no, non mi ascoltava mai quando cercavo di insegnarle inglese, e pensai che Tom avrebbe potuto farlo al posto mio, ma non ora. "Okay, are you hungry?" lei batté le mani e disse.

"Jes! Hungrah! Eim hungrah!" Tom aveva tentato di insegnarle come dire che aveva fame, ma era tutto ciò che ora riusciva a dire. L'accento tedesco era molto forte. La presi in braccio ed uscimmo dalla stanza.

"Hey, noi usciamo. Vi serve qualcosa?" i ragazzi scossero il capo e Tom ci salutò con la mano. "Divertitevi"

Io e Lily passammo un bel pomeriggio; lei era divertente nonostante la sua età. Avevo programmato di andare a New York ed avevo chiamato Dylan per dirglielo, mi aveva dato il numero privato dell'agente ed aveva detto che lei si sarebbe occupata di tutto.

"A cosa pensi?" chiese Lily.

"Stavo pensando che tu ed io ci divertiremo molto a New York!" le dissi direttamente, io e Tom ne avevamo parlato ed avevamo convenuto che non potevo semplicemente lasciare Lily ai ragazzi, erano bravi con lei e si erano già presi cura di lei, ma alla fine era mia la responsabilità di prendersi cura di lei – quindi l'avrei portata con me.

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