Capitolo Nove. Il primo a correre.

350 12 0
                                    

Scesi dall'aereo con Lily in braccio, non c'erano telecamere e ne fui grata; quando eravamo partiti c'era qualcuno di famoso che stava per salire su un aereo al JFK e i paparazzi erano impazziti. Riuscii ad attraversare l'uscita senza e quando raggiungemmo un posto un po' più tranquillo mi sentii più a mio agio. Lily però era stanca causa il fuso orario, mi aveva anche domandato perché fosse così presto.

Dopo aver spiegato a Lily di come funzionavano i fusi orari andai a prendere la valigia, mi aspettavo di vedere Tom e forse Georg, dato che era presto, ma trovai Bill e Georg.

"Sono allo Studio" spiegò Georg, "ci sono da ore"

"Devono sentirsi ispirati..." suggerii.

"Penso vogliano finire il più presto possibile" disse Georg, e Bill mi diede una gomitata ed inarcò entrambe le sopracciglia.

"Vogliono finire per tornare alle loro donne..."

"No ma sul serio, lavorano così tanto" Georg aprì la portiera per me e salii in macchina con Lily che ora mi dormiva in braccio.

Andammo a casa dei gemelli perché non volevano andare a casa di mio papà, ed i ragazzi mi aiutarono a posare le valigie. Mi sentii un po' in colpa di alzare la mia sorellina e la convinsi a mangiare un po' di cioccolate, immaginai che lo zucchero l'avrebbe aiutata a stare sveglia fino a quando sarebbe stato ora di metterla a letto. Per me era più facile stare sveglia, avevo appena bevuto un caffè nero ed aveva funzionato, non mi sarei addormentata presto.

Georg mi disse che Allison sarebbe arrivata più tardi, ne era emozionato. Capivo che avrebbero fatto sesso al matrimonio, se non prima...

I due ragazzi ritornarono allo Studio ed io cercai di far fare alcuni esercizi di Inglese a Lily. Mentre io e Tom saremmo stati via per la luna di miele mia sorella sarebbe rimasta a casa di sua zia, la quale si era gentilmente offerta di prendersi cura di lei appena aveva ricevuto l'invito al matrimonio.

Non avevo ancora idea di cosa avremmo fatto in luna di miele, ma con tutte le cose di cui dovevo occuparmi misi da parte tale soggetto e mi concentrai sul far fare pratica dell'alfabeto a Lily. Era inutile, continuava a leggere le lettere in tedesco...

"Lily!" lei ridacchiò. "Non ci stai nemmeno provando!"

Quando Simone bussò alla porta Lily stava mangiando la terza barretta al cioccolato, dovevo tenerla sveglia e non potevo usare la caffeina. La donna mi salutò con un grande abbraccio ed un sorriso, l'ultima volta in cui ci eravamo viste era stato appena dopo il funerale circa tre mesi fa. Era stata così gentile da aiutarci a fare tutto il possibile, insieme a mia madre; insieme avevano preparato il ricevimento. Oggi saremmo andati a vedere il giardino e controllare i fiori e poi avremmo provato il menù – mi sembrava tutto fatto di fretta ma sembrava piacere a tutti, quindi misi buon viso a cattivo gioco.

"Adorerai i fiori che abbiamo scelto!" mi disse, Lily camminava di fronte a noi, solo svoltando saremmo arrivati al luogo del matrimonio. La macchina era stata parcheggiata sul retro, dove si trovava un ampio parcheggio per gli ospiti.

Guardammo il grande spazio, avrebbe ospitato una piccola struttura. La location era fantastico, c'erano bellissimi fiori e grandi alberi che circondavano la piccola piazza al centro. Il giorno del matrimonio – spiegò Simone – sarebbe stato allestito tutto: i fiori, le sedie e i tavoli, tutto.

I fiori erano belli, ma non provavo nulla di che. Sembrava tutto bello, ma l'unica mia preoccupazione era che Tom aveva fatto tardi. Ora mi trovavo a tavola con gli addetti del catering, ero da sola perché Simone aveva accompagnato Lily a prendere il gelato.

2. Are you still mine? |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora