La sera prima della sfilata vidi Tom su facetime, per tutto il pomeriggio non mi ero sentita benissimo ma avevo cercato di non lasciare che ciò mi desse fastidio.
"Quindi sei stata con quei tizi tutto il giorno?" mi chiese quando gli raccontai del mio giorno di esplorazione della città.
"Si, sono matti. Margot è veramente magra di costituzione, un po' come Bill" spiegai. "E beh, Anders e Mikkel sono...sono dei ragazzini"
"E tu non sei mai infantile, vero?" sorrisi e guardai Rize in grembo. Tom sembrava un po' stanco, immaginavo avessero lavorato tutto il giorno per via del tour.
"Intendo che sono anche peggio di me" ridacchiai. "So che lo dico sempre ma mi manchi così taaaanto!"
"Si, continui a dirlo" Tom distolse lo sguardo dallo schermo e si grattò il collo. "Non credo che tu lo pensi veramente" disse lui con nonchalance.
"Cosa?" sgranai gli occhi e Tom rimase in silenzio. Poi fece spallucce. "Cosa te lo fa pensare?" ero spaventata, lo stomaco mi aveva dato fastidio tutto il giorno ma immagino fosse stata l'insalata che avevo mangiato.
"Continui ad andare a party e cose del genere con altra gente...non ti sono mai piaciute le feste...o le gonne. E adesso sei una fottuta modella?" Tom prese qualcosa dalla scrivania accanto a lui e mi mostrò una foto di me stessa su una rivista, in cui indossavo una minigonna.
Scossi il capo.
"Pensavo ne avessimo già parlato..." cercai di stare calma, ma il fatto che lo stomaco fosse il rivolta non aiutava, mi faceva anche male la testa. "Tom, non lo faccio apposta a stare lontano da te, non lo voglio! Perché pensi che sto rinunciando ad alcuni ingaggi? Lo faccio per te!"
"No, ti prego non voglio essere d'intralcio alla tua preziosa carriera!" esclamò Tom alla fotocamera, il suono uscì attutito dal dispositivo.
"Non è ciò che intendo, e lo sai" dissi, mi girava la testa. Chiusi gli occhi e cercai di superare questo momento con Tom. "Vorrei-"
"Non me ne frega un cazzo, Jo!" esclamò Tom interrompendomi. "Non me ne frega un cazzo perché è ovvio che nemmeno a te importi. Risparmiati i vorrei"
"Ma..." sentii lo stomaco rivoltarsi e gli occhi farsi lucidi. "Tom, ti prego..." sentii la bile salirmi in gola. "Dammi un secondo"
Posai Rize e corsi in bagno a vomitare. Rimasi inginocchiata per un paio di minuti, i cani abbaiarono e mi leccarono le gambe per confortarmi. Li guardai e mi sciacquai la bocca prima di tornare al telefono. Mi gettai sul letto e guardai lo schermo. Tom non c'era più. Lo chiamai ma non rispondeva al telefono.
Avrei voluto essere a casa con Tom.
Il mattino seguente mi svegliai con la stessa sensazione della sera precedente. Cercai di non farci caso mentre mi alzai lentamente. Mi misi a sedere e chiusi gli occhi. Poi spensi la sveglia.
Avevo ricevuto un messaggio sul telefono ma mi rifiutai di leggerlo, l'avrei letto quando sarei stata pronta per andare a colazione. Una volta pronta mi diressi al ristorante al piano inferiore, portai con me Rize e Bora in modo che potessi portarle a fare due passi prima di tutto.
Dopo aver mangiato qualcosa mi sentii meglio. Feci una passeggiata con i cani e tornai in hotel prima di andare a lavorare. Arrivai alla venue e mi diressi al backstage, non c'erano ancora cameramen in giro perché era presto. Avremmo fatto le prove della sfilata, quindi mi feci fare il trucco ed i capelli prima di indossare l'outfit. Donne e uomini si cambiavano in due sezioni separate, quindi non avrei incontrato i ragazzi fino alla prova vera e propria. Sfilai accanto ad un altro ragazzo come mi fu impartito di fare. La testa mi dava ancora un po' fastidio.
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2. Are you still mine? |ITA|
Fanfiction| storia originale di @LouNeverWanted2Dance | cover credits: @translatorITA | highest ranking of the IT version: #2 in TOKIOHOTEL | 📚 Tom e Jo sono stati migliori amici per ciò che sembrava un'eternità, ma come possono degli amici diventare amanti...