Capitolo Tredici. La nostra melodia.

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I primi due giorni a casa senza Lily furono incredibilmente tranquilli, non ero preoccupata perché sapevo che mamma se ne sarebbe presa cura perfettamente, ma mi sembrava strano che si occupasse della figlia del suo ex. Tutti dicevano che sembrasse mia figlia, il che rendeva tutto ancora più imbarazzante.

"Hey, è così strano adesso...posso ricominciare ad andare in giro nudo in questa casa..." Tom emerse dal corridoio fino in cucina dove stavo parlando al telefono con Miriam, la mia manager.

Mi voltai e vidi Tom in tutta la sua nuda gloria, volevo veramente scoppiare a ridere – nonostante sembrasse offensivo per gli altri, per me era divertente, ed era per questo che lui non si censurava con me.

"Si Miriam, ci andrò. Grazie, ciao" chiusi la chiamata e riposi il telefono nella tasca inferiore dei jeans. "Cosa stai facendo, Mr?"

"È il mio willy libero, che ne pensi?" prese una tazza dal pensile e mi diede un bacio sulle labbra.

"Devi veramente abbronzarti" scherzai.

"Si, perché Miss Perfezione non ha linee dell'abbronzatura, giusto?" mi prese in giro. "Tranne per quelle nelle sue..."

"Ragazzi, spero non siate nudi!" annunciò Bill aprendo la porta.

"Troppo tardi, lei è una bestia Bill!" Tom non fu disturbato dal vedere Bill entrare in cucina con il guinzaglio di Pumba in mano.

"Oddio, mettiti qualcosa addosso per favore! Ho appena fatto colazione..." scherzò Bill.

"Non vorrei essere maleducata o strana ma...non siete gemelli identici?" chiesi lentamente, rimpiangendo nello stesso istante le mie parole. Bill e Tom mi guardarono, entrambi con la stessa espressione scioccata in viso. Bill sbatté un paio di volte le palpebre prima id mormorare che sarebbe andato a vedere Bora perché adesso era un piccolo cane grasso, i suoi cuccioli crescevano sempre di più. "È per qualcosa che ho detto?" mi rivolsi a Tom, era ancora immerso nei pensieri e la sua espressione non era cambiata.

"Ci pensi sempre?" lui ripose il caffè. Inclinai la testa di lato e mi sedetti all'isola della cucina.

"Non proprio, mi è appena venuto in mente..." ammisi. "Stavo giocando con Bill, non ti preoccupare" finii la mia colazione e misi tutto nel lavandino mentre Tom si andò a vestire.

Bill stava giocando con i cani fuori, quindi lo raggiunsi e mi sedetti sull'erba. Solo Scotty notò che mi trovavo lì, gli altri due cani stavano giocando allegramente mentre Bill lanciava loro dei giochetti. Bora era la più lenta, non provava nemmeno a corre, ma provò comunque a leccare il viso di Bill.

"Oh, è così tenera!" lui giocò con le sue zampe anteriori mentre Pumba andò a prendere il suo gioco. Ero impegnata a massaggiare un orecchio del cane più grande. "Quando farà i cuccioli?"

"Pazienza giovane cavalletta...non lo so. Il veterinario ha detto che potrebbe partorire la prossima settimana, ma penso che ci vorrà anche meno...è così grande!"

"Si, forse esploderà" Bill mi guardò con un grande sorriso in visto. Io gli rivolsi un'occhiataccia. "Voi due siete come bambini, ma seriamente, pensavo che il matrimonio avrebbe fatto crescere mio fratello"

"Nah, però è molto meno geloso" risposi. Bill annuì.

"Certo, e tu?" feci spallucce.

"Non me ne preoccupo, le ragazze lo guarderanno sempre in quel modo" feci un'espressione sognante ed allontanai appena il cane che stava per addormentarsi sulle mie ginocchia. "No, vai a giocare! Bill, sia come si sfila?"

2. Are you still mine? |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora